invito alla lettura.

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Nick: elias
Oggetto: invito alla lettura.
Data: 31/1/2003 10.18.1
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E poi ci sono quelle volte in cui quando magari stai facendo una cosa che ti puo’ anche interessare normalmente, la tua mente si astrae e per attimi interminabili ripensi a quanto era piccola e bella quando la prendevi tra le braccia e la baciavi con in corpo la voglia di scoprire a poco a poco l’immaturità dei sensi , solo che allora avevi più capelli ed erano tutti scuri.
E si perché anche gli uomini hanno avuto, al contrario di quanto si è per lungo tempo pensato, una bontà ed una ingenuità tenera che di solito tendono a scrollarsi di dosso in giovane età, con il sopravvento della cattiveria mista ad opportunismo di una dittatura sessualmente donna.In fondo il fatto che l’uomo il più delle volte sia stronzo e fedifrago ,almeno stando alla propria donna, dipende sempre da chi c’è stata o non c’è stata ( e lei chi è?) per lui in gioventù. Parere personale? Opinione opinabile? Questo parole non fanno per voi, ma se invece siete donne e se soprattutto non avete paura di riconoscervi accettando magari una diabolica sfida con la vostra coscienza , leggete questo scritto per donne, parto di un uomo ancora in via di formazione che ha viaggiato e sofferto a lungo e che prima di optare per la stronzaggine e l’infedeltà ( processo per la verità ancora in corso ) ha cercato in tutti i modi di aggrapparsi alle viscere della propria verginità sentimentale , che gli fu tolta e il modo ancor l’offende.
Ci saranno umori, decolli e atterraggi parole-poesie, tante...Ci saranno tante donne , non vi concentrate su di una in particolare, tante belle donne, belle almeno per la visione che se ne da quando la visuale obbiettiva e reale è sfuocata da quel sentimento tanto inflazionato che fatica a morire, nonostante i morsi della quotidianità.Amore, amare.
Troverete città fantastiche al limite dello splendore e prossime alla fatiscenza, allucinata in un crescendo spasmodico di teorie luna-terra sarà la descrizione dei viaggi .
Ci saranno le preghiere notturne di un uomo per la propria famiglia lontana riscoperta in età matura e in tutto ciò spunterà un taccuino dal nome strano e pubblicizzato che assomiglia tanto ad una di quelle caramelle gommose al gusto artico di menta M O L E S K I N E.
Strofe Pietroburghesi sarà la raccolta di poesie che tenterò di leggere durante la scrittura di questo libro.

Settembre 2002

Nadia, si chiama così.Più grande di me , ventisei di anni, occhi spalancati assenti a tratti, azzurro chiaro scuro, sorride se entri a prendere un caffè da lei, bionda lo è davvero, bel sedere questo si…la conosco da una ventina di giorni, le ho chiesto di uscire insieme, mio dio ha sorriso quando le ho chiesto questa cosa, mi ha detto non può , è fidanzata( mon dieu, ha detto proprio così) con un ……. , bel tipo.
Con me sorride, è gentile, vorrei farci l’amore, non so , mi piace, ha occhi molto belli, a volte quando sorride ne socchiude uno e si slancia in una smorfia del viso da bambina assente.
Di me sa che sono il giovane ……, da poco arrivato, non dimostra eccessivo interesse… dio che bella questa canzone stasera, a volte mi abbandono ai morsi del cuore sognando una ragazza che mi prenda la testa con le mani e tremi nel portare le sue labbra alle mie, qualcosa dentro di me, mi dice che questa ragazza canterà di gioia, le sentirò il cuore , il cuore che batte al suono della musica, mia pelle fatta di note da cantare… Nadia non ho 34 anni, né 25 come ti ho detto ( questa cosa qui di portarmi male i miei anni , che poi non è tanto portarseli male; il dolore e la gioia reale che matura, solo quella, dimostro più anni di quelli che ho in realtà) sono nato nel 79 , fatti i conti Nadia.
Mi hai offerto un caffè, avrei voluto donarti una rosa, ma non sapresti apprezzarla ancora da me, eppure sembri così timida, sembri fatta per una rosa rosa.
Nadia che mi fai dimenticare tutto.Occhi azzuro scuri.Sorride se entri a prendere un caffè da lei.Nadia che fa la barista e che ha ricevuto un mazzo di rose il giorno della mia partenza, solo perché mi aveva regalato bei sorrisi e non mi aveva fatto pensare alla cosa più brutta che era stata la più bella. Scottato.

E veniamo all’America , macrosequenzialmente importata nel cuore e così nitidamente esplosiva nella mia retina di viaggiatore aereo , sventrato da un jet lag transoceanico e liofilizzato, come il latte e tante cose che ti servono a bordo di un 747 lento al decollo,lento elefante lento nella savana acquosa della pista olandese e sporca e gelida.
Highway 405.
Pressato nella pelle nera di un van guidato da un turco che conosce l’Italia, non so perché.
Parla parla chè prima o poi ti dico la mia sull’Italia…
Il CSUN, provate a pronunciarlo lentamente o più veloce, conserva una musicalità gutturale molto scivolosa e per nulla inglese.
California State University.
Verde sui prati a novembre, arancione dei campi da tennis.
“Incolore” l’aggettivo delle piscine e io che ci penso ancora , mentre le macchine sorpassano il van lumaca blu e gialla nel moto ondoso dell’Angelico traffico… Napoli così impressa nel mio cuore , il mio cuore fermo a Napoli che senza più un perché si è lasciato andare troppo in fretta , non voglio neanche ricordarne il nome , solo che lei non era di Napoli e io continuo ad associarla un po’ a certi pomeriggi grigi che tali erano solo nella percezione sensoriale periferica del mio corpo , perché tutto era gioia e riuscivo a vedere arancione e azzurro dappertutto a diciotto anni , quel qualcosa che non verrà più, giusto così.
Ma ad un tratto…forse ho pensato che trascinarsi stanco per il mio appartamento con lo sguardo pronto a recepire o meglio a ricercare quello che dentro di me so già che non esiste, non è mai stata una parte di me.
Sono fatto di esplosioni corazzate di sguardi, essenzialmente.

Spero vi piaccia.

E se mi andrà, trascriverò il resto…