Nick: Althusser Oggetto: IL FALLIMENTO DI PAPA VOJTYLA Data: 20/4/2005 12.45.22 Visite: 260
La rapidissima elezione di Ratzinger dimostra il sostanziale fallimento della politica di Wojtyla. L'apertura verso gli altri culti, quello spirito ecumenico che sembrava voler dire agli uomini di tutte le religioni: "comunque lo si chiami Dio è uno ed il Dio di tutti", non sembra aver trovato riscontro nelle gerarchie ecclesiastiche. Sinteticamente possiamo affermare che c'è continuità sul piano dottrinale, nell'alveo delle stesse concezioni conservatrici e reazionarie, fra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. C'è invece sicuramente rottura su quello della critica ai potenti, agli interessi delle grandi holdings economiche che governano di fatto il pianeta. Anche se lo stesso Wojtyla non è esente da colpe su questo terreno. Se da un lato il papa polacco era uno strano miscuglio di ortodossia religiosa e "no-globalismo" politico-mediatico, dall'altro il nuovo pontefice invece esprime la volontà della chiesa cattolica di costruire confini, ridefinire con forza la sua identità e la sua supremazia sulle altre religioni, riaffermare lo spirito crociato. Il lunghissimo pontificato di Karol Wojtyla ha sedimentato, probabilmente, più nelle coscienze di milioni di uomini, piuttosto che nell'apparato della sacra romana chiesa. La mia sensazione è che si stiano rimettendo frettolosamente richiudendo i piccoli spiragli aperti negli ultimi 25 anni.
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