Nick: Shamal Oggetto: UNA SERATA TRA AMICI Data: 23/2/2005 3.40.24 Visite: 213
Tutto inizia con G. e la sua ragazza D., che invita me e S. a una serata in una trattoria dalle parti di piazza Immacolata, di cui non faccio il nome. Al piano di sopra c'è molta gente, evidentemente una cena di elementi di destra, a giudicare dai discorsi che sentiamo. Ma noi siamo lì per cenare, non ci interessa più di tanto. Uno dei miei amici, rispondendo a una battuta, mi risponde, e la risposta viene presa per uno sfottò al comizio che si tiene su. Finita la cena, paghiamo il conto e usciamo. Appena fuori, notiamo che un tipo vestito di nero (era tra i destrorsi del piano di sopra, ogni tanto scendeva per fumare) ci guarda. Ho appena il tempo di salutare, che lui e altri (spuntati dal nulla) ci aggrediscono, colpendo con pugni e calci noi quattro (D. si fa male a una gamba, colpita a calci dalle tre donne che servivano ai tavoli, S. ha gli occhiali spaccati e G. un occhio pesto, io me la cavo bene, rimedio solo un ceffone). Chiamo il 113, che non risponde. Il capo del manipolo (un anziano, probabilmente un capobastone) ci invita ad andarcene (erano una decina e noi solo in 4) e noi decidiamo di non sporgere denuncia, abbiamo paura, perché l'attacco è un misto di squadrismo fascista e violenza camorristica e noi, per fortuna o per indole, non siamo attrezzati alla guerra per bande. |