Nick: taitu^ Oggetto: notte oltrefrontiera Data: 19/2/2003 14.39.32 Visite: 33
Scrivo queste poche righe da questo incrocio di strade perdute, un punto sospeso nel mezzo di un viaggio, con la solitudine sottile che si prova quando il rimpianto per quello che lasci alle spalle finisce di spegnersi e si accende la prima lontana candela della nostalgia per quanto ancora deve accadere. La Frontiera è lontana con il clamore della gente che si affolla e si morde, si affronta e si colpisce e parla parla per dimenticare un attimo dopo e ricominciare l’attimo seguente coprendo di voci e asfalto e indifferenza il fasto di tanta miseria; domani tornerò di là per la solita giornata, ma adesso, nel mezzo di questa notte sono libera…nel mio territorio, in questa specie di sudamerica dell’anima, dove non ci sono stelle a indicare la rotta né obblighi da adempiere, dove le bussole non segnano il nord e l’unica direzione te la dà la completa irrazionalità del cuore, come in tutte le storie vere di notte e di giorno. A volte qui mi sembra di essere veramente sola, unico soldato a difendere il forte, a volte l’ombra di mio padre si sovrappone alla mia, muta come nel passato, a chiedermi con la sua sola presenza di essere ancora una volta migliore di me stessa e di lui e di continuare a pagare un riscatto mai finito di versare alla disattenzione di non so quale Dio beffardo. Altre volte avviene il miracolo…. ed allora uno spicciolo di frase, un sospiro od una pausa ascoltati magari con distrazione qualche ora prima si distaccano dallo sfondo dei rumori e vengono ad accarezzare con una tenerezza inaspettata ferite e cicatrici, leniscono il dolore, incoraggiano …sostengono, tacitano le inquietudini semplicemente posandosi sulle labbra come una mano leggera e amorevole. Forse per questo non dormo e resto con l’orecchio teso, forse per avere il tempo di compensare il peccato della razionalità del giorno, della necessità di compromessi che vanno a saccheggiare riserve sempre più scarse, di una stanchezza dell’anima troppe volte trascurata…forse voglio prolungare all’infinito quell’attimo in cui ancora non dormo…ma non sono più sveglia ed i pensieri si affacciano alla mente con i colori che vedono solo i bambini i pazzi e gli innamorati. Qui nessuno sussurra dubbi all’orecchio, le voci sono forti e chiare e le immagini nette e definite, non ci sono sguardi che sfuggono ma occhi chiari e diretti, affettuosi e fermi. Né colpa né paura ma la tranquilla coscienza dell’essere semplicemente quello che siamo senza nessuna pretesa di perfezione ed il diritto di sbagliare come diritto di nascita, vera nobiltà di generazioni di uomini fieri e contadini di sangue blu. Incontrarsi qui…fra le incertezze dimenticate , incontrarsi qui,dove nessuna parola sarà mai usata contro di te e godere della certezza che in qualunque momento dove finisce una mano ne deve per forza cominciare un’altra da stringere ed i sogni non finiscono necessariamente all’alba, dove puoi tornare a desiderare quello in cui credi senza il timore dell’ennesima sconfitta e si può perdonare se stessi e gli altri senza più dolore né rimorso.taitu^
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