Nick: Peppos Oggetto: Livorno, Cuba e Fidel Castro Data: 3/3/2005 17.39.40 Visite: 40
Avete presente la curva del Livorno? Dicono sia la più a sinistra d’Italia, impossibile ormai distinguere l’amaranto dal rosso. Bandiere con falce e martello, di Cuba, Che Guevara ovunque. Un amore che a quanto pare è ricambiato nella terra di Fidel e della rivoluzione. Il periodico Granma, organo ufficiale del comitato centrale del Partito Comunista Cubano (edizione online su www.granma.cu), ha infatti dedicato un ampio servizio al Livorno e alla sua città, attirata probabilmente dal colore politico dei tifosi amaranto. Il nome del periodico non è affatto casuale: Granma fu la barca utilizzata da Fidel Castro nel 1956 per sbarcare a Cuba e iniziare la lotta di liberazione. Il titolo del servizio di Rener Gonzalez Perez è tutto un programma: "Livorno calcio: Che Guevara, Comunismo e Libertà". All’interno si legge che «Livorno si trova a migliaia di chilometri da Cuba, ma per le sue strade e soprattutto nel suo stadio si respirano la stessa passione e lo stesso rispetto che si nutrono all’Avana per Ernesto Che Guevara. Culla del Partito Comunista Italiano, che fu fondato a Livorno il 21 gennaio del 191, la maggioranza dei cittadini fa il tifo per il Livorno e porta le immagini del Che e le bandiere cubane ad ogni partita in casa. Tra i giocatori la maggioranza è comunista o progressista. Va segnalato Cristiano Lucarelli, un attaccante di 29 anni che ha rinunciato ad un contratto di molte decine di milioni per continuare a giocare nella squadra della sua città. Lucarelli porta una maglietta con l’immagine del Che sotto l’uniforme della squadra... ed ha anche rilasciato dichiarazioni molto forti e precise: "Ci vogliono rimandare in seconda divisione per ragioni politiche, perché i nostri sostenitori portano i ritratti del Che e sono di sinistra"». Figuriamoci se poteva mancare il riferimento a Berlusconi. «Lo scontro più forte - si legge nel servizio - è avvenuto giocando contro il Milan Ac, la squadra di Milano di proprietà di Silvio Berlusconi, il principale leader di destra del gruppo Forza Italia, attualmente al potere. La partita di andata si è conclusa con un pareggio e con una polemica perché l’arbitro non ha concesso al Livorno un rigore chiarissimo (in realtà era un gol, regolare, di Lucarelli, ndr). Erano presenti 10mila livornesi. Il ritorno lo ha vinto il Livorno e va ricordato che in questa città Forza Italia ha appena il 10% dei voti». E visto che un po’ di propaganda non fa mai male, il servizio si chiude con un bello spot al comunismo che resiste: «La partita Livorno-Milan non è stata solo un incontro di calcio, ma una manifestazione politica, con tutti i simpatizzanti livornesi che portavano bandiere cubane, del Che, e intonavano l’inno preferito: comunismo e libertà». Con le lettere C e L maiuscole. Alessandro Bernini |