Nick: `Luk4s` Oggetto: Estiva1 Data: 11/2/2003 11.21.27 Visite: 33
"Può darsi, sì..." - disse l'ing. tagliandosi l'ultima unghia del piede. "Allora ordino di proseguire?" "Come?" "Dico, è andata? E' d'accordo?" "Antò e non mi stressare... aspè! Siediti e metti qualcosa dentro al bicchiere va'!" L'ing. stava costringendo pezzetti di grasso racchiusi in piccoli bozzoli neri sul suo braccio a venir fuori punzecchiandoli con una pinzetta bicefala. L'accappatoio del boss scivolò lievemente sulla gamba, scoprendo una sacca scrotale particolarmente sensibile alla forza di gravità. Antonio, l'avvocato Antonio Huber versò J&B per l'ing. e London Shandy per lui. - Allora faccio firmare ? - Provò Antonio con un attacco a sorpresa. Gli bastava un "sì" risicato. Il sole fendeva gli interstizi della veneziana, i due si guardavano con sentimenti di stima e disprezzo analoghi. 20, 30 secondi... 1 minuto... L'ing. decise di rompere il silenzio, ma poi sadicamente ritornò sui suoi passi. Prese il bicchiere, ne fece roteare il contenuto, ammirò come un bambino idiota i gorghi che vi si formavano e bevve, tutto di un sorso. Tirò il viso in una contrazione violenta: "FFFFF..." Disse, bruciato dalla vampata d'alcool giù per l'esofago. "Sta guerra la fanno? Dice che la fanno!" Antonio si infastidì. "Antò ma tu ci vai mai a puttane?" Quasi quasi la dose di imbarazzo presente nei due si capovolse nelle proporzioni. Era l'ing. ad inseguire il consenso del suo subordinato. "No, Ing. mi fa schifo" "Pure a me, ma ci vado lo stesso, si porta" - Rise. Risero. "Ing. firmiamo?" "Fammi riflettere 30 secondi, ok?" L'avvocato aprì le braccia. L'ing. si mise in simil-posizione-zen... fece un mugugno simil-Ohmmm... e simulò una meditazione orientale. Chiuse gli occhi, si sentiva assai simpatico, ma non compreso. Ogni tratto di cultura che lo incuriosiva (ma che nel suo ruolo non poteva mai abbracciare), era materiale per la sua ironia cretina. "OHMMMMM".... L'avvocato approfittò; la gag sarebbe durata almeno tre volte il sopportabile, gli occhi REGALI erano chiusi, e ne approfitto per prendere la foto della moglie dell'ing. porsela sul cavallo dei pantaloni e simulare un movimento sussultorio. Mise a posto tutto. "Firma! Mi sta bene." Rise. Risero. Rise. "ArrivederLa" "Ciao" Il mattino dopo il figlio dell'Ing. avrebbe avuto un nuovo scooter, il "Brandon-Fly 49 e 2 figure". A soli 11 anni. Non era male. Sulla strada, una donna, il tramonto negli occhi, il destino nelle scarpe forse mai possedute, e il futuro nelle mutande, guardava le macchine passare. Le macchine passavano e guardavano lei, le sue gambe scoperte. Abbassò lo sguardo, si guardò le dita smaltate e pensò: "11 anni. Non è affatto male" Lukas.
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