Nick: Cattivo Oggetto: Nessuno tocchi il re Data: 17/4/2005 22.0.30 Visite: 93
Ricordo bene quell’ anno; era l'anno dopo a quello appena passato: passato male, malissimo. E' sempre così: finisce un anno male, ne inizia un altro peggio. Ma esiste l'eccezione (vafancul). Era l'anno in cui Simon & Girlfunkel incidevano solo su vinile, e non conoscevano l'uso del supporto ottico, in cui Pino Daniele non diceva di sciogliersi come "un gelato all’equatore", ma raccontava di quell’ Anna che verrà, bella e utopica. E la voce scorreva sdrucita e fastidiosa, sulla piastra del 45 giri. Con quel fruscio brutto e snervante, che oggi tanto mi manca. Il disco saltava rigorosamente, al terzo giro di do. E saltava che era un piacere. La perfezione dei cd è così apatica. La perfezione non è per me. Era un bell’anno, quell’anno di tanto tempo fa. Quando entri in una stanza di un hotel, vedi tutto pulito, asettico. Eppure mille prima di te ci hanno dormito, fatto sesso, usato il bagno. E’ un po’ come la mia vita; io ospito tante persone e le faccio sentire tutte a proprio agio. Poi l’anno finisce, la regina si riveste della sua anima che è stata per un anno solo mia, e va via. Ma a nessuno è concesso di toccare me. Se non per un attimo infinito, che nessuna tocchi il re. Strappami l'anima fai di me quel che vuoi Tanto non cambia l'idea che ormai ho di te: verde coniglio dalle mille facce buffe. |