23 febbraio 1944 il dittatore sovietico Stalin fece deportare l'intera popolazione cecena in Asia Centrale. Circa un terzo della popolazione di questo piccolo popolo del Caucaso morì.
Stalin è entrato nella storia dell'umanità come uno dei più grandi massacratori del XX secolo: secondo il libro nero del comunismo, durante il suo regime sono morte almeno 20 milioni di persone. Tra il 1943 ed il 1944 sono stati deportati in Siberia e in Asia Centrale, oltre ai Ceceni, gli appartenenti a numerose comunità etniche e religiose, tra cui Ingusci, Caraciai, Balcari, Meschketi, Calmucchi, Tartari di Crimea, Tedeschi del Volga e Greci del Mar Nero,usati come schiavi per l'industrilizzazione della Russia,e la rieducazione di questi(una specie di lavaggio del cervello,in cui si induceva la vittima a esaltare Stalin,giurandogli fedeltà).
Uno dei + grandi crimine rimane sicuramente lo sterminio di Katyn in cui morirono 4500 persone.
Ma non dimentichiamo lo stupro delle donne tedesche da parte dell'Armata rossa.
Bruciate chiese,e icone religiose,e al posto dell'immagine di Cristo una sua foto.
Per non parlare dell'attivita agricola del paese rasa al suolo e collettivizzata.
Al progamma accanto a Cecchi Paone c'era un signore(ke nn so bene ki sia)che ha affermato che le colpe di questo genocidio non si debbano addossare solo sulle spalle di Stalin(e ne parlava come se Stalinfosse un santo o non so che),ma anche sul sistema di allora.
Ma la cosa che + mi ha scosso è che ha a proprosito di questo ha sottolineato che spesso per arrivare alla democratizzazione di un paese la storia debba passare attraverso questi avvenimenti.