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Nick: `Luk4s`
Oggetto: L'Odyssa e la sua ciurma
Data: 27/2/2003 11.40.37
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La giornata era grigia, come da 24 anni a questa parte, in mezzo a questo incredibile mare, sulla gloriosa nave "ODYSSA".
L'"ODYSSA" è una nave speciale.
Quando fu varata era lunga 75 metri ed era tutta verde, il verde d'Irlanda del suo armatore, O'Lion. Oggi, 40 anni dopo, è lunga 40 metri scarsi ed è tutta arancio-ruggine.
La storia di questo natante è fatta di capitani poco abili nei parcheggi, di speronamenti, di furti di prue e di palpate di poppa.
Povera Odyssa!
Comunque, sono 27 anni che navighiamo su queste acque polari, e i giorni sono sempre grigi.
Abbiamo un carico da consegnare ad un porto canadese; nessuno si ricorda più che porto, nessuno, per la verità, si ricorda più che carico, e nessuno si ricorda più come utilizzare una bussola.
Torno nella mia cabina abbattendo 3 sorci che cercano di fregarmi il mio pranzo (un sorcio lesso); entro dentro, mi barrico e saluto Jim, il sorcetto mio preferito, e Papayo, un inserviente di S. Domingo con la faccia da sorcio e i baffetti da topolino, simpatico ma con un unico difetto: è morto da 6 anni e pesa troppo per portarlo via. Fra un pò lo faranno i sorci.
Consumo avidamente il mio pranzo e penso alla dura, durissima giornata che mi attende.
Per prima cosa dovrò verbalizzare la 76' udienza di un processo di bordo, il famosissimo Stevenson vs. Sorcio IX. Il primo ha querelato il secondo per diffamazione.
Ormai questao processo è una maratona che ha scocciato tutti. Non si presentano neanche più gli interessati.
Ma il capitano ci tiene, è puntiglioso.
Secondo me nessuno ha diffamato nessuno, qua al massimo siamo tutti affamati.
Alle prime luci del tramonto dovrò scendere in sala macchine ad effettuare dei lavori, e appena il sole sarà calato dovrò intrattenere la ciurma con il mio spettacolo di imitazioni.
So imitare benissimo tanti animali: il sorcio, ovviamente; ma anche il delfino, l'orso polare e l'iceberg. E poi so fare il rumore del ghiaccio contro il ghiaccio, del ghiaccio contro la barca, del ghiaccio contro la testa del capitano, del capo degli ammutinatori che diventa capitano, del ghiaccio contro la testa del nuovo capitano...
Quante matte risate!
Ah...ahhh.. non..ahh.. riesco a continuare. Aspettate, ritorno in me.
Eh sì, vivere sul mare comporta una durissima responsabilità e continui sforzi di adattamento. Come quella volta che era finita l'acqua a bordo e abbiamo dovuto bere l'acqua di mare dissalata. Lì perdemmo Jacob e Alì, due valorosi amici: il primo bevve due aringhe con tutta la lisca; il secondo addirittura un capodoglio. Non ci fu niente da fare.
E come quell'altra volta che era finita l'acqua del mare e abbiamo dovuto buttare l'acqua di bordo in mare salandola. Lì perdemmo Mick, ma semplicemente perchè non lo trovavamo più. Ancora qualche sorcio lo cerca.
Ho sempre sognato di vivere sul mare, e ora che ho realizzato il mio sogno non mi spaventa, no... la terra che non si vede; non mi spaventa la mia terribile giornata, non mi spaventa lo sguardo distratto di Papayo...
mi spaventa il fatto che da 8 anni faccio il Capitano, e l'unico membro dell'equipaggio di questa lurida Odyssa... e ancora non vedo un centesimo di aumento per scatto di grado su questa maledetta busta paga.
Non è che potete aiutarmi?
Lukas.
