Nick: Peppos Oggetto: Jihad Data: 8/3/2005 12.24.21 Visite: 90
"al-Jihad fi sabili-llah" (Lo sforzo sulla Via di Allah) Contenuti: - Capire bene i significati della parola "Jihad" - Quando e come si fa "Jihad"? E' obbligatorio? - Il Nobile Corano ha contenuti militari? - L'Islam proibisce l'attacco di civili innocenti - L'Islam è religione di giustizia - L'Islam è religione del perdono - L'Islam è una religione che garantisce la libertà del credo e della fede di tutti - Il Nobile Corano ha contenuti militari? I versetti "incriminati". - Nota storica relativa ai versetti del Corano contestati dall'opinione pubblica occidentale. - Amare il prossimo tuo come te stesso per la Causa di Allah
Audhu billah min ash-shaitani rajim (Cerco rifugio in Allah per ripudiare Satana) Bismi Allah Ar-rahamani Ar-rahim (Nel nome di Dio il piu' Clemente, il piu' Misericordioso) Letteralmente, in lingua araba, "Jihad" significa "sforzo", "impegno", in quanto deriva dal verbo "jahada" ("sforzarsi"). E' una parola usata anche nel linguaggio comune nei paesi arabi (anche in senso prettamente non religioso). Il "Jihad fi sabili-llah" e' lo sforzo, l'impegno sulla Via di Allah(Gloria a Lui). Secondo "shari'a" (la legge islamica), si tratta di un obbligo della collettivita' della comunita' musulmana (nell'espressione araba di giurisprudenza islamica: "fard kifaia" e' sufficiente che siano solo alcuni membri della comunita' a compiere "jihad". Ma fare "jihad" non preclude assolutamente l'assolvimento degli obblighi individuali primari ("fard aina"), quali la fede, la preghiera, il digiuno di Ramadhan , l'elemosina obbligatoria ed il pellegrinaggio. Nel mondo occidentale ci e' stato presentato questo termine secondo il significato completamente diverso e negativo di "guerra santa". Le ragioni di questa manipolazione del vero significato vanno ricercate nella storia. Le numerose guerre di conquista territoriale dei primi califfi arabi post-islamici che arrivarono ad espandere il dominio arabo (quindi musulmano) fino alla Spagna ed il parallelo ipotetico fra queste guerre e le crociate dello Stato-Chiesa, nella contesa, fra cristiani e saraceni, della citta' benedetta di Gerusalemme hanno indotto i mass-media occidentali a tradurre il termine "jihad", molto usato dagli arabi per reclamare giustizia, con "guerra santa". Tale interpretazione ha fatto e, tuttora, fa molto comodo all'informazione occidentale parlare di "guerra di religione", quando si parla negativamente dell'Islam, associando tale affermazione alla presunta arretratezza mentale (a sentir loro) dei paesi islamici. Non si esclude, comunque, che possano esistere, in talune applicazioni giuridiche dell'Islam di alcuni stati, significati diversi e contorti della stessa parola "jihad", ma la ricerca e lo studio informativo sull'interpretazione della Parola di Dio(Gloria a Lui) contenuta nel Glorioso Corano e sulla vita del Profeta Muhammad ci hanno dato chiari segni inequivocabili sui reali e molteplici significati della parola "jihad". Uno di essi e' certamente quello dello "sforzo militare", inteso, pero', necessariamente e solamente in difesa della propria comunita'. "...Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, che' Allah non ama coloro che eccedono. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la "persecuzione" (fitna) e' peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea fino a che essi non vi abbiamo aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa e' la ricompensa dei miscredenti...." (Corano al-Baqara 2,190-191) "...Vi e' stato ordinato di combattere, anche se non lo gradite. Ebbene, e' possibile che abbiate avversione per qualcosa che, invece, e' un bene per voi, e puo' darsi che amiate una cosa che invece vi e' nociva...."(Corano al-Baqara 2,216) "...(Allah e' migliore e duraturo, (...) lo avranno...) ....coloro che si difendono quando sono vittime dell'ingiustizia..."(Corano ash-Shura 42,39) Amare il prossimo tuo come te stesso per la Causa di Allah Allah, Dio Altissimo ed Unico, nel Glorioso Corano, non ammette la guerra per scopi politici, o altro che esuli dalla legittima difesa; in tutti gli altri casi viene considerato un omicidio, naturalmente, proibito, nell'Islam, come continuita' dei 10 comandamenti della Torah. "...Oh voi che credete, non divorate vicendevolmente i vostri beni, ma commerciate con mutuo consenso, e non uccidetevi da voi stessi. Allah e' Misericordioso verso di voi....." (Corano an-Nisa'a 4,29) "...Il credente non deve uccidere il credente, se non per errore. Chi, involontariamente, uccide un credente, affranchi uno schiavo credente e versi alla famiglia (della vittima) il prezzo del sangue, a meno che essi non vi rinunciano caritatevolmente. Se il morto, seppur credente, apparteneva a gente vostra nemica, venga affrancato uno schiavo credente. Se apparteneva a gente con la quale avete stipulato un patto, venga versato il prezzo del sangue alla sua famiglia e si affranchi uno schiavo credente. E chi non ne ha i mezzi, digiuni due mesi consecutivi per dimostrare il pentimento verso Allah. Chi uccide intenzionalmente un credente, avra' il compenso dell'Inferno, dove rimarra' in perpetuo. Su di lui la collera e la maledizione di Allah e gli sara' preparato atroce castigo...." (Corano an-Nisa'a 4,92-93) "...La sua passione lo spinse ad uccidere il fratello (Caino e Abele). Lo uccise e divenne uno di coloro che si sono perduti. Poi Allah gli invio' un corvo che si mise a scavare la terra per mostrargli come nascondere il cadavere di suo fratello. Disse: -Guai a me! Sono incapace di essere come questo corvo, si' da nascondere la spoglia di mio fratello?- E cosi' fu uno di quelli afflitti dai rimorsi. Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sara' come se avesse ucciso l'umanita' intera. E chi ne abbia salvato uno, sara' come se avesse salvato tutta l'umanita'. I nostri Messaggeri sono venuti con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra...." (Corano al-Ma'ida 5,30-32) "....E non uccidete senza valida ragione, contro coloro che Allah vi ha proibito di uccidere. Se quanlcuno viene ucciso ingiustamente, diamo autorita' al suo rappresentante; che questi, pero', non commetta eccessi (nell'uccisione) e sara' assistito..."(Corano al-Isra 17,33) "...Tre qualita' costituiscono il contrassegno di una fede sincera, e chi le acquisisce puo' davvero gustare il soave sapore della fede. Queste qualita' sono: amare Allah (Dio) ed il Suo Messaggero al di sopra di tutto il resto; amare gli altri uomini per la sola Causa di Allah; provare ripugnanza e ribrezzo per il ritorno alla miscredenza quanto per l'essere gettati nel fuoco...." "....A chi crede in Allah e nel Giorno del Giudizio e' vietato procurare alcun male al proprio prossimo; gli e', invece, fatto obbligo di essere gentile, specialmente con gli stranieri e di dire la verita' ed astenersi dalla menzogna...."(Hadith Profeta Muhammad) Non si tratta, quindi, di "guerra di religione" per la conquista e la conversione del mondo intero. L'Islam va oltre il concetto occidentale attuale di "religione", in quanto, il cristianesimo era legge, ora non lo e' piu' e resta sempre molto isolato rispetto la giurisprudenza dei paesi occidentali, mentre l'Islam e' si' legge, ma e' anche stile di vita sociale, di comportamento ed e' questo il senso completo dei religione nell'Islam: tutto e' religione, e, nella vita di un musulmano prima di tutto c'e' sempre Dio Altissimo. Il popolo palestinese, (per esempio) all'ingiustizia ebraica ha assunto un carattere religioso, come e' normale che sia per un popolo arabo di fede musulmana (per il principio: tutto e' religione), ma che di "guerra di religione", (come gli occidentali la concepiscono) effettivamente non ha nulla a che fare, perche' si tratta solo di conquistare degli umani diritti sempre violati dal governo israeliano. Ma cio' non deve essere concepito dagli occidentali come un'arretratezza della civilta' musulmana, parlando diffusamente ed erroneamente di "guerra di religione", perche' il concetto di "religione" e' concepito oggi diversamente fra Islam e cristianesimo. La guerra, quindi, e' ammessa solo come conseguenza alla difesa, a seguito di un'aggressione e limitatamente alla riappropriazione da parte della comunita' dei diritti lesi durante l'attacco. L'espressione "guerra santa" intesa dal mondo occidentale come "guerra di religione" per la conquista e la conversione all'Islam e l'eliminazione degli "infedeli" non trova corrispondenza nel volere di Dio nel Sacro Corano, infatti la guerra e' considerata solo per motivi difensivi. Dio Altissimo non ama, di certo, ne' le guerre, ne' gli eccessi nella legittima difesa. Non si puo' parlare di "jihad" o di "guerra santa" riferendosi a paesi musulmani senza conoscere l'Islam. Solo se si concepisce l'Islam come realmente deve essere concepito, (non nel senso occidentale odierno di "religione", ma nel senso islamico piu' ampio e completo di "stile di vita"), allora si puo' parlare tranquillamente di "Jihad" in termini sicuramente positivi, perche' il "jihad", inteso come sopra, e' essenzialmente positivo e si puo' anche parlare di guerra (inevitabile, a volte) "halal", (lecita agli occhi di Dio(Gloria a Lui)), solo se condotta entro le limitazioni previste nel Glorioso Corano, ma che non ha nulla a che vedere con il concetto occidentale di "guerra santa". "....Ho chiesto al Messaggero di Allah: -Oh Messaggero di Allah, Qual'e' il miglior atto?- Egli ha risposto: -Offrire la preghiera all'inizio dei loro tempi stabiliti- Ho chiesto: -Qual'e' il prossimo atto di bonta'?- Egli ha risposto: -Essere buoni ed obbedienti con i propri genitori- Nuovamente ho chiesto: -Qual'e' il prossimo atto di bonta'?- Egli ha risposto: -Partecipare al jihad nella Causa di Allah- Io non gli ho chiesto nient'altro e se gli avessi chiesto di piu', egli mi avrebbe detto di piu'...."(Hadith Bukhari vol.4 n.41 raccontato da 'Abdullah bin Mas'ud) Ma come va condotta questa difesa? Disse il Profeta Muhammad: "...-Non uccidete i vecchi, i bambini, i neonati e le donne-.." "..--I credenti sono (e devono esssere) i piu' umani anche negli scontri piu' crudeli-.." C'e' anche un'interessante interpretazione su un hadith (discorso) del Profeta, il quale vieta completamente l'uso del fuoco come arma contro le genti, secondo cui, riportato ai giorni nostri, ogni arma da fuoco sarebbe proibita nell'Islam. Cio' probabilmente e' vero, ma basare oggi un sistema difensivo senza armi da fuoco, contro dei nemici che sicuramente le usano e' praticamente impossibile. Sono quindi permessi estremi rimedi nel tentativo di salvarsi la vita, bene estremamente prezioso che Dio ci ha donato. "...-Combatteteli finche' non ci sia piu' presecuzione e il culto sia (reso solo) ad Allah. Se desistono non ci sia ostilita' a parte contro coloro che prevaricano..."(Corano al-Baqara 2,193) Questo versetto e' uno dei molti "incriminati" dalla generale opinione pubblica occidentale negativa dell'Islam. Bisogna, innanzi tutto, non limitarsi a leggere solo alcuni versetti, ma leggere tutto il contesto nel quale Dio Misericordioso ci sta facendo luce nel Glorioso Corano, anche nella Bibbia non si puo' leggere solo alcuni versetti, poi bisogna sapere quando e' stato rivelato tale versetto, temporalmente parlando. Il Corano e' stato rivelato nell'arco di 27 anni, tramite successive rivelazioni parziali di versetti, l'ordine numerale con cui troviamo oggi le 114 surat (sure) non e' l'ordine temporale di rivelazione, inoltre il Corano non puo' esser intepretato se non si conosce la Sunna (i racconti di vita del Profeta) e la storia delle vicende legate ai primi musulmani della penisola arabica. Ritornando al versetto, dobbiamo dire che dopo le prime battaglie della piccola (allora) comunita' di Muhammad per la cessazione della "fitna" (perseuzione/oppressione) prepetrata dagli arabi pre-islamici, Allah(Gloria a Lui) fissa nel Sacro Corano le norme sul trattamento dei prigionieri e sulla convivenza con genti di altri fedi nel caso di vittoria della comunita' musulmana e di istituzione del regime islamico nello stato conquistato. La condizione dei cittadini non musulmani ("Genti del Libro" - ebrei o cristiani), in uno stato retto da un governo musulmano, e' quella di "dhimmy" ("protetti" sono esentati dal pagamento della "zakat" (elemosina obbligatoria da dare ai poveri), e sono soggetti solo al pagamento della "jizya" (l'imposta di protezione), e possono partecipare ad ogni tipo di attivita' sociale dello stato. "....Nel Giorno della Resurrezione, io stesso (Allah) saro' nemico di chi ha dato fastidio ad un protetto..."(Hadith dell'Inviato di Allah) Coloro che partecipano alla lotta sulla Via di Allah sono chiamati "mujahidin": in vita hanno un'ottima considerazione e vengono spesso presi come esempio, nell'altra vita saranno tra i piu' vicini al Signore. E non possono essere considerati "morti", quando vengono uccisi in battaglia: "...E non dite che sono morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Allah, che', invece, sono vivi e non ve ne accorgerete..." (Corano al-Baqara 2,154) "...Non considerate morti quelli che sono stati uccisi sul Sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore, lieti di quello che Allah, per Sua Grazie, concede...."(Corano al-'Imran 3,169-170) Naturalmente, solo coloro che si sono opposti con dignita' ad attacchi ingiusti e sono stati uccisi, coloro che sono morti in combattimento o dando la loro vita per colpire i loro persecutori, per sola legittima difesa e senza eccedere vengono considerati "martiri" nell'Islam e possono vivere come cita il Corano. E' logico ritenere che tale azione di "ribellione" alla persecuzione deve essere "halal", "lecita" agli occhi di Dio Misericordioso, altrimenti se la persona che compie tale azione sa che cio' che sta facendo e' "haram" (proibito), (per esempio: va a colpire gente inerme, innocente, vecchi, donne, bambini, oppure la "persecuzione" non era reale"), Dio Altissimo vede ogni cosa e punisce nell'al-di-la' coloro che sanno e continuano a preseguire atti haram. Se, invece, la persona che compie tale atto non sa (per ignoranza sincera) che tale azione e' "haram" e la fa comunque, non vi e' peccato davanti a Dio Altissimo, purche' si penta e si corregga di cio' che ha fatto (Corano al-An'am 6,54). L'Inviato di Allah disse: "...Chi combatte per la Causa di Allah, e Allah bene conosce colui che lo fa solo per Lui, e' paragonabile a chi digiuna e prega in continuazione; Allah garantisce il Paradiso al mujahid che incontra la morte. Se ritorna dal jihad sano e salvo gli concede bottino e ricompensa...." L'Islam proibisce l'attacco di civili innocenti "...Combattete per la Causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, che' Allah non ama coloro che eccedono..."(Corano al-Baqara 2,190) "...Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità. I Nostri Messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra...."(Corano al-Ma'ida 5,32) "....(...) E non vi spinga all'aggressione alla trasgressione l'odio per quelli che vi hanno schacciati dalla Sacra Moschea. Aiutatevi l'un l'altro in carità e pietà e non sostenendovi nel peccato e nella trasgressione. Temete Allah è severo nel castigo..."(Corano al Ma'ida 5,2) "....Non uccidete nessuno di coloro che Allah ha reso sacri...." (Corano Al-An'am 6,151) L'Islam è religione di giustizia "...Oh voi che credete, attenetevi alla giustizia e rendete testimonianza innanzi ad Allah, foss'anche contro voi stessi, i vostri genitori o i vostri parenti, si tratti di ricchi o di poveri! Allah è più vicino (di voi) agli uni ed agli altri. Non abbandonatevi alle passioni, sì che possiate essere giusti. Se vi distruggerete o vi disinteresserete , ebbene Allah è ben informato di quello che fate...."(Corano An-Nisa'a 4,135) "...Oh voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: l'equità è consona alla devozione...."(Corano Al-Ma'ida 5,8) "...Chi commette una mancanza o un peccato e poi accusa un innocente, si macchia di calunnia e di un peccato evidente..."(Corano An-Nisa'a 4,112) "...In verità Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli vi ammonisce affinchè ve ne ricordiate..."(Corano An-Nahl 16,90) L'Islam è religione del perdono "....Se punite fatelo nella misura del torto subito. Se sopporterete con pazienza, ciò sarà (ancora) meglio per coloro che sono stati pazienti...."(Corano An-Nahl 16,126) "....A te (Oh, Profeta) incombe il comunicare, a Noi (presso Dio) la resa dei conti[nel Giorno del Giudizio]...." (Corano Ar-Ra'd 13,40) L'Islam è una religione che garantisce la libertà del credo e della fede di tutti "....Non vi e' costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente..." (Corano Al-Baqara 2,256) "....Di': -La verità (proviene) dal vostro Signore: creda chi vuole e chi vuole neghi...(...)..." (Corano Al-Kahf 18,29) "....A voi la vostra religione, a me la mia..." (Corano Al-Kafirun 109,6) Il jihad "ala nafs". Il jihad su se' stesso Oltre a questo "convenzionale" significato di "jihad fi sabili-llah", ne esiste un altro ben piu' generico ed importante, chiamato "jihad 'ala nafs" ("jihad su se' stesso"). Il "jihad 'ala nafs" e' la lotta morale individuale per il bene, verso il compiacimento di Allah, e' l'obbligo individuale (questa volta) verso l'assolvimento del dovere morale religioso e dell'applicazione dell'esempio di vita del Profeta Qualsiasi atto (la parola, gli scritti, il comportamento con gli altri) che tenda al raggiungimento del volonta' di Allah, all'istituzione del bene, del rispetto, della giustizia, della tolleranza, di amare gli altri come se' stessi, dei comandamenti, tutto questo e' jihad. Ogni comportamento nella vita sociale, nel rapporto con gli altri (musulmani e non) che va al-di-la' dell'ordinarieta' della vita comune e dell'esecuzione degli obblighi religiosi, rappresenta "lo sforzo sulla Via di Allah". Jihad e' anche parlare di Islam per farlo conoscere ai non-musulmani. E' questo il significato originario del concetto "jihad", sancito sin dalle prime rivelazioni (Corano al-Furqan 25,52), (Corano al-'Ankabut 29,4-5), poi il concetto si e' esteso anche a livello militare quando la comunita' musulmana originaria di Muhammad venne attaccata dai politeisti e dagli ebrei meccani, in seguito al seguente versetto, dopo ben 15 anni dalla prima Rivelazione: "...A coloro che sono stati aggrediti e' data l'autorizzazione (di difendersi), perche' certamente sono stati oppressi e, in verita' Allah ha la potenza di soccorrerli; a coloro che, senza colpa, sono stati cacciati dalle loro case, solo perche' dicevano: -Allah e' il nostro Signore-. Se Allah non respingesse gli uni per mezzo degli altri, sarebbe ora distrutti monasteri e chiese, sinagoghe e moschee nei quali il nomedi Allah e' spesso menzionato. Allah verra' in aiuto di coloro che sostengono (la Sua religione). In verita' Allah e' forte e possente....."(Corano al-Hajj 22,39-40) "....Se non vi lancerete nella lotta, (Allah) vi castighera' con doloro castigo e vi sostituira' con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocerGli in nessun modo. Allah e' Onnipotente...." (Corano at-Tawba 9,39) Il Jihad, come ribadisce questo versetto e' un obbligo eseguirlo, ma va ponderato in base ai limiti ed alle condizioni dettate nel Corano stesso. L'Islam, inoltre tiene fede alla continuita' del messaggio di Dio Altissimo agli uomini sin dal Profeta Adamo, infatti, l'Islam inizia con Adamo, non con Muhammad, come ritengono alcuni occidentali. L'Islam considera tutti i profeti Adamo, .... Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Giuseppe....David, Saul,....Gesu', fino all'ultimo Muhammad(Pace su tutti loro). Ogni musulmano considera, quindi, che il jihad sia un obbligo, limitatamente sempre alle disposizioni sancite nel Corano, di tutta l'umanita', quindi, anche per i cristiani. Dio Altissimo condanna sia chi puo' fare jihad e rifiuta di farlo, sia chi eccede, non sa perdonare e compie atti haram. Ma vediamo nel dettaglio cio' che Dio Altissimo ha scritto nel Sacro Corano per capire meglio cosa impone Dio all'uomo: "...Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo all'appello di chi Mi chiama, quando MI invoca. Procurino quindi di rispondere al Mio richiamo e credano in Me, si' che possano essere ben guidati...." (Corano al-Baqara 2,186) Come si fa Jihad? Il perdono e il Jihad nel cristianesimo Quanto alle modalita' con cui va condotta il jihad: ".....La carita' non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri beni, per amore suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima. Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle avversita' e nelle ristrettezze, e nella guerra, ecco coloro che sono veritieri, ecco i timorati....."(Corano al-Baqara 2,177) "...Coloro che evitano i peccati piu' gravi e le turipitudini e che perdonano quando si adirano coloro che rispondono al loro Signore , assolvono all'orazione, si consultano vicendevolmente su quel che li concerne e sono generosi di cio' che Noi abbiamo concesso loro, coloro che si difendono quando sono vittime dell'ingiustizia. La sanzione di un torto e' un male corrispondente (legge del contrappasso), ma chi perdona e si riconcilia, avra' in Allah il suo compenso. In verita' Egli non ama gli ingiusti. Chi si difende per aver subito un torto non incorre in nessuna sanzione Non c'e' sanzione se non contro coloro che sono ingiusti con gli uomini e, senza ragione, spargono la corruzione sulla terra; essi avranno doloroso castigo Quanto invece, a chi e' paziente e indulgente, questa e' davvero la miglior disposizione...." (Corano ash-Shura 42, 37-43) In questi versetti e' contenuta l'essenza del Jihad e fa capire bene che nell'Islam, come nel cristianesimo esiste il perdono, la riconciliazione, la pazienza nelle avversita', ma esiste anche il valore di opporsi con dignita' agli attacchi ingiusti(Gv., 18,12) (Mc.11,15). L'espressione cristiana "porgi l'altra guancia" contenuta in (Mt. 5,38) e (Lc. 6,29) fa parte sicuramente di una fonte comune, come rivelano gli ultimi studi scientifici sui Vangeli, ed e' sicuramente un'espressione variopinta metaforica, (tipica del carattere stilistico di questi vangeli) per farci capire che Dio ama che la gente perdona per per piccoli atti. Nei Vangeli canonici, per ragioni storiche, che ora non andiamo ad approfondire, sono stati tolti oppure omessi tutti (o quasi) quei contenuti del messaggio originale di Gesu' che comprendono cenni sul jihad, inseriti invece, grazie alle ultime scoperte, (Qumran, Naj Hammadi....), nel messaggio essenico della comunita' piu' vicina al Messiah. Ma qualcosa negli episodi dell'arresto del Messiah e dell'irruzione nel Tempio di Gerusalemme, in (Gv., 18,12) e (Mc.11,15) possiamo ancora trovarlo. L'Islam ed il cristianesimo non sono per nulla diversi per quanto riguarda il concetto di jihad. A conferma di quanto detto precedentemente nel Sacro Corano troviamo che il jihad e' stato ordinato ai Figli di Israele: "....Non hai visto i notabili dei Figli di Israele, quando, dopo Mose' dissero al loro Profeta: -Suscita tra noi un re, affinche' possiamo combattere sul sentiero di Allah- Disse: -E se non combatterete quando vi sara' ordinato di farlo?- Dissero: -Come potremmo non combattere sulla Via di Allah, quando ci hanno schiacciato dalle nostre case, noi ed i nostri figli?- Ma quando fu loro ordinato di combattere, tutti voltarono le spalle, tranne un piccolo gruppo. Allah ben conosce gli iniqui...."(Corano al-Baqara 2,246) Avendo appurato che in entrambi i Sacri Testi esiste sia la presenza, nel messaggio di Dio dato ai profeti, del jihad che quella del perdono, andiamo a vedere qual'e' il confine fra essi da applicare all'uomo. Il Nuovo Testamento non ci da ulteriori informazioni in merito e presiste nel suo messaggio di apparente presenza del solo perdono, sempre e comunque, mentre il Sacro Corano e' un po' piu' descrittivo sia per il perdono che per il jihad, spiegando bene che il jihad e' solo difensivo, ma per aprrofondire meglio, dobbiamo ricorrere alla Sunna, ai ricordi della vita del Profeta Muhammad. Secondo un hadith (discorso) dell'Inviato di Allah, ci sono tre cose che sono sacre al musulmano e che autorizzano la sua reazione contro chiunque le offenda: il "sangue" (per "sangue" si intende l'integrita' fisica dell'uomo nel suo complesso), l'onore (la sua rispettabilita' e quella della sua famiglia), i beni (cio' che si possiede onestamente, "halal"). In tutti gli altri casi si deve perdonare. E' obbligatorio, comunque, nell'Islam, come fece sempre il Profeta Muhammad, venire sempre prima, per evitare una guerra a trattative diplomatiche fra i paesi in combutta. I versetti "incriminati" Nota storica relativa alla rivelazione di tali versetti Il presunto "carattere militare" del Corano Ci sono alcuni versetti che meritano di esser citati e studiati a fondo per evitare, come troppo spesso accade, errate e incriminanti intepretazioni sull'Islam. "....(E ricordate) quando Allah vi promise che una delle due schiere (sarebbe stata) in vostro potere; avreste volute che fosse quella disarmata! Invece Allah voleva che si dimostrasse la verita' (delle Sue Parole) e (voleva) sbaragliare i miscredenti fino all'ultimo...."(Corano al-'Anfal 8,7) Questa sura (capitolo) fu rivelata in parte prima, durante e appena dopo la famosa battaglia di Badr, che segno' la svolta decisiva della comunita' proto-islamica. I miscredenti (teniamo presente che il termine "miscredenti e' una traduzione alquanto "generica" di molti termini arabi, quali ad esempio: "munafiqun", tradotto anche con "ipocriti" indirizzando tale aggettivo verso gli arabi meccani, politeisti, traditori "musulmani" ed ebrei, e qurayshiti, che minacciavano continuamente la neo-comunita' islamica), avevano l'intenzione di distruggere la citta neo-islamica di Yahtrib (Medina), dopo che i musulmani nel 623 d.C. avevano deliberato la neo-costituzione islamica di Medina. Le proprieta' ed i beni degli emigrati meccani trasferitisi a Medina con il Profeta furono confiscate dagli uomini di quraysh che si opponevano all'Islam. Allah Misericordioso diede l'autorizzazione alla comunita' islamica di difendersi dagli attacchi ingiusti(Corano al-Hajj 22,39-40); iniziarono cosi' i primi attacchi per riprendersi i propri diritti negati e derisi dai miscredenti di Mecca, che costrinsero il Profeta ed i suoi seguaci ad emigrare a Yahtrib. Prima della svolta decisiva che segno' l'inzio delle battaglie, il Profeta e' sempre stato invitato da Allah a pazientare ed a lasciar perdere gli insulti e le persecuzioni condotte dai Quraysh (ma non solo) contro i musulmani, costringedo gruppi di quest'ultimi ad emigrare in Abissinia (615 d.C.). Nonostante gli attacchi di Abu Jahl, Abu Lahab e 'Umar ibn Khattab, Allah disse al Suo Inviato: ".....Sopporta con pazienza quello che dicono e allontanati dignitosamente. LasciaMi con coloro che tacciano di menzogna, che vivono nell'agiatezza e concedi loro un po' di tempo....."(Corano al-Muzzammil 73,10-11) Successivamente alla Rivelazione (Corano al-Hajj 22,39-40), che autorizzava la comunita' medinese a reagire, il primo scontro fra i medinesi (musulmani) ed i Quraysh (pagani) fu un agguato sulla strada da Ta'if a Mecca, presso Nakhla, dove fu attaccato con successo una carovana di mercanti meccani fra cui vi erano fra i piu' importanti persecutori dei musulmani. In seguito, il Profeta attacco' un'altra carovana meccana di ritorno dalla Siria, ma fu un fallimento, a causa di alcuni "ipocriti" che avvisarono per tempo il nemico. A quel punto, in seguito ad una riunione con la comunita', Muhammad decise di combattere, con la promessa di ottenere da Allah una delle due "prede": la carovana o l'esercito meccano. Qui troviamo un paio di versetti "incriminati" dall'opinione pubblica occidentale: "....E quando ispiro' agli Angeli: -Invero, sono con voi; rafforzate coloro che credono. Gettero' il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E cio' avvenne perche' si erano separti da Allah e dal Suo Messaggero.- Allah e' severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero....! Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia, non volgete loro le spalle.....(Corano al-'Anfal 8,12-15) Questi versetti non possono esser citati indiscriminatamente se sono preceduti dalla conoscenza del precedente contesto storico nel quale tali versetti sono stati rivelati. Nonostante il Corano rivelato a Muhammad abbia a livello legislativo, sociale, religioso un carattere universale, molti dei versetti contenuti si riferiscono alla varie battaglie e vicende strettamente legate al contesto storico dell'epoca. Il contenuto di questa rivelazione deve essere inteso inerente necessariamente solo alla battaglia di Badr (624 d.C), nella quale intervenirono anche gli Angeli ad aiutare i 314 musulmani contro gli oltre mille pagani. "....Oh Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Che in verita', e' gente che nulla comprende...."(Corano al-'Anfal 8,65) Il versetto precedente e' stato abrogato da Allah con il seguente rivelato molto tempo piu' tardi: "....Ora Allah vi ha alleggerito (l'ordine), Egli conosce l'inadeguatezza che e' in voi. Cento di voi perseveranti, ne domineranno duecento; e, se sono mille, con il permesso di Allah, avranno il sopravvento su duemila. Allah e' con coloro che perseverano...." Nel precedente versetto (65) veniva impartito ai credenti l'ordine di combattere nella (s)proporzione (massima) di uno contro dieci, in questo versetto l'obbligo viene ridotto a uno contro due, abrogando cosi' (8,65). Questo versetto pone un limite piu' ragionevole ed umano al confronto sempre e solo in battaglia, togliendo ad esempio l'intervento degli Angeli nelle battaglia di Badr nel conflitto. Il termine "miscredenti" a cui si riferiche Allah Altissimo sta sempre a indicare coloro che hanno sopraffatto e oppresso la comunita' musulmana di Muhammad durante il Suo mandato e si riferisce al contesto storico di guerra precedentemente accennato. Non si possono prendere indiscriminatamente questi versetti e citarli come globale e generico pensiero dell'Islam nei confronti delle genti di altre fedi, perche' si riferiscono specificatamente agli incitamenti durante le battaglie per la riappropriazione dei diritti lesi della comunita' neo-musulmana ai tempi del Profeta. "....Disapprovazione (bara'a) da parte di Allah e del Suo Messaggero, nei confronti dei politeisti con i quali concludeste un patto. Per quattro mesi potrete liberamente viaggiare sulla terra e sappiate che non potrete ridurre Allah all'impotenza. Allah svergogna i miscredenti. Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero, un proclama alle genti nel giorno del Pellegrinaggio: -Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti. Se vi pentite sara' meglio per voi; se, invece, volgerete le spalle, sappiate che non potrete ridurre Allah all'impotenza. Annuncia a coloro che non credono un dolorso castigo. Fanno eccezione quei politeisti con i quali concludeste un patto, che non lo violarono in nulla e non aiutarono nessuno contro di voi: rispettate il patto fino alla sua scadenza. Allah ama coloro che (lo) temono. Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono e eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah e' Perdonatore e Misericordioso. E se qualche associatore ti chiede asilo, concediglielo affinche' possa ascoltare la parola di Allah e poi rimandalo in sicurezza. Cio' in quanto, e' gente che non conosce....."(Corano at-Tawba 9,1-6) Molti occidentali ignorantemente citano solo il penultimo versetto (9,5) nel quale si afferma di uccidere gli associatori, mentre bisogna sempre considerare tutto il contesto storico in cui si colloca. Anche questi versetti si riferiscono ad alcuni episodi specifici della vita del Profeta. Questa sura e' la penultima rivelata ed in particolare la suddetta parte fu rivelata durante la festa del sacrificio che si celebra durante al-Hajj (il Pellegrinaggio) del 631 d.C. La guerra contro i politeisti era ormai aperta, dopo tutta una serie di tradimenti condotti dagli associatori che inizialmente facevano o finta di convertirsi, oppure giuravano di collaborare in patti sanciti con la comunita' musulmana, poi rivelvano informazioni preziose ai nemici e uccidevano musulmani a tradimento. Allah stipulo' un vero e proprio ultimatum di 4 mesi di tempo per girare liberamente in territorio musulmano, dopodiche' quelli che si convertivano restavano, il resto doveva andare, altrimenti veniva ucciso. Venivano pero' fatte eccezioni con i politeisti che avevano sinceramente stipulato un patto (un accordo di convivenza) con i musulmani e per quelli che chiedevano asilo, al fine di fargli capire la parola di Allah. In un altro versetto rivelato sempre in questo periodo, vieta ai politeisti di avvicinarsi alla "Santa Moschea", la Ka'ba, il luogo sacro a Mecca(Corano at-Tawba 9,28). In (Corano at-Tawba 9,30) viene usato il termine "fuorviati" per indicare la Gente del Libro, (giudei e cristiani), in merito alle ben note espressioni sulla "paternita'" di Dio, . Questo termine sta ad indicare il fatto che gli ebrei, ma maggiormente i cristiani furono "fuorviati", "deviati", "ingannati" e separati dal messaggio reale dato da Cristo, da parte dei seguaci del falso messaggio di San Paolo, precursore della Chiesa e dalle "autorita'" ecclesiastiche che hanno decretato che "il Messiah e' figlio di Dio". Allah(Gloria a Lui) dice, infatti, nel Corano: "Ripetono le parole di quanti gia' prima di loro furono miscredenti". Il versetto (Corano at-Tawba 9,39) fa parte della rivelazione (Corano at-Tawba 9,38-49) che si riferisce alla campagna che il Profeta inizio' che fronteggiare un possibile attacco da parte dei Bizantini(631 d.C.). I Bizantini, infatti, sconfissero i persiani, occupando l'Egitto e la Siria ed ora, le loro truppe guardavano a sud verso la penisola arabica. La disfatta del Regno di Persia fu anche predetta da una piu' antica rivelazione (Corano al-'Ankabut 30,2-7). Era un momento critico per la comunita' islamica, era la fine dell'estate, a Medina faceva un gran caldo, la citta' era ridotta allo stremo da una carestia, in seguito alle prime battaglie, la gente era stanca ed alcuni personaggi come 'Abd Allah ibn Ubay disertarono. In questo clima di tensione, appunto, scesero da Allah i versetti (Corano at-Tawba 9,38-49) nei quali vi si trova l'incitamento a stare sempre in guardia a non mollare ed a continuare nel jihad, ribadendo l'obbligatorieta' di questo precetto. La comunita' medinese, certo, non poteva in quel momento, dopo aver conquistato una certa autonomia locale, cedere ad un eventuale attacco del forte esercito bizantino. Allah sapeva benissimo che i bizantini non avevano intenzione di attaccare l'Arabia, infatti alla fonte d'acqua di Tabuk fece ripiegare l'armata musulmana, ma probabilmente, fu una prova da parte dell'Altissimo per verificare la pronta risposta dei fedeli. Fu questo un momento chiave della storia dell'Islam, non vi e' alcun motivo storico per cui l'Impero Bizantino non conquisto' mai l'Arabia, certo e' che il Regno di Persia fu distrutto per volere di Allah. In merito al concetto (applicabile oggi) del termine "miscredenti", si legga il seguente versetto: "....Vi sono vietati gli animali morti, il sangue, la carne di porco e cio' su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah, l'animale soffocato, quello ucciso a bastonate, quello mroto per una caduta, incornato, o quello che sia stato sbaranato da una belva feroce, a meno che non l'abbiate sgozzato (prima della morte) e quello che sia stato immolato su altari (idolatrici) e anche (vi e' stato vietato) tirare a sorte con le freccette. Tutto cio' e' iniquo. Oggi i miscredenti non sperano piu' di allontanarvi dalla vostra religione: non temeteli dunque, ma temete Me...."(Corano al-Ma'ida 5,3 - 632 d.C.) di 'Ali M. Scalabrin |