Nick: }Fen|CiA{ Oggetto: i GuaRDiaNi DeLLe NuVoLe Data: 13/4/2005 15.10.51 Visite: 46
di Angelo Cannavacciuolo... credo sia un libro che merita... oggi abbiamo incontrato con la scuola questo attore e scrittore... ed è stato davvero molto interessante... SO CHE A MOLTI DI VOI NON INTERESSERA', MA LO SCRIVO PER QUEI POCHI CHE SI FERMERANNO A LEGGERE... Di seguito vi scrivo alcune cose che ho annotato e alcune domande e risposte fatte! "La memoria è la chiave e l'apoteosi del libro perchè questo scrittore ha ripreso la tesi che cita la scrittura coime il tentativo di preservare la memoria..." "Questo romanzo, ci dice l’autore, è dedicato alla memoria di cui nessuno si fa carico, non quelle che segnano il tempo ma quelle che sono spesso dimenticate da tutti. I protagonisti sono persone di cui nessuno si ricorda. Io credo che l’essere umano non è altro che un corpo in transito ma ognuno di noi, anche con la propria storia, grande o piccola che sia, lascia una traccia nella memoria. Ed è proprio questa memoria che va ricordata e difesa. La storia che narro è vagamente autobiografica e racconta di persone a me vicine come i miei nonni. Il romanzo racconta di una famiglia di Acerra che, sull’onda dell’emigrazione in Argentina, lotta per sopravvivere, contro l’indifferenza del mondo, l’insediamento della Centrale del Latte, la camorra e l’industrializzazione. Voce narrante è Batino, il protagonista della vicenda che, in flashback, ricorda il tempo passato." L'autore afferma che questo libro è anche di noi giovani perchè è ciò che eravamo... perchè è la narrazione delle nostre radici. Batino il personaggio principale non vuole essere violento ma lo diventa perchè è la vita che lo porta ad essere tale. Egli si ribella all'emigrazione perchè non vuole vedere la sua memoria finita, non accorgendosi che è già finita. Batino non sopporta l'arrendevolezza... afferma "Io finirò... ma lotterò" Batino finisce nella città vicina alla sua, dentro un mondo che non gli apparriene... (queste due città sono vicine... ma tato diverse). Questa nuova città sgretaola la sua memoria. Il suo essere uomo è finito quando ha lasciato il suo paese, egli diventa un "NULLA, UNO DEI TANTI NEL BARATRO DELL'OBLIO" La struttura cambia si modifica continuamente, come le nuvole, a seconda dello stato d'animo. importante è la figura della donna Nannina, moglie di Batino...lei è lì in silenzio che lavora e e sostiene il marito, è la donna che con dolore atroce accetta i tradimenti del marito perchè sa che fa tutto parte di un disegno. l'autore ancora afferma che le donne cuciono il destino del mondo. C'è un nesso tra tempo e memoria... il tempo ci taglia a pezzi... e a volte costruisce la memoria e a volte la distrugge!" STORIA VERA O STORIA INVENTATA? " IN GENERE OGNI AUTORE SCRIVENDO TENDE SEMPRE A RACCONTARE QUALCOSA DI SE ANCHE IN QUESTO CASO NEL ROMANZO C'è MOLTO DI AUTOBIOGRAFICO. SI SVILUPPA NEL PAESE DOVE L'AUTORE E' NATO, ANCHE SE IL NOME DELLA CITTA' NON VIENE MAI RIVELATO, MA PUò ESSERE IDENTIFICATO PER LA LINEA PRECISA CHE L'AUTORE HA TRACCIATO (SI TRATTA DI ACERRA). I PERSONAGGI SONO ROMANZATI MA C'è UNA STRETTA CONNESSIONE TRA REALTA' ED IMMAGINAZIONE. ALCUNI PERSONAGGI SONO STATI INVENTATI COME SUPPORTO AL ROMANZO, MOLTI INVECE SONO PERSONAGGI CHE APPARTENGONO ALLA SUA MEMORIA. ESSO E' UN ROMANZO DEDICATO ALLA MEMORIA! L'AUTORE AFFERMA CHE NOI < VIENE SPESSO CITATO IL "TANGO"... CHE VALORE HA? "L'AUTORE AMA IL TANGO... C'è DE ANDRè CHE DICEVA CHE LA LUCERTOLA è SOLO IL RIASSUNTO DEL COCCODRILLO E PER L'AUTORE INVECE IL TANGO è IL RIASSUNTO DELLA VITA. IL TANGO è GIOIA DOLORE PASSIONE EROTISMO, 2 CORPI CHE VIBRANO CHE SI CONTENDONO UNO SPAZIO E SONO IN ARMONIA. E POI PERCHE' C'è UNA TRACCIA DI TANGO NELLE NOSTRE RADICI. INFATTI ESSO E' STATO CREATO DA EIGRANTI ITALIANI IN ARGENTINA. UNA VOLTA VENIVA BALLATO DA 2 UOMINI POICHè LE DONNE NON AVEVANO LA POSSIBILITà DI ENTRARE IN CONTATTO DIRETTO CON UN UOMO. QUESTO BALLO ERA UN GRIDO DI NOSTALGIA PER LA TERRA LASCIATA". IL TIPO DI LINGUAGGIO USATO è IL DISCORSO DIRETTO E SPESSO ANCHE IL DIALETTO, PERCHE' L'HA USATO RISCHIANDO ANCHE DI NON ESSERE CAPITO DA TUTTI? "E' AMBIENTATO QUI A NAPOLI E DINTORNI E ALL'AUTORE SEMBRAVA FORZATA L'IDEA CHE I CAPRARI DEL '50 PARLASSERO IN ITALIANO... ALCUNI AFFERMANO CHE SIA L'ULTIMO ROMANZO VERISTA PERCHE' ANALIZZA LE VERITA' DEL MOMENTO". "Avete il pennello, avete i colori, dipingete voi il paradiso e poi entrateci".
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