Nick: Peppos Oggetto: Carraro rieletto xaltri 2 anni Data: 15/2/2005 9.8.7 Visite: 72
Due anni per la prima presidenza Figc 'dimezzata', che se non puo' assicurare la panacea a tutti i mali del calcio ma un obiettivo preciso ce l'ha: regalare all'Italia gli europei 2012. Senza colpi di scena, Franco Carraro e' stato riconfermato a capo della Figc, con una formula che e' l'unica novita' andata in scena nell'affollata assemblea elettiva di Fiumicino: restera' al timone solo fino al 2006, cioe' per meta' del mandato fissato per statuto, per poi lasciare la guida a un successore gia' designato, anche se non scritto, Giancarlo Abete. ''Spero di chiudere il biennio con un successo, e poi ritirarmi. Magari da presidente onorario'', ha detto Carraro, per poi sottolineare che la formula trovata ''non pateracchio''. Una staffetta annunciata quella con il suo vice, Abete, anche lui rieletto nel ruolo precedente, dopo aver rinunciato a correre per la poltrona piu' importante fin da ora. Con lui sara' di nuovo vicepresidente anche Innocenzo Mazzini. Carraro, dice, vuole chiudere in bellezza, perche' le annunciate dimissioni per il dicembre 2006 coincidono con la data in cui l'Uefa decidera' la sede degli europei di calcio del 2012: e' questa l'ultima grande sfida di Carraro, al suo terzo mandato a capo della Figc, il secondo consecutivo e arrivato con un consenso plebiscitario (il 94,64% de voti). ''Mi piacerebbe lasciare la federazione con un successo - ha detto Carraro appena rieletto - se l'Italia otterra' gli europei me ne andro' con la gloria, viceversa sarebbe un mio insuccesso che giustificherebbe comunque le mie dimissioni''. Poi un desiderio: chiudere restando presidente onorario e lasciare ai piu' giovani di essere operativi sul campo. Un incarico a tempo su cui tutte e sei le componenti hanno trovato l'accordo per evitare che l'assemblea di oggi andasse in fumo: un programma comune e condiviso racchiuso in poco piu' di dieci pagine e che ha tra i principali obiettivi quello di far assegnare all'Italia il torneo continentale: un'occasione vista da tutti come un'opportunita' di ben figurare al livello internazionale, ma anche di avviare quella ristrutturazione degli stadi, messa tra le priorita' per la salute futura del calcio, che senza l'urgenza degli europei potrebbe non vedere la luce. ''Lavoreremo a testa bassa per i prossimi cento giorni - ha detto Carraro - per consegnare a luglio il dossier. Se sara' buono avremo consistenti possibilita' di ottenere la sede''. Se l'Italia sara' scelta come sede Carraro dice che non si rifaranno le stesse scelte fatte ai mondiali del 90 (quella per esempio di progettare stadi per calcio e atletica) e che non si avranno difficolta' a scegliere 8 citta' in una rosa di dodici. Due anni per lavorare ancora a braccetto con Abete e poi il passaggio di consegne: ma Carraro ci tiene a precisare che la staffetta - ''Una volta c'era quella tra Mazzola e Rivera'' scherza Adriano Galliani - non ha un valore di investitura giuridica. Insomma si tratta di un gentleman agreement, un'ipotesi d'accordo razionale e condivisa, ma che non ha alcun valore legale: di fatto, sottolinea il rieletto presidente, quando lui si dimettera' dalla carica, cade anche l'intero consiglio e si dovranno indire nuove elezioni. Le componenti sono unite nella volonta' di dare continuita' al progetto, affidando ad Abete il primo timone della federazione. ''Io non passo alcun testimone sul piano giuridico - dice Carraro sorridendo - e' vero pero' che le componenti chiedono che ci sia continuita'. Abbiamo mantenuto l'unita' richiesta dallo statuto. Non abbiamo fatto ne' pateracchi, ne' compromessi''. Le indicazioni di voto dicono questo: Carraro e' stato eletto da 259 su 275 aventi diritto al voto e solo 16 sono state le schede bianche. Abete nell'agone tra i vice ha battuto nettamente l'avversario toscano (63,73% contro il 35,64% dei voti) e continuera' ad avere un ruolo importante in federcalcio. A lui lo stesso Carraro ha infatti demandato uno dei tre grandi obiettivi, quello di rendere piu' efficiente la macchina organizzativa. Al presidente spettera' il lavoro in chiave europei e quello della gestione della Figc. I problemi in sospeso restano tanti: primo tra tutti quello della Lega di Milano, che deve eleggere il presidente. Termine ultimo il 31 marzo, altrimenti dovra' intervenire la federcalcio. Carraro pero' non parla di commissariamento: ''Noi ci auguriamo che riesca a risolvere tutto, ove non riuscisse la conseguenza sicura e' che non avrebbe rappresentanti in consiglio federale. Si aprirebbe una disputa giuridica e se anche prevalesse la tesi del commissariamento io non credo che un commissario possa avere proprieta' taumaturgiche''. Dalla sua Galliani si dice ottimista e garantisce che per marzo anche la lega mostrera' la sua fumata bianca. A marzo arrivano anche le prime scadenze per le iscrizioni ai campionati, altro passaggio di fuoco per la federazione visti i precedenti. Carraro ricorda bene le riunioni ''assediate dai manifestanti e precedute da lettere di diffide, pesanti anche sul piano personale'' e quest'anno preferirebbe evitare altri guai. Intanto si gode la rinnovata fiducia. Anche quella, piu' nuova che rinnovata, di Antonio Matarrese, il grande nemico che ha scelto la platea numerosa dell'assemblea per dire il suo addio al calcio (e' presidente dell'Unire) e invitare tutti a deporre le armi per il bene del pallone. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 14/02/2005 19:22
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