Nick: Max56 Oggetto: QUATTRO PASSI NEL DELIRIO Data: 12/3/2005 11.30.39 Visite: 71
Uno potrebbe auspicare che, come nella riforma per la magistratura anche per chi si propone a premier debba essere reso obbligatorio un esame psichiatrico periodico. A questo mi ha fatto pensare la sparata prodiana di ieri sulla dittatura prossima ventura. 48,6% per la Casa delle Libertà contro 45% per l'armata sinistra: la spiegazione dell'ultima esternazione di Prodi è tutta nei sondaggi che segnano un graduale ampliamento del distacco tra le intenzioni di voto per la CdL e quella per la sinistra. Annusando puzza di bruciato, Prodi cerca di galvanizare le sue truppe, gridando "al lupo!", ma dimenticandosi che sono ormai 11 anni che da sinistra si sente lo stesso ritornello. Ritenere che un ampliamento dei poteri del Premier possa mettere in pericolo la democrazia è una idea che lasciamo tutta a Prodi, che è riuscito a prendersi il suo avere persino da un Follini qualsiasi che lo ha invitato a togliersi il passamontagna da no global. Del resto un premier forte lo abbiamo in ogni nazione avanzata (Gran Bretagna, Germania, Olanda) quando non abbiamo un Presidente della Repubblica che o è anche capo dell'esecutivo (Stati Uniti) o ne accumula de facto i poteri (Francia). E se Prodi pensasse di vincere nel 2006, se ne sarebbe stato zitto ..... Ma l'esternazione di Prodi non è altro che l'ultima dimostrazione di quanto la sinistra si stia gradualmente appiattendo sulle posizioni massimaliste ed estreme e fa risaltare con ancora maggiore evidenza, l'equilibrio e il senso dello Stato di Berlusconi e della Casa delle Libertà. E mentre Prodi e la sinistra urlano "al lupo!", il Governo produce il decreto sulla competitività e procede con la riforma costituzionale, due provvedimenti che renderanno l'Italia più forte e sanciranno con legge la trasformazione avvenuta in questi ormai quattro anni di Governo Berlusconi che ci ha visto più forti economicamente di Francia e Germania e più attivi e capaci sul piano internazionale dando un calcio al passato di sudditanza verso quelle che, a torto, venivano considerato le maggiori nazioni europee. Noi non condividiamo la scelta di trattare con i terroristi (pagato o meno che sia stato un riscatto) per liberare la giornalista comunista, ma l'azione della nostra intelligence dopo la cura Berlusconi è sicuramente più efficiente di quella dei francesi che ancora si arrabattono con i casi dei loro connazionali. Ed è così ovunque. Sul piano interno dove il Governo Berlusconi ha dato corso ad una serie di riforme a lungo attese (mercato del lavoro, scuola, immigrazione, giustizia, comunicaizone e ... riduzione delle tasse) come sul piano esterno dove siamo la terza potenza impegnata nelle missioni pacificatrici in stretta alleanza con Stati Uniti e Gran Bretagna, il cambio di marcia è significativo ed ha riportato l'Italia al primo tavolo. Ecco spiegate le preoccupazioni di chi ha vissuto il pubblico come una mucca da mungere ed ora si accorge che i tempi dei privilegi stanno finendo e tenta disperatamente l'ultimo assalto alla diligenza, facendola immancabilmente fuori dal vaso.
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