Nick: ^EvaKant^ Oggetto: SiAmOSuLMaTTiNo Data: 15/2/2003 12.55.33 Visite: 22
ChattaNapoli per amori e amicizie GIUSEPPE CRIMALDI Si scrive Irc, si legge Napoli in chat. Eccola, la comunità virtuale che proietta la città in Rete, il sito più amato dai napoletani (e non): www.ircnapoli.com.Cliccate pure senza timore: vi si apriranno le porte di un mondo popolato da qualcosa come 23mila utenti registrati, un esercito virtuale, cifre che fanno impallidire anche la più agguerrita concorrenza. Il successo di Ircnapoli sta tutto nei numeri: 22652 utenti registrati (ieri pomeriggio erano 16276 uomini e 6376 donne); nasce il 9 luglio 2000 da un’idea di tre giovani programmatori napoletani: Antonino Almoto, Giuseppe Liguori (programmazione) e Alessandro Schirio (webmaster). Da allora è cresciuta e si è conquistata la fiducia degli internauti al punto da contare mediamente, oggi, qualcosa come quattro-cinquemila «contatti» al giorno. Altro che trend positivo: è la cronaca di un successo tutto made in Naples. Aperta 24 ore su 24, Ircnapoli non dorme mai. Qui nascono e muoiono amori, si consolidano amicizie, vengono sviluppate relazioni; si alimentano passioni forti, come quella dei tifosi del Napoli, ci si innamora ma si odia anche, perché - in fondo - una chat è lo specchio di ciò che siamo nella vita di tutti i giorni. E, visti i grandi numeri che fanno di questo sito una realtà solida nel panorama internettiano di Napoli, c’è solo da aggiungere che gode di ottima salute. Il merito? La semplicità. Perché i segreti della ricetta vincente di Ircnapoli sono l’essenzialità della grafica, la velocità dei contatti e la facilità degli strumenti offerti per entrare a far parte della grande famiglia. Ovvio che per festeggiare questi traguardi ci si organizzi ora anche con un meeting: data già fissata per il tre marzo: «Anche se si tratta di un evento che coinvolge centinaia di persone - spiegano i responsabili - speriamo che resti una festa tra amici, con il coinvolgimento e il divertimento necessari». I numeri, dicevamo. Quel che più colpisce di questa comunità è la massa di persone che per incontrarsi in Rete scelgono Ircnapoli. Difficile, se non impossibile, spulciare in una giornata tutti i ritratti e le relative pagine telematiche che ciascun utente registrato può crearsi da solo e in maniera stupefacentemente facile. Abbiamo provato a fare un giro di perlustrazione scegliendo a caso: Geronimo, Mistiko, Mary82, Azzurro, Babydoll, Diavola, Figaro34, Monster, TaLeBaNa... C’è chi cerca l’anima gemella, chi più sbrigativamente cerca solo sesso, ma - a ben guardare - sono la minoranza rispetto agli standard di tutte le altre chat. Poi c’è il forum. E negli ultimi giorni qui si parla di cose serie, se è vero che da argomenti più frivoli l’oggetto di discussione sembra essersi spostato sulla guerra; ognuno dice la sua, gli altri replicano, alla fine si crea una specie di catena di Sant’Antonio che viene registrata e che tutti possono leggere. E alla fine ti accorgi che la prima ragion d’essere che muove Ircnapoli (come tutte le altre chat) è l’irrefrenabile desiderio di comunicare, di mettersi in relazione con il mondo. Così Tabata scrive che «la chiave della felicità è la Disobbedienza», Tom Hagen, che vive in germania, chiede se c’è qualcuno che voglia scrivergli «se avete un po’ di tempo e voglia di comunicare con un figlio napoletano perso in Germania», mentre Yogurt85 fa sapere che ama Gigi D’Alessio, Gigi Finizio e Valentina Stella e cerca altri fans. Qualcuno si iscrive e chatta anche dagli States: Oklahoma, New York city, chissà come la loro navigazione sia terminata nelle acque del Golfo di Irc. Anche Vanessa77 ha scoperto quest’isola felice della Rete: lei vive a Malta ma - giura - ogni sera, prima di andare a dormire deve fare un salto «tra gli amici napoletani». Un successo, insomma. Ma anche un piccolo miracolo di bon-ton: su Ircnapoli non c’è bisogno di spiegare - come accade invece nelle principali chat nazionali - che cosa sia il galateo della chat. «Non ne abbiamo proprio bisogno - conferma magen-na - Qui, in fondo, è come trovarsi in famiglia». http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20030215/NAZIONALE/35/MEMO.htm
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