Nick: Buendia Oggetto: [...] Data: 7/4/2005 20.54.19 Visite: 194
sta in un'altra parte della casa e procede inesorabilmente per i fatti suoi. ogni volta che mi arriva è come se fosse la prima. è la musica, la musica, la più bella che potessi sperare un giorno di incontrare. la sola che mi emozioni così, a parte un po' di jazz e qualche schifezza pilotata. ora non puoi ascoltarla, gira in un'altra stanza, mia cara scuretta, ma se anche tu l'ascoltassi io so purtroppo che non sarebbe per te lo stesso che è per me. hai presente quando sei molto, ma molto triste. oppure, quando sei molto, ma molto felice? hai presente come brucia l'aria che respiri nella gola dopo una corsa, come ti arriva aspra e spacca la resistenza, dura pochi istanti, frattanto non puoi che respirarla dalla bocca, anche se brucia da star male e il sangue pulsa nelle orecchie, c'hai una faccia da pesce e però te la tieni, il sudore sulla nuca, gocce che si sciolgono l'una dentro l'altra e scivolano nelle pieghe del mento e lungo il collo, un colore rosso di bambino, inconsapevolmente pieno di speranza, appena sotto gli occhi, come se qualcuno ti avesse mollato un paio di schiaffi e invece sei stato tu a prendere a cazzotti il nulla. hai presente com'è che accade quando hai tanta sete e apri il rubinetto e in cuor tuo ti aspetti che l'acqua cada nel bicchiere non troppo calda non troppo fredda e quando è così sei molto piccolo e non tra le gambe ma nella bocca innocente e fino a su tra i capelli e tra i denti arriva dolce e devastante l'orgasmo della pienezza che pare che tu possa, e infatti provi, a bere all'infinito per restare in quell'abbaglio sempre e impari anche così, con il bicchiere mezzo vuoto ancora in una mano, la differenza tra le cose ma, soprattutto, tra quello che viene prima e quello che viene dopo. ora io, che mi sono mai messa in testa, di spiegarti questa cosa? eppure la mia estasi, sì lasciami esagerare, è tanto smisurata che da sola mi sembra di rubarne perfino più di quella che mi sarebbe dovuta. ecco perchè devi portare pazienza e perdonarmi anche, se puoi, questo penoso tentativo di dirti a parole come questa musica mi smuove. allora, una di queste sere, solita birra in mano, solito fumo opaco intorno a noi, insieme e separate sul divano, gli occhi sulla medesima cosa, che non sia un libro da studiare, un professore all'università, un angelo su via caracciolo, tieniti libera. da qualche parte ci sarà una copia di nuovo cinema paradiso. e verso la fine che è quasi sempre il meglio, il punto della differenza ripetuta tra il prima e il poi, arriverà il tema d'amore per nata. |