Nick: Althusser Oggetto: IRCNAPOLI SOTTO INCHIESTA Data: 16/4/2005 14.45.54 Visite: 260
Brogli e corruzione dietro l'elezione di mr e miss ircnapoli. Il giorno dopo nessuno vuole parlare. I volti stanchi, tirati e l'aria colpevole di chi sa di rischiare grosso. Una vera e propria bufera quella abbattutasi su ircnapoli.com, all'indomani dell'elezione per la miss e il mr di questa famosa comunità virtuale napoletana, ma non solo. "Siamo innocenti e lo dimostreremo nelle sedi giudiziarie. Ircnapoli è parte lesa, vittima di un colossale raggiro" cosi' senza mezzi termini Peppe Liguori, meglio conosciuto in rete col nickname "ellegi", uno dei titolari del sito. La vicenda è intricata. Le indagini, coordinate dal nucleo interforze di polizia, sono partite in seguito a numerose segnalazioni anonime e dalle dichiarazioni di un superpentito sulla cui identità gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. "il concorso è truccato" aveva rivelato questo misterioso collaboratore di giustizia. Al centro della colossale truffa un ufficio a Casalnuovo in provincia di Napoli, dove lavorerebbe proprio il neoeletto mister, "Blu". Anche Arwen, la reginetta, avrebbe rapporti con questo centro di potere occulto e le sue trame oscure. La ragazza sarebbe, infatti, la fidanzata di un altro dei soci, tale Rino Zipper di origini austriache. Gli inquirenti non sembrano avere dubbi: "una lunga e complessa indagine - la definisce il commissario Mastrullo, coordinatore dell'operazione - nella quale ci siamo avvalsi di intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, che hanno sostanzialmente confermato le rivelazioni di un pentito". Delusione intanto per gli sconfitti. "Credevo fosse un concorso regolare" dichiara in lacrime Sweet^ una delle partecipanti più accreditate alla vigilia. "Una vicenda che fa male al mondo del web" dice affranto il responsabile della sua campagna elettorale Random, presentatosi alla stampa con i polsi slogati e ricorperti da una fasciatura rigida. Il nodo da sciogliere è legato al coinvolgimento di ircnapoli.com nella vicenda. I gestori del sito sapevano? Oppure la truffa architettata dalla lobby criminale di Casalnuovo li coinvolge come parte lesa? La parola passa ora al tribunale, al quale spetterà il compito di sbrogliare la complessa matassa.
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