Nick: Franti Oggetto: Io e Pippi Data: 24/2/2005 1.16.32 Visite: 185
Nel 1981 io avevo 11 anni e un giorno, come tutti quei pomeriggi di quel periodo là, vedevo in tivvù Pippi Calzelunghe. Nella tivvù Pippi Calzelunghe viveva, in una casa gigantesca, assieme a una scimmietta vestita con una salopette e ad un cavallo bianco. Vicino alla casa gigantesca di Pippi Calzelunghe vivevano i suoi dua amici per la pelle, Annika e Tommy. Tutti quanti, Pippi, la scimmietta, il cavallo bianco, Annika e Tommy, abitavano in Svezia, mi pare. La sigla di Pippi Calzelunghe faceva così: Ecco sono qui Pippi Calzelunghe così mi chiamo credo proprio che una come me non c’è stata mai ogni volta che devo fare qualcosa combino guai ma alla fine poi vedo che son tutti amici miei Pippi Pippi Pippi il mio nome fa un po’ ridere ma voi riderete per quello che farò. Poi diceva: Tutto il giorno sto con una scimmietta e un cavallo bianco con un topo che tutto il mio formaggio si vuol mangiar. Eccetera. Quel pomeriggio del 1981, quando io avevo 11 anni, mentre io vedeno in tivvù Pippi Calzelunghe, venne mia mamma sorridendo e, forse isppirata da Pippi calzelunghe, che vedeva pure lei, mi disse: "Pierluigi, tu sei il più grande. Io ho un tumore che è una malattia un pò grave. Devi imparare a essere indipendente e coraggioso come Pippi Calzelunghe e stare attento ai miei fratelli, se io dovessi morire". Disse proprio così: "Se io dovessi morire". Io non sapevo neppure cosa fosse un tumore, ma la parola "morire" avrei voluto non sentirla mai. Capii che il tumore di mia madre era una cosa bruttissima. Non sapevo cosa dire o fare. Scappai sotto al letto e piansi, senza uscire, er un oretta. Mamma mi diceva di calmarmi e che non era nulla di grave, ma io rimasi sotto al letto. Non so perchè scappai sotto al letto. Sette anni più tardi, mia madre morì per colpa di quel tumore che era "una malattia un pò grave". Più o meno da allora divenni indipendente e quasi coraggioso come Pippi Calzelunghe. Oggi guardavo per caso un episodio di Pippi Calzelunghe, contentissimo, su una tele privata di Benevento, quando ho ricevuto una notizia brutta, non così devastante come la "notizia di mamma", ma comunque una notizia brutta. Avrei voluta non sentire nulla ma l'ho sentita lo stesso. Quella brutta notizia. Ma non sono scappato sotto al letto, a piangere. Sono rimasto fermo a dire "Vabbè, me la vedo io dai, tutto si aggiusta". Ma ho scoperto di non essere coraggioso o quasi coraggioso come Pippi Calzelunghe. |