Nick: Bukowski7 Oggetto: Per ki non le avesse mai lette Data: 18/4/2005 2.11.27 Visite: 116
Per chi non conoscesse queste poesie (queste, come tante altre di zio Hank)... buona lettura! (Non kiedetemi perchè proprio queste... mi so tornate in mente e basta!) La tragedia delle foglie mi destai alla siccità e le felci erano morte, le piante in vaso gialle come grano; la mia donna era sparita e i cadaveri dissanguati delle bottiglie vuote mi cingevano con la loro inutilità; c'era ancora un bel sole, però, e il biglietto della padrona ardeva d'un giallo caldo e senza pretese; ora quello che ci voleva era un buon attore, all'antica, un burlone capace di scherzare sull'assurdità del dolore; il dolore è assurdo perché esiste, solo per questo; sbarbai accuratamente con un vecchio rasoio l'uomo che un tempo era stato giovane e, così dicevano, geniale; ma questa è la tragedia delle foglie, le felci morte, le piante morte; ed entrai in una sala buia dove stava la padrona di casa insultante e ultimativa, mandandomi all'inferno, mulinando i braccioni sudati e strillando strillando che voleva i soldi dell'affitto perché il mondo ci aveva tradito tutt'e due. Splash L'illusione è che tu semplicemente stia leggendo questa poesia. La realta' è che questa è più di una poesia. Questo è il coltello di un accattone. è un tulipano. è un soldato che marcia attraverso Madrid. questo sei tu sul tuo letto di morte. questo è Li Po che ride sottoterra. no, non è una dannata poesia. è un cavallo che dorme. una farfalla dentro il tuo cervello. questo è il circo del diavolo. e non la stai leggendo su una pagina. è la pagina che legge te. la senti? è come un cobra. è un'aquila affamata che sorvola la stanza. questa non è una poesia. la poesia è barbosa, ti fa venire sonno. queste parole ti incitano a una nuova follia. ti ha toccato la grazia, sei stato spinto dentro una abbacinante regione di luce. adesso l'elefante sogna insieme a te. la volta dello spazio curva e ride. adesso puoi morire. tu puoi morire adesso come si doveva morire da uomini: grande, vittorioso, con l'orecchio alla musica, essendo tu la musica, che romba, romba, romba.
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