Nick: mir Oggetto: normali tempeste elettriche Data: 6/3/2005 15.25.0 Visite: 113
[burn - The Cure] Il vecchio si portò alla bocca la sigaretta con un gesto ampio e consumato. "Non hai capito un cazzo della vita tu" "Non ci sono vincitori e non ci sono vinti, ci sono solo quelli che si ricordano di avere un'anima e chi invece fa finta di non averla" Il ragazzo con lo zaino sulla spalla non sapeva che dire a quell'uomo incontrato per caso nella via sporca e buia. "Vedi quei due tipi stretti in un abbraccio lì nell'angolo? Il più grosso ha la roba e la siringa, quello piccolo ha i soldi e l'anima, ma paga per dimenticarla". "Senti vecchio, non ho spicci e adesso devo andare" Il vecchio prese una lunga boccata. Un colpo di tosse secco come uno sparo coprì un mezzo sorriso. Il ragazzo era ancora lì. "Devi andare, devi andare. Ma lo sai anche tu che non vai in nessun posto. Al massimo, ogni volta, te ne vai". "TE" "NE" "VAI" scandì bene le parole. Il ragazzo pensò lontano. Alle parole cattive dette alle sue spalle dagli "amici", ai sabato sera solitari, a tutte le cose belle che stavano sempre dietro a un vetro, all'Australia. Ogni volta, è vero, se ne andava. Andava su quella spiaggia di surfisti australiani visti una volta in televisione. Domavano le onde e le loro vite cadendo e rialzandosi. E la sera godevano dei racconti intorno al fuoco e della condivisione dei loro sogni. Perchè è bello sapere di poter cavalcare il proprio sogno il giorno dopo. E lui non avrebbe mai cavalcato alcun sogno. "Devi entrare nella tempesta elettrica per uscirne". Il ragazzo si girò e fece per tornare indietro sui suoi passi. Il vecchio allora allargò le braccia come un Cristo in croce e iniziò a urlare: "Droghe sesso ubriachezza battaglia regressioni al mondo d'acqua Ventre marino Madre dell'uomo Mostruoso dormi-veglia gentile brulicante mondo atomico Anomia nella vita sociale come possiamo odiare o amare o giudicare in un mondo che è un mare di atomi sciamanti Tutt'uno, un Tutto Come possiamo stare o non stare al gioco Come possiamo mettere un piede avanti all'altro o far la rivoluzione o scrivere" [people are strange - The Doors] |