Nick: Lee_cina Oggetto: oggi un figlio Data: 15/2/2005 11.47.50 Visite: 98
non si puoò. il mio gelato di crema al caffè è la cosa più dolce che la mia lingua abbia assaggiato. gelato al caffè, leccato mentre dal borgo torno qui. il vantaggio del gelato invernale è che si scioglie molto lentamente e non ti sporchi le dita. le dita è altro a sporcarle. le mani, una in tasca, nel cappotto colorato, l'altra avvolta intorno al cono. incrocio lo sguardo dell'edicolante. lascivo mi guarda mentre con un piccolo colpo di lingua porto via un dito di crema dalle labbra. cerco una rivista che puntualmente manca. non è arrivata ancora o è finita proprio ieri. lo guardo l'edicolante, sempre con la stessa faccia, la mia, assorta e un po'intristita da quel ritardo che più che della rivista è, in fondo, il mio. o troppo tardi o troppo presto. la perdo sempre e con questa sensazione di inadeguatezza continuo ad assaporare la crema del gelato. e resto ferma dove sono. l'edicolante mi crede esperta di fellatio. ma il piacere è tutto mio. pleasure it's all mine. non trovi anche tu che bijork sia la donna più bella del mondo con la voce più bella del mondo. e lei ha visto le cose più belle del mondo. con quegli occhi stretti e furbi ti pare una che si sia potuta perdere la bellezza del mondo? magari mi sbaglio ma secondo me se l'è vista tutta. perciò le viene fuori quella voce e, dietro quella voce, quel sorriso. intanto, la crema di caffè è arrivata alla cialda croccante ed io sto ancora ferma all'edicola col mio gelato in mano da spudorata esibizionista e il giornalaio pensa a qualcosa che è di sicuro imbarazzante, ma lui imbarazzato non lo è per niente. è uno che si accontenta di poco. vedere una lingua che consuma un gelato al caffè. forse lui vede solo la lingua e non sa che il mio piacere è oltre. i rumori mi prendono alle spalle. ce n'è qualcuno che mi distrae per un momento. il mormorio di due signori che si raccontano brandelli di storie. sono stati bambini anche loro, con quella voce amara e fiacca non lo penseresti ma è così. bambini con i graffi sulle ginocchia, che tirano su col naso e se lo asciugano strusciandolo sulla manica del cappotto blu. avranno avuto tre anni e poi sei, dieci e dodici, avranno avuto paura del buio ma nessun timore di tuffarsi dallo scoglio più alto. anche il giornalaio sarà stato un bimbo grassoccio con le guance calde a arrossate lì dove stamattina nemmeno si è rasato. e i ricci morbidi glieli avranno sistemati con cura, pettinati con l'acqua di colonia e un profumo di buono sui vestiti prima di cominciare a dire, a voler fare, a tirare per un filo il palloncino che ogni volta sale su, sale e piangi, piangi perchè l'hai perso, perso per sempre, va in cielo e gli raccontano la storia degli angeli per consolarlo. ma non si consola mai un bimbo che perde il suo palloncino. ciò che si dovrebbe fare è andare a comprarne un altro uguale. ma non è il caso. cosa volete che sia un palloncino? un velo di plastica teso intorno a un gas leggero. che mentre vola in cielo e diventa un minuscolo puntino sempre più invisibile si porta via un grammo del cuore del bambino che senza saperlo si sta facendo uomo. non è un granchè la cialda senza la crema del gelato ma poichè io non butto via mai niente la sciolgo in bocca come un'eucarestia. qualcuno starà pregando anche per me adesso. lo spero perchè io me ne scordo sempre. alla sera e al mattino mi alzo come un'egoista. non ho un dio da salutare, solo la mia faccia nel tondo dello specchio. e con questa faccia me ne devo andare a spasso per la strada che porta a casa mia. su questa faccia passa il vento e si posa il freddo, il sole quando c'è, e il bacio dei miei amici quando sto per andar via dalla festa. da questa faccia sono partiti sorrisi estivi e tante premurose attenzioni, sguardi di indignazione, smorfie e linguacce agli antipatici di turno. per questa faccia ho fatto il mio dovere più spesso che il mio piacere e il mio comodo quando non era esattamente giusto ma a me girava così, ho votato per quelli che hanno sempre perso ingannandomi con la storia dei migliori al punto che ci credo ancora. con questa faccia dico vattene, resta e mi manchi, ho urlato per un altro scudetto e l'italia campione del mondo. posso avere un figlio oggi che non c'è più bearzot seduto con pertini, ma berlusconi con galliani, e perfino zoff certi siluri non li può più parare? oggi, il profumo dell'acqua di colonia tra i capelli è evaporato del tutto. ne conservo una boccetta chè io non butto mai niente ma anche quella potresti berla se non sapesse leggermente di sapone. sa di sapone ma non odora più neanche di quello. dalla mia bocca è sparito ormai anche il sapore del caffè.
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