Nick: insize Oggetto: A GRAPPOLO E A FRAMMENTAZIONE Data: 17/2/2005 13.46.4 Visite: 85
BOMBE A GRAPPOLO E A FRAMMENTAZIONE ROMA- Tra i congegni di offesa impiegati nelle guerre moderne, due tipi di bombe per aereo e/o ogive da artiglieria, le cosiddette 'bombe a grappolo' (cluster bombs) e le 'bombe a frammentazione' (fragmentation bombs) sono state usate anche nella Seconda guerra del Golfo (le seconde anche dall'artiglieria irachena), rivelandosi particolarmente micidiali anche nei confronti della popolazione civile. BOMBE A GRAPPOLO - Impiegate largamente soprattutto dalle forze armare Usa, sin dagli anni '60 del Novecento in Indocina. Sono costituite da un contenitore del peso di circa mezza tonnellata, che una volta sganciato, tipicamente da un aereo, si apre ad un'altezza prestabilita mediante una piccola carica e facendo uscire altre piccole bombe (generalmente una quarantina) al suo interno, che scendono rallentate da un piccolo paracadute del quale ciascuna carica e' dotata, oltre a un sensore che le permette, idealmente, di fissarsi su i veicoli o altre masse metalliche che si spostano, come i pezzi di artiglieria semoventi. Spesso pero' i sensori delle piccole ma micidiali bombe non trovano alcun bersaglio designato e restano sul terreno inesplose, rappresentando un pericolo mortale per chiunque le urti inavvertitamente o le raccolga, come succede ai bambini per gioco. Invano vari organismi internazionali e decine di ong in tutto il mondo si sono attivate per la messa al bando di questi ordigni.
BOMBE A FRAMMENTAZIONE - Sono ordigni tipicamente designati per scopi antipersonale, la cui tipologia, come concezione, e' precedente addirittura alla Prima Guerra mondiale (i celebri shrapnel). Cio' che le rende efficacissime contro l'uomo, ma praticamente inutili se impiegate su strutture fisse o mezzi blindati, e' che sono contenitori con una carica esplosiva modesta che non ha in pratica potere dirompente in se', ma serve a proiettare in un 'cono' di ampiezza variabile e ad un'altezza regolata da una spoletta a tempo sia le porzioni del contenitore (che si disintegra lungo punti determinati formando schegge) sia proietti collocati al suo interno, ad una distanza variabile da poche decine a 150 metri. I proietti possono possono variare, da centinaia di pallettoni (di acciaio o piombo indurito con antimonio o altre leghe) ad aghi, ad altri corpi resi letali dalla forte energia cinetica. Inoltre, si considerano a frammentazione anche le bombe-contenitori che, al pari delle bombe a grappolo, liberano anche centinaia di bombette (fino a 640 nel tipo denominato 'guava') che si distribuiscono lungo un'area che puo' essere anche molto estesa se vengono lanciate da un'aereo. (ANSA).
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