Nick: mir Oggetto: metronirico Data: 4/3/2005 23.46.36 Visite: 84
Stasera nella metro c'era Marlon Brando. Avevo gli occhi che mi si chiudevano per il sonno e per la noia dell'appuntamento. Ero in piedi, appoggiato alla parete gialla e i rumori del treno mi facevano da ninna nanna. Poi sono stato preso dal cappotto melange bianco e nero, dalle scarpe curate e dai pantaloni di buon velluto. Sopra il cappotto c'era quella testa da indiano col naso adunco, il volto scolpito e abbronzato, incastonato dalla chioma bianca portata all'indietro. Non guardava da nessuna parte. Sembrava preso da pensieri leggeri. La prima volta che lo vidi fu in "Superman". Aveva preso 10 milioni di dollari per 10 minuti o 15 per 15, non ricordo. Poi lo rividi nel "Padrino" e mi sembrò ancora più grande (e grosso). Un perfetto mafioso italiano come neanche Riina. Poi ancora in "Rusty il selvaggio" e in "Ultimo tango a Parigi" ed era stato immenso. In "Apocalypse now" fu così intenso da far male. Credo di averlo sognato per molte sere. E adesso era lì, tra una signora che leggeva un libro della Krantz ed uno che col biglietto si puliva fra i denti. Avrei voluto fare qualcosa. Fargli una domanda intelligente o cercare di avere una prova del fatto che gli ero stato vicino. E' sceso a "Medaglie d'oro". Quando si sono aperte le porte si è guardato intorno e si è incamminato fra la gente, spiccando come un brillante fra sassi di fiume. |