Nick: insize Oggetto: AMIKO FUOKO Data: 7/3/2005 13.21.43 Visite: 84
Il fuoco amico ha cordialmente ammazzato ancora... Da anni in Iraq i militari americani si esercitano col tiro al bersaglio (ed i bersagli sono innocenti iracheni), ma pare che i nostri papaveri se ne siano accorti solo adesso... Il funzionario del Sismi Nicola Calipari stava accompagnando la giornalista Giuliana Sgrena, il fuoco amico l'ha ucciso. Come direbbe Stefano Benni: la cordiale ferita gli ha causato un'amichevole emorragia che lo ha cameratescamente dissanguato accompagnandolo a braccetto nel paradiso degli eroi. Ma perche`lo si chiama fuoco "amico"? Sarebbe meglio chiamarlo col suo nome: fuoco cieco ed assassino. Ciampi chiede chiarimenti agli Usa... Ci siamo accorti adesso che in Iraq muoiono ( grazie al fuoco amico ...intimo) ogni giorno degli innocenti? Doveva succedere ad uno di noi perche` ce ne accorgessimo? Risposta: SI. Purtroppo, Nicola Calipari non e`il primo e probabilmente non sara` l'ultimo. Fin dal primo giorno di occupazione, infatti, i soldati massacrano allegramente soprattutto gente che ha l'unica colpa di essere nata da quelle parti. Secondo Alberto Gil (Diario de Noticias, 5 gennaio 2005) sarebbero stati uccisi, prima dell'italiano, ben duecentocinquanamila ( proprio cosi` 250.000 !!) civili in Iraq . La cifra potrebbe essere non esatta, ma approssimata per difetto, in quanto non e`facile fare certe addizioni in Iraq senza correre il rischio di finire inclusi... nella somma. Giuliana Sgrena era una che voleva fare la conta dei morti innocenti e per poco non lo diventava anche lei , e non per colpa dei cattivi iracheni...ma questo e` un altro discorso. Proviamo a fare un piccolo esperimento. Proponiamo una "ricetta": prendiamo la quantita` di rabbia e dolore della famiglia di Nicola Calipari, moltiplichiamola per 250.000 ed avremo una vaga idea di che cosa si stia costruendo in Iraq : ODIO. Odio immenso, il quale, malgrado le balle che tentano di farci credere (e a cui troppi purtroppo abboccano ) , non potra` che continuare a crescere all'infinito, fino a sentircelo tutti sul collo. Nel lontano 2003 Giuliana Sgrena, commentando l'ennesima mattanza d'innocenti in Iraq, scriveva : "(...)La residenza è sulla via Ramadan che attraversa al Mansur, dove si trova anche il ristorante al-Sa'af le cui finestre sono state colpite dai proiettili degli americani che hanno sparato all'impazzata, in una strada affollata, su chiunque si avvicinasse al luogo del blitz uccidendo cinque persone, secondo alcune fonti dell'ospedale vicino. Ma le vittime potrebbero essere molte di piu`: Robert Fisk sul quotidiano britannico The Independent parla di un bagno di sangue in cui hanno trovato la morte 11 persone, tra cui due bambini, la madre e il padre storpio. Almeno una macchina civile ha preso fuoco, cremando i suoi occupanti. (...) Anche le macchine carbonizzate erano state rimosse, restavano solo le macchie di sangue raggrumato e la rabbia della gente che continuava ad inveire contro gli occupanti: ≪le macchine arrivavano sulla strada. Non sapevano che c'erano gli americani. Erano civili che stavano tornando a casa, ha raccontato alla Reuters un testimone che si trovava nel cortile del ristorante. ≪Queste cose fanno odiare gli americani≫, sostiene un residente di al Mansur. Si soffrira` meno quando si e` colpiti da un proiettile amico? Addio Nicola Calipari... www.geocities.jp/angelo_de_rosa/
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