Nick: frisa Oggetto: -scritta in autobus- Data: 10/3/2005 0.13.46 Visite: 177
Puttane travestite da donne camminano per le strade di Napoli ,spingendo il più delle volte un carrozzino. Labbra rosse e capelli biondissimi. Si vede che sono tinti. Figli illegittimi di un amore mai sbocciato, amore irreale che porta i segni di una vita che non c'è. Quante volte avrebbero voluto cullare desideri e chimere.. e quanto ancora desidererebbero addormentarsi serene. E le vedi ondeggiare di notte,minigonne e tacchi alti. saltellano tra un fuoco e l'altro. Prede ambite di un amore fugace. Uomini tristi che senza identità ,macchiano la loro dignità. E così,certe racchie di quartiere decidono di vendere il proprio corpo. o semplicemente qualcosa. Lei è Titina,quasi quarant'anni. Carnagione chiara,lineamenti marcati,labbra sottili. capelli lunghissimi e neri. sporchi si,lucidissimi. Alta un metro e poco più dei 50;occhi scuri e arrossati. Mi dice che devo essere veloce,non può perdere molto tempo a "parlare", che ha troppi impegni nell'arco della giornata(o troppi pomini?). Mentre parla,la sua mano và su e giù la propria coscia,sfrega la sottana lentamente, in segno di imbarazzo. Ne ha passate tante nella vita mi dice,e con occhi sognanti mi racconta che da ragazza era molto bella. Corteggiata da tanti uomini. Doveva sposare un ricco commerciante di Milano,il quale scappò improvvisamente con una donna più vecchia di lui e con più soldi.Lei ci tiene a precisarlo. Sulle braccia ha dei grossi lividi e le sue mani sono incartapecorite. Con il suo sorriso a 35 denti(perchè uno dice di averlo perso a causa di uno "scippo"...) mi conduce per l'unica stanza della casa:la camera da letto. Volti sacri in ogni dove,la madonna sotto la campana di vetro,e rosari ovunque. Titina mi confessa che ogni notte fà una preghiera, per le persone sole, e per i bambini che muoiono di fame.. tutte le domeniche và in chiesa,anche se bestemmia come se stesse bevendo dell'acqua nel giorno più caldo di agosto. Il letto è disfatto,forse è così da giorni. C'è puzza di chiuso tutto intorno. Lei si accende una sigaretta,si avvicina al comodino e prende un album di foto. Tutto ciò che le resta della sua famiglia. Le foto dei suoi genitori ormai morti,e due fratelli che ormai la ignorano completamente. "Loro fanno parte della napoli bene" mi dice,"vivono al vomero,hanno una casa meravigliosa".. Quando mi parla della sua vita sembra quasi le pianga il cuore.. i suoi occhi diventano rossi e lucidi.. Per un attimo mi rendo conto di star parlando con una donna,e non con una "puttana".. si. Lei è una donna fragile,logorata da convinzioni sue e sbagliate. Titina ha scelto questa strada perchè era l 'unico modo per sentirsi amata,ben voluta almeno da qualcuno". già...ALMENO. Lei è sola. completamente sola in mezo a tanti ricordi e i vari uomini che deve "farsi". Titina dice che alla fine "fà una cosa bella" :"vende l'amore". Me lo ripete ogni 5 minuti,forse cerca di convincersi che da dodici anni vende il suo corpo per alleviare le pene di quegli uomini che dopo esser stati da lei,tornano nei letti delle proprie mogli, dai propri figli... tornano alla propria vita ,chiudendo una parentesi fugace e veloce. Lei non è felice. non ne và fiera dentro di sè. ..così vado via,lascio quel quartiere,lascio quelle mani invecchiate e la sottana nera corta indosso a lei... mi saluta con un sorriso incerto. Resta sotto la porta,non oltrepassa l'uscio,come se avesse quasi paura di guardarsi intorno... la casa è il suo rifugio,il letto la sua prigione.. ma lei ha "scelto". Cala la serranda Titina,andrà a dormire quando fuori c'è ancora la luce. forse dorme per non pensare.. e sognerà forse una vita felice,come quella che non ha mai avuto.. [manu] ...scusatemi tutti,ma "l'autobus e Lanzetta" mi fanno maluccio |