Nick: ^PiOgGiA^ Oggetto: CuriositàArteNapoli2 Data: 24/4/2005 18.16.53 Visite: 79
Troppe porte chiuse per una città d’arte Gentile direttore, Napoli, città d’arte, più che una metafora è una pia illusione. Come sono lontani i giorni magici di Monumenti porte aperte, la straordinaria manifestazione ideata dalla baronessa Mirella Barracco, che diede orgoglio e speranza a tutti i napoletani, i quali, improvvisamente, si accorsero di avere alle spalle un glorioso passato e cominciarono a credere fermamente in un radioso avvenire. Il malaugurato appassionato di antiche memorie o il turista colto, che volessero avventurarsi in una visita della città, dovrebbero affrontare difficoltà di ogni genere e troverebbero luoghi chiusi da tempo immemorabile alla fruizione: dalle catacombe di San Gennaro e delle Fontanelle alla Farmacia degli Incurabili, dalle sale monumentali della Biblioteca dei Gerolamini alle chiese di Monteoliveto e di Sant’Agostino alla Zecca, dagli antichi palazzi nobiliari, che versano in uno stato di pietoso abbandono, alla sezione di scultura di San Martino, da anni allestita ed inavvicinabile per motivi statici. E potremmo continuare all’infinito, naturalmente senza dimenticare la Napoli (musei, mostre, chiese) non negata al pubblico, anche se ad orario ridotto e con personale spesso non motivato, ai limiti della strafottenza. Il Mattino 8 marzo 2004- Corriere del Mezzogiorno 24 febbraio 2004 cLo-tilde :*
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