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Nick: ilBuio
Oggetto: sparatoria al pallonetto
Data: 21/4/2005 13.38.30
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Sparatoria al Pallonetto poi rivolta delle donne
da il Mattino di oggi 21 aprile 2005
di MAURIZIO CERINO
Le armi della camorra tornano a sparare al Pallonetto. Ieri pomeriggio colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in via Solitaria, tra Santa Lucia e Monte di Dio. Non è la prima volta: negli ultimi giorni molti segnali inquietanti si sono succeduti. Quasi un «tormentone», puntuale ogni pomeriggio. Un appuntamento fisso alla via Solitaria, in un orario oscillante tra le 15 e le 19.
Un copione senza variazioni: sparatoria, allarme della polizia che all’arrivo si ritrova nel mezzo di una rissa. Almeno sei i casi segnalati. Una vera piaga: per giorni mobilitati inquirenti della squadra mobile del primo dirigente Vittorio Pisani, agenti del commissariato San Ferdinando, i Falchi diretti dal vicequestore Luciano Nigro.
I risultati investigativi non sono tardati a giungere: tre persone arrestate la scorsa notte dalla squadra mobile su decreto di fermo dei pm antimafia, accusate di tentato omicidio di un rampollo di una delle due famiglie. E ieri, dopo l’ennesima sparatoria, con annessa rissa, i Falchi sono riusciti a bloccare e arrestare tre donne, armate di coltelli e mazze da baseball.
È la «guerra dei Luciani», dal soprannome che hanno da secoli gli abitanti del PALLONETTO di Santa Lucia.
Due blocchi familiari, Elia e i Bifulco (propaggine dell'altra storica famiglia del PALLONETTO dei Mazzarella), l'uno contro l'altro armati. I raid sarebbero indirizzati a un 17enne, uno degli Elia, nipote del patriarca Michele, per il quale sarebbe stata decretata la condanna a morte. Ieri si è sparato ancora. Erano da poco passate le 16. Una telefonata al 113: «Stanno sparando, in via Solitaria, dalle parti del numero 27». Non è un palazzo ma un’abitazione a fronte strada; poco più avanti un palazzo, al civico 25, abitato da famiglie estranee alle logiche delle guerre e da ragazze, per lo più studentesse fuori sede e dipendenti di negozi della zona di Chiaia. Arrivano subito i Falchi, che vengono circondati da due gruppi di donne inferocite; da un lato quelle del gruppo Elia, dall'altro quelle dei Bifulco. Una pattuglia resta bloccata in via Pallonetto, altezza civico 92, altri colleghi accorrono in aiuto. Riescono ad arrivare alla sommità del PALLONETTO le volanti coordinate del primo dirigente Antonio De Jesu, le pattuglie della squadra mobile, anche i carabinieri, messi in allerta da una telefonata al 112. Una rissa in piena regola: volano sacchetti dell'immondizia, tinozze per la biancheria, spuntano i coltelli, le mazze da battitore del baseball. I poliziotti riescono a tenere separate le due fazioni. Alla fine della contesa tre donne, le più esagitate e violente - e la scelta, dicono, è stata veramente difficile - finiscono in manette e in questura. Sono Vincenza Bitonto, 51 anni, gruppo Elia, Nunzia Bavaro, 44 anni, gruppo Bifulco come Anna Montagna, 37 anni, che ha anche tentato di dire un nome falso. Il fratello fu arrestato tempo fa sempre dai Falchi per possesso illegale di pistola. La scientifica, con il dirigente Antonio Borrelli, fa il suo lavoro: reperta dieci bossoli di pistola, localizza altrettanti fori su ciclomotori e in un parabrezza di un'auto in sosta. Le donne sono accusate di rissa aggravata dall'uso di armi. In mattinata erano stati arrestati Salvatore Bifulco, di 33 anni, Armando Rizzo di 30, e Aniello Saverio Bifulco, 40 anni, indagati per il tentato omicidio, del rampollo degli Elia, nel corso della sparatoria di venerdì scorso. I pm Raffaele Marino e Sergio Amato avevano firmato contro di loro un decreto di fermo: nel provvedimento si dice a chiare lettere che volevano ammazzare il rampollo 17enne nipote del patriarca Michele Elia e che il giovane avrebbe comunque risposto al fuoco. Ma contro di lui al momento i giudici dei minori non hanno ritenuto di dove adottare alcuna misura coercitiva.
