Nick: Bukowski7 Oggetto: Erostrato Data: 19/3/2005 4.40.33 Visite: 50
Gli uomini, bisogna guardarli dall'alto. Spegnevo la luce e mi mettevo alla finestra: essi neppure sospettavano che si potesse osservarli dal disopra. Curano la facciata, qualche volta la parte posteriore, ma tutti i loro effetti sono calcolati per spettatori d'un metro e settanta. Chi ha mai riflettuto sulla forma d'un cappello visto da un sesto piano? Gli uomini dimenticano di difendere le spalle e i crani con colori vivi e stoffe vistose, non sanno combattere questo grande nemico dell'umanità: la prospettiva dall'alto. Mi sporgevo e mi mettevo a ridere: dov'era andato a finire quel famoso "portamento eretto" di cui andavano così orgogliosi? Erano spiaccicati sul marciapiede e due lunghe gambe mezzo rampicanti uscivano da sotto le loro spalle. Sul balcone d'un sesto piano: è qui che avrei voluto passare tutta la vita. Bisogna puntellare le superiorità morali mediante simboli materiali, se no quelli si afflosciano. Ora, di preciso, qual è la mia superiorità sugli uomini? Nient'altro che una superiorità di posizione: io mi sono piazzato al di sopra dell'umano che è in me e lo contemplo" (...) E' l'inizio di "Erostrato", uno dei più bei racconti di Sartre (dalla raccolta "Il muro") Il racconto parla di un uomo ossessionato dal fatto di voler diventare famoso, e per questo, non trovando niente di megliod a fare, prende una rivoltella e inizia a fare fuoco sui passanti nel centro del Montparnasse. Nella storia (quella "reale", intendo), Erostato era un uomo greco ossessionato dal fatto che nessuno avrebbe mai ricordato il suo nome, e per questo diede fuoco al tempio di Efeso (una delle 7 meraviglie del mondo mai giunta a noi in virtù dell'ossessione di quest'uomo)... beh, ha dato fuoco a quello che era il tempio più grande mai costruito, e per questo lo ricordiamo... La cosa più buffa è che a noi non è mai giunto il nome dell'architetto che lo costruì, il tempo d'Efeso... beh...cose che capitano...
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