Nick: insize Oggetto: ELEZIONI, i fattori A B C Data: 6/4/2005 13.42.42 Visite: 135
ABC, i fattori decisivi di queste elezioni. segreteria@radiocittaperta.it L'editoriale di oggi di RCA I fattori decisivi di queste elezioni I risultati delle elezioni regionali sono confortanti. Almeno fino alle prossime elezioni. Abbiamo provato a schematizzare per fattori una valutazione che ci piacerebbe confrontare con i nostri ascoltatori e lettori. Andiamo per ordine ma con un alfabeto rovesciato per priorità. I fattori C La Crisi sociale nel paese è ormai pesante e va ben oltre la "percezione". La precipitazione delle condizioni di vita delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati non è più manipolabile dagli artifizi della finanza creativa del governo né dal controllo sulle televisioni. La realtà è tornata a pesare più delle percezioni falsate di quella che il sociologo Filippo Viola definisce "la società astratta". Il Centro dello scenario politico vede ancora premiate quelle forze che nelle oscillazioni del pendolo bipolare, si collocano sempre al centro. Le elezioni premiano il progetto di Prodi e Fassino ma anche l’Udeur di Mastella nel Meridione. I fattori B. Berlusconi ha perso delle elezioni che sono diventate di fatto un referendum sul suo governo. Dal Piemonte alla Puglia, la maggioranza reale del paese ha dichiarato di vedere esaurita quella che Massimo Giannini chiama la fantasyland berlusconiana. Il risultato della Puglia è in questo il più clamoroso. La coalizione di governo – già logorata – è adesso alle prese con una crisi che potrebbe non arrivare alla scadenza naturale del mandato nel 2006. Bossi ha confermato il suo potere regionale. Solo nel Lombardo-Veneto il crollo di consensi del centro-destra è riuscito a tenere grazie ai voti della Lega. Ma il prezzo di questa tenuta leghista è stato pagato dalle forze di governo in tutto il resto del paese dove le provocazioni leghiste riescono ormai insopportabili. Bertinotti perde più di 400.000 voti e paga pesantemente il suo progetto di imporre autoritariamente la svolta governista ad un partito che vuole ancora dare priorità alle lotte sociali. Il nuovo corso imposto all’ultimo congresso e la rottura con i movimenti sociali meno cooptabili dentro la svolta moderata non hanno consentito di incassare la rendita di posizione degli scorsi anni. Il fattore A Le dichiarazioni del Commissario Europeo Almunia sul fatto che il deficit pubblico italiano è al di sopra di quanto consentito dai trattati europei non fa solo piazza pulita degli imbrogli contabili del governo Berlusconi ma ipoteca anche il futuro. Nasce da qui una inquietudine e un messaggio per il prossimo governo. L’inquietudine è che Prodi riparta alla grande con la politica dei sacrifici e del risanamento economico a tutto vantaggio dei poteri forti e a tutto svantaggio dei settori popolari. Non solo, l’escalation europea verso l’interventismo militare e l’aumento delle spese per la difesa è fin troppo visibile e preoccupante. Il messaggio è che contro tale prospettiva le barricate dentro il centro-sinistra o cominciano a farle da subito le forze della sinistra che sono state premiate (PdCI, Verdi) o avvisate (PRC) da queste elezioni, oppure se ne dovranno incaricare – in totale indipendenza – i movimenti sociali che sono emersi con forza in questi anni di conflitto frontale con Berlusconi, con il governo della guerra e le politiche liberiste. Non vorremmo che – come si afferma in matematica – cambiando i fattori…il prodotto non cambia. Godiamoci la sconfitta della destra ma adoperiamoci per trasformarla in una vittoria della sinistra. 6 aprile 2005 www.radiocittaperta.it
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