Nick: Peppos Oggetto: Grazie, Stati Uniti Data: 5/3/2005 2.38.35 Visite: 196
Dopo un mese d'incubo, Giuliana Sgrena e' finalmente libera, ma il momento tanto atteso della sua liberazione e' stato insanguinato da un tragico incidente sulla via dell'aeroporto di Baghdad, dove militari Usa hanno aperto il fuoco contro l'auto con a bordo l'inviata del Manifesto, uccidendo il funzionario del Sismi, Nicola Calipari, che aveva negoziato con i suoi rapitori e ferendo due suoi colleghi e la stessa inviata del Manifesto. Atteso per oggi il ritorno in Italia. CONDIZIONI DELLA SGRENA BUONE, SCHEGGIA HA TOCCATO POLMONE Sollievo nella redazione del Manifesto dopo aver saputo che le condizioni di salute di Giuliana Sgrena sono buone. Francesco Paterno', rispondendo ai giornalisti, a proposito del ferimento della Sgrena, ha detto che ''una scheggia ha toccato il polmone in modo non grave'' e le sue condizioni sono buone, tanto da permettere in giornata il ritorno in Italia. Gli altri due agenti del Sismi presenti nell'auto sarebbero stati feriti da colpi d'arma da fuoco in varie parti del corpo, in particolare le braccia e le gambe: le loro condizioni non sarebbero gravi. BERLUSCONI, QUALCUNO SI DOVRA' ASSUMERE LE RESPONSABILITA' ''Ho convocato immediatamente l'ambasciatore americano, che dovra' chiarire il comportamento dei militari americani per un incidente cosi' grave di cui qualcuno dovra' assumersi le responsabilita'''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. ''Siamo rimasti impietriti quando siamo stati raggiunti dalla telefonata che ci ha informato di questa casualita'. Siamo rimasti al telefono attoniti. L'incidente che si e' purtroppo verificato e' stato molto vicino all' aeroporto: una sparatoria a un check-point americano. Alcuni colpi hanno colpito la macchina. Un uomo e' stato colpito da una pallottola mortale. Siamo impietriti e attoniti per questa fatalita'''. SCOLARI, SPARATI 300-400 COLPI ''Gli hanno sparato addosso. Gli americani hanno fermato le macchine che stavano trasportando Giuliana, hanno sparato 300-400 colpi ed hanno ucciso un uomo, senza alcun motivo'': cosi' Pier Scolari, compagno di Giuliana Sgrena, ha raccontato ad Ansalive la sparatoria avvenuta questa sera a Baghdad. LA RICOSTRUZIONE DEL PENTAGONO Sono stati i militari della Terza Divisione di Fanteria Americana a sparare contro l' auto che trasportava giuliana Sgrena all' aeroporto di Baghdad dopo aver cercato di avvertire il conducente della vettura, che procedeva a velocita' sostenuta, della presenza di un posto di blocco BERLUSCONI: ORA SPIEGAZIONI DA USA IL PAPA' DI GIULIANA, IL MIO SOGNO SI E' AVVERATO FESTA TRISTE AL MANIFESTO BUSH SI RAMMARICA PER PERDITA DI UNA VITA Il presidente George W. Bush ha espresso il suo rammarico per la perdita di una vita umana nella sparatoria intervenuta dopo la liberazione dell'ostaggio Giuliano Sgrena. Lo indicano fonti della Casa Bianca. RAMMARICO DIPARTIMENTO STATO USA Il Dipartimento di Stato Usa ha espresso il proprio ''rammarico'' per l'incidente avvenuto a Baghdad, costato la vita a un agente dei servizi di sicurezza italiani, al momento della liberazione di Giuliana Sgrena. Il ''rammarico'', si apprende, e' stato espresso con una telefonata all'ambasciata d'Italia a Washington. LE CONDOGLIANZE DI SEMBLER A BERLUSCONI L'ambasciatore americano in Italia Mel Sembler ha espresso condoglianze al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conversazione telefonica poco prima di recarsi a Palazzo Chigi. Sembler, secondo quanto si e' appreso, ha anche assicurato supporto e la piena cooperazione americana all'Italia. FRATELLO, NON VORREI CHE SI AGGRAVASSE SEMPRE PIU' ''Non vorrei che si aggravasse sempre di piu''': e' quanto ha detto Ivan Sgrena, il fratello di Giuliana, commentando le notizie secondo le quali la giornalista sarebbe stata ferita a un polmone e operata. ''Non vorrei che si aggravasse sempre di piu' - ha detto parlando con i giornalisti all' esterno della villa dei genitori, a Masera - e che l' iniziale ottimismo diventasse qualcosa d' altro''. Ivan Sgrena, che domani dovrebbe partire insieme alla moglie per Roma, ha parlato anche di Nicola Calipari: ''Non possiamo gioire. C' e' una famiglia che piange un uomo che, con il suo gesto, ha salvato la vita di Giuliana''. TUTTI I PARTICOLARI Nella sparatoria, Calipari (50 anni) ha protetto con il suo corpo la Sgrena, che e' rimasta ferita (a una spalla) cosi' come altri due agenti che erano in auto assieme alla giornalista italiana, ora ricoverata nel vicino ospedale militare americano. Uno di loro e' ''in condizioni serie''. Ferito da un colpo di arma da fuoco ad un polmone ed e' stato sottoposto ad un intervento chirurgico nell'ospedale militare americano. L'altro agente del Sismi e' rimasto ferito, in modo non grave, ad una gamba: e' stato gia' dimesso e ora si trova nell'ambasciata italiana. La notizia tanto attesa e' giunta intorno alle 18:30 italiane, con un secco annuncio della Tv satellitare araba Al-Jazira. ''La giornalista italiana Giuliana Sgrena e' stata liberata a Baghdad'', si e' limitata a riferire la giornalista. A Baghdad era ormai notte e un convoglio di tre fuoristrada blindati dei servizi di sicurezza militari italiani stava dirigendosi all'aeroporto della capitale irachena per far salire l'inviata del Manifesto a bordo del Falcon della presidenza del Consiglio che avrebbe dovuto riportarla in Italia. Prima che si diffondesse l'altra notizia della tragica sparatoria sulla via dell'aeroporto, la Tv satellitare araba aveva trasmesso un ultimo video della Sgrena nelle mani dei suoi rapitori, completamente diverso da quello che il 16 febbraio aveva mostrato l'inviata del Manifesto decisamente provata e in lacrime mentre, con indosso una casacca verde, implorava aiuto per la sua liberazione. Nel video di stasera, la Sgrena e' invece apparsa con indosso gli stessi abiti neri che indossava il giorno del rapimento e con i capelli pettinati e l'aria decisamente piu' rilassata. ''Ringrazio i miei rapitori che mi hanno trattato molto bene e che mi hanno sequestrato perche' sono molto determinati a liberare il loro paese dagli occupanti'', dice nel video l' inviata del Manifesto, ripresa in piedi e con le mani appoggiate (e non giunte in segno d'implorazione, come nel primo video) su tavolino bianco con un vassoio di frutta e una copia del Corano. Un video, questo diffuso stasera, in cui i rapitori della Sgrena sono sembrati voler sottolineare la natura ''politica'' del rapimento della Sgrena, anche se per il momento resta tutto da accertare un eventuale pagamento di un riscatto per la sua liberazione. A un mese esatto da quel drammatico venerdi' 4 febbraio in cui l'inviata del Manifesto era stata rapita all'uscita dall' Universita' An-Nahrein di Baghdad, dove aveva appena finito d' intervistare gli sfollati di Falluja, questa liberazione e' stata tuttavia insanguinata dal tragico incidente sulla via dell'aeroporto. Secondo alcune fonti, i soldati americani a un posto di blocco vicino all'ingresso dell'aeroporto di Baghdad avrebbero inavvertitamente esploso dei colpi d'arma da fuoco contro l'auto con a bordo la Sgrena. Altre fonti affermano invece che i colpi sarebbero stati esplosi da soldati a bordo di un altro veicolo militare Usa, a cui il convoglio con la Sgrena si sarebbe avvicinato senza tener conto del grosso fanale posteriore che intima di tenersi a distanza di sicurezza. A pagare tragicamente con la vita, nel giorno che avrebbe invece dovuto essere solo quello dei festeggiamenti per la liberazione della giornalista italiana, e' stato cosi' uno degli uomini che erano stati coinvolti nei discreti contatti con i suoi rapitori e, ancor prima, anche in quelli sfociati nel rilascio di Simona Torretta e Simona Pari, le due volontarie rapite nel settembre scorso a Baghdad e rilasciate dopo tre settimane di prigionia. Nella giungla irachena, rimane ancora inghiottita un'altra giornalista, la francese Florence Aubenas, l'inviata di Liberation a sua volta rapita ormai due mesi fa a Baghdad. Ed e' proprio di lei che la Sgrena avrebbe chiesto notizie stasera dopo la sua liberazione. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 05/03/2005 00:05
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