Nick: Althusser Oggetto: IL MIO SOGNO IMPOSSIBILE Data: 14/2/2005 12.15.39 Visite: 194
Quello che vorrei è un sogno impossibile da realizzare. Mi piacerebbe un Napoli che vincesse tutte la partite, facendo non dico i 180 paganti dell'ultima partita della SSC Napoli 1926 contro l'Albinoleffe, ma non più di 25-30.000. Allo stadio vorrei chi ci va sempre, vorrei quel ragazzo di Gaeta che sta spesso in curva B in casa e si sobbarca tutte le volte 200 km a/r. Cioè lui potrebbe tifare Lazio, Roma, però l'antica memoria genetica delle radici campane, prima che capa pelata Mussolini decidesse che il Lazio doveva arrivare fino a Scauri, fa il suo dovere e lui tifa Napoli. In curva vorrei gli amici diffidati che hanno seguito la maglia azzurra a Tempio Pausania, a Bergamo contro l'Albinoleffe a Padova contro il Cittadella. Oppure i fratelli coi quali mi siamo congelato e inzuppato in una partita infrasettimanale in notturna in qualche campetto da 5.000 posti perso da qualche parte fra l'Abruzzo e le Marche. O, ancora, quelli che si accollavano tutte le domeniche il viaggetto a Benevento, dove abbiamo giocato quando il San Paolo era inagibile. Il tifosotto no, non lo voglio, il tifosotto di quando si vince col cappellone e la sciarpa al polso mi piacerebbe se ne stesse a casa, quello che ieri nonostante il comportamento esemplare degli ultras irpini in ricordo di Sergio ercolano, cantava nell'anello inferiore della curva nord: chi non salta è di Avellino, lo vorrei diffidato per 30 anni. E insieme a lui pure quelli di fede avellinese che in tribuna intonavano: ve ne iati o no, ve ne iati si o no? Rivolti presumibilmente a De Laurentiis e Marino. Quando appena 1 anno e mezzo fa su quel campo si consumava una terribile tragedia e nessuno fiatava. Ecco il mio sogno è questo: un Napoli stellare fino alla fine del campionato, 30.000 sugli spalti in casa e il solito migliaio in trasferta, con cori solo contro Carraro e la mafia del calcio italiano, memori dello schiaffo che abbiamo ricevuto quando società con debiti 10 volte superiori ai nostri stazionano tranquillamente in serie A. Sugli spalti voglio chi ha l'orgoglio di non lasciarsi comprare, di chi non dimentica, di chi se la lega al dito per fargliela pagare, in un modo o nell'altro, fra legale ed illegale. Purtroppo però delle due, ne posso avere una. O si vince e si sta in curva uno sull'altro, oppure non si vince e restiamo i soliti intimi. Quelli che senza badare al risultato, stanno già guardando il calendario per capire quando si va a Benevento e a Chieti, dove nessuno ci dirà che si deve smettere la contestazione e cantare. Il tifosotto quel giorno sarà a casa a s magnà o rraù e mammà, sempre chiaramente che non si vinca qualche altra partita e che il Napoli torni, cosi', in vetta alla classifica dei suoi desideri. Serie B, serie C, serie A noi saremo qua! |