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Nick: ^Germana^
Oggetto: SBATTEZZATEVI
Data: 27/4/2005 15.24.33
Visite: 86

PERCHE' SBATTEZZARSI

E' bene chiarire che l'Associazione per lo sbattezzo non amministra lo sbattezzo; se lo facesse si porrebbe, al pari di una chiesa, il compito di ungere i suoi membri detergendo il loro capo dall'acqua e dal sale che ne hanno fatto degli affiliati di questa o quella chiesa.
L' Associazione invece nasce dalla consapevolezza che ogni essere umano è padrone di se stesso ed è quindi in suo potere rigettare qualsiasi atto di corporazione ad una qualsivoglia fede o religione che cerchi di vincolarlo per l'eternità.
L'Associazione è formata da uomini e donne libere dalla religione che si sostengono a vicenda in una società che attenta in mille modi al loro bisogno di affermare la libertà dalla religione, il rifiuto di qualsiasi rito iniziatico, nella convinzione che la ragione, il sentimento, la gioia di vivere devono e possono accompagnare la loro vita.
La tutela collettiva fornita dall'associazione per lo sbattezzo si estende anche ad un delicato momento della vita: il transito verso la morte, perché nel prevalere della volontà dei sopravvissuti non si concretizzino pratiche che neghino le volontà dell'interessato.
Inoltre l'associazione promuove e sviluppa la coscienza della libertà dalla religione, assume iniziative, promuove dibattiti, stimola la conoscenza ed il confronto, si batte contro ogni intolleranza e chiede alle religioni, in nome della libertà di pensiero, di rinunciare ad ogni forma di prevaricazione totalizzante.
Tutti coloro che lo desiderano, possono dichiarare di ritenersi sbattezzati o esenti da affiliazioni religiose; l'associazione controfirmerà questa auto-dichiarazione, prendendo atto della volontà dell'associato.
La dichiarazione di sbattezzo, la sua notifica alle autorità ecclesiastiche ha effetti giuridici civili perché libera l'affiliato da qualsiasi dovere giuridico verso la setta alla quale è appartenuto (è il caso della dichiarazione di abiura per gli ebrei, della quale quella di sbattezzo è l'equivalente) ed inibisce gli organi ecclesiastici ad esercitare atti di giurisdizione.
La notifica della dichiarazione di sbattezzo costituisce attiva testimonianza del rifiuto dell'appartenenza confessionale in uno stato che ci vuole e ci presume credenti o affiliati, per effetto dell'incorporazione battesimale, ad una chiesa.
All'indifferenza in materia religiosa rispondiamo con il rifiuto attivo di ogni settarismo.
Tecnicamente lo sbattezzo si realizza con l'invio di una lettera alla Curia vescovile responsabile dell'imposizione del battesimo nella quale si aggiunge la richiesta di essere cancellati dal "registro dei battezzati".
Il contenuto della lettera può essere liberamente steso da ciascuno; chi volesse utilizzare il modulo consigliato dall'associazione per lo sbattezzo lo può scaricare dal sito stesso (www.anticlericale.it) o richiedere al circolo N. Papini, via Garibaldi 47, Fano (PU), alla e-mail: anticlericale@abanet.it o al n. tel. 3381594032; gli stessi indirizzi per chi vuole associarsi o ricevere la Dichiarazione di libertà dalle religioni diffusa dall'Associazione per lo sbattezzo o la Carta Libertà contro il TRO (trattamento religioso obbligatorio).


CHE COSA DICE LA CHIESA CATTOLICA

Da qualche anno la chiesa cattolica riconosce la possibilità di modificare i dati degli iscritti nei propri registri, ciò nonostante ancor oggi spesso non risponde a chi chiede di essere tolto dall'elenco degli affiliati tramite atto battesimale.
Riportiamo le parti più significative, a questo riguardo, del Decreto generale della CEI in materia.
Roma, 20 ottobre 1999
Testo del "Decreto generale"
La XLVI Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana approva il seguente Decreto generale:
Disposizioni per la tutela del diritto alla buona fama e alla riservatezza.
Ritenuto che è opportuno dare più articolata regolamentazione al diritto della persona alla buona fama e alla riservatezza riconosciuto dal can.220 del codice di diritto canonico;
Considerato che
- la chiesa cattolica, ordinamento giuridico indipendente e autonomo nel proprio ordine, ha il diritto nativo e proprio di acquisire, conservare e utilizzare per i suoi fini istituzionali i dati relativi alle persone dei fedeli, agli enti ecclesiastici e alle aggregazioni ecclesiali:
- tale attività si svolge nel rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali;
- l'esigenza di proteggere il diritto di riservatezza rispetto ad ogni forma di utilizzazione dei dati personali è oggi avvertita con una sensibilità nuova dalle persone e dalle istituzioni;
- è stata introdotta nell'ordinamento giuridico italiano una normativa concernente il trattamento dei dati personali;
Premesso che nulla è innovato circa la vigente disciplina canonica, in special modo per quanto concerne:
- la celebrazione del matrimonio canonico;
- lo svolgimento dei processi;
- la procedura per la dispensa pontificia circa il matrimonio rato e non consumato;
- le disposizioni circa il segreto naturale, d'ufficio e ministeriale con particolare riferimento al segreto sacramentale nella confessione;
- la tenuta degli archivi ecclesiastici;
mantengono pieno vigore le disposizioni di natura patrizia concernenti:
- la celebrazione del matrimonio canonico con effetti civili,
- la deliberazione delle sentenze canoniche di nullità matrimoniale,
- le sentenze e i provvedimenti circa persone ecclesiastiche o religiose e concernenti materie spirituali o disciplinari emanati da autorità ecclesiastiche e ufficialmente comunicati alle autorità civili,
- l'attività istituzionale dell'Istituto Centrale e degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero e l'azione svolta da questi e dalla CEI per la promozione delle erogazioni liberali,
hanno valore in Italia le disposizioni di diritto particolare date dalla CEI, con particolare riguardo al sacramento del matrimonio e all'annotazione del battesimo dei figli adottivi;
Visto il mandato speciale concesso dalla Santa Sede con lettera della Congregazione per i vescovi in data 23 febbraio 1999, prot. n. 960183;
Ai sensi del can. 455 del codice di diritto canonico e dell'art. 16 § 1, lett. a) e § 2 dello statuto della CEI,
si stabiliscono le seguenti disposizioni per l'acquisizione, conservazione e utilizzazione dei dati personali.

ART. 1

Finalità
La presente normativa è diretta a garantire che l'acquisizione, conservazione e utilizzazione dei dati relativi ai fedeli, agli enti ecclesiastici, alle aggregazioni ecclesiali, nonché alle persone che entrano in contatto con i medesimi soggetti, si svolgano nel pieno rispetto dei diritto della persona alla buona fama e alla riservatezza riconosciuto dal can. 220 del codice di diritto canonico.

ART. 2

Registri
§ 1. Con il termine "registro" si intende il volume nel quale sono annotati, in successione cronologica e con indici, l'avvenuta celebrazione dei sacramenti o altri fatti concernenti l'appartenenza o la partecipazione ecclesiale.


§ 5. Chiunque ha diritto di chiedere e ottenere, personalmente o mediante un procuratore legittimamente nominato, certificati, estratti, attestati, ovvero copie fotostatiche o autentiche dei documenti contenenti dati che lo riguardano, alle condizioni previste dal regolamento.

§ 6. Chiunque ha diritto di chiedere la correzione di dati che lo riguardano, se risultano errati o non aggiornati.

§ 7. Chiunque ha diritto di chiedere l'iscrizione nei registri di annotazioni o integrazioni congruenti.

In ogni caso non è consentita la consultazione dei registri finchè questi non siano trasferiti nell'archivio storico.

§ 4. La cancellazione dei dati personali da elenchi e schedari, richiesta per iscritto dal soggetto interessato al responsabile dei registri, deve essere eseguita in ogni caso; essa comporta il trasferimento degli stessi dati nell'archivio dell'ente perché vi siano custoditi unicamente a titolo di documentazione.
§ 5. L'uso dei dati personali contenuti negli elenchi e negli schedari è soggetto, nel rispetto della struttura e della finalità degli enti ecclesiastici, alle specifiche leggi dello stato italiano, ai sensi del comma 3 dell'art. 7 dell'Accordo che apporta modificazioni al Concordato Lateranense del 18 febbraio 1984.



TRA GUERRE, PACIFISMI E "RICOSTRUZIONI"

Se il nostro impegno politico e sociale si potesse svolgere solamente in quelle molteplici situazioni dove riusciamo ad individuare spiragli di progettualità verso la realizzazone di una societa più giusta ed uguale, a misura d'uomo direbbe qualcuno e a misura di donna aggiungerei io, ci troveremmo comunque a fare i conti con contesti di estrema complessità e disuguaglianza... in realtà la situazione è ben più grave; le strategie dei governi e della finanza basano sulla repressione, sulla guerra e sulla speculazione della sofferenza fisica e psichica i loro pilastri e così, puntualmente ogni tot mesi, ci troviamo a ragionare e a misurare le nostre capacità di lotta con quelle forze politiche e gruppi sociali che dicono il loro NO alla guerra, con le sofistiche differenze dei vari pacifismi e con posizioni di opportunismo.
I guerrafondai di ieri sono tra i pacifisti di oggi ed infatti se da un lato auspicano un esercito forte, moderno, efficace ed indispensabile per garantire la loro pace democratica, dall'altro si preoccupano di non lasciarsi sfuggire la loro fetta di business quando comincerà ad attuarsi il post conflitto.
Al termine guerra si aggiungono sempre aggettivi: santa, equa, giusta, umanitaria, preventiva, etica, lecita, intelligente ( o intelligenti sono solo le bombe?) come se potessimo realmente distinguere bombardamenti buoni o cattivi, come se la differenziazione delle motivazioni potesse attenuare la sofferenza delle popolazioni inermi.
In particolare la definizione di guerra preventiva accompagna la distinzione tra governi amici o nemici dell'assetto politico-economico predominante; quale paese avrà il privilegio delle prime pagine dei giornali di tutto il mondo perchè individuato come prossimo obiettivo: l'Iran, l'India, la Corea, la Cina...?
I padroni del mondo affermano tutti di volere la pace (una pace comunque condita di carceri, manicomi, ghetti ecc.) e prendono decisioni politiche a favore delle guerre che vanno a finanziare tagliando salari e servizi.
La supremazia territoriale per il controllo delle risorse si conquista non con lievi conflitti armati (come qualcuno li descrive, quasi si trattassero di screzi tribali), ma con l'utilizzo delle più sofisticate, costose e pericolose tecnologie belliche.
Condivido poco la tesi secondo la quale vi sarebbe un'unica grande potenza che può giocare tutte le mosse che vuole sulla scacchiera del pianeta, mi sembra invece più realistico che in futuro vi saranno sempre più guerre generate da lobby mafiose che lotteranno per la supremazia delle ricchezze.
Ciò che rimane in quei territori, che loro malgrado subiscono lo scenario di teatri terrificanti, dopo la morte e la distruzione è una situazione di estrema povertà, crisi economica generalizzata che va di pari passo con le speculazioni mafiose di chi lucra su ciò che viene descritto come "ricostruzione".
Tutto il mondo cattolico, sia quello più progressista sia quello più integralista, conosce bene dove e come poter trafficare sui danni provocati dalle guerre attraverso azioni umanitarie che "fanno solo del bene" -a loro ovviamente!- e ben si inserisce nella spartizione dei finanziamenti non solo perchè rappresenta uno dei gruppi di potere a cui vengono suddivisi gli stessi, ma anche perchè garantisce la ricostruzione di uno stato repressivo atto a garantire il controllo sociale.
Quella che viene definita come ricostruzione altro non è che una nuova struttura di potere, che ha poco da spartire anche con i concetti democratici tanto decantati.
Le diverse posizioni sfilano sulla stessa passerella benedetta dalle gerarchie ecclesiastiche e, anche quando rappresentano delle nette contrapposizioni teoriche, portano nell'ipocrisia dell'agire ad una funzionalità convergente: difendere, mantenere e aumentare interessi logistici ed economici.
Accanto al pacifismo di Pax Christi o ad una Baget Bozzo che paragona Berlusconi a dio (o dio a Berlusconi?), abbiamo visto un teologo molto gettonato come Novak chiedere al Vaticano di offrire una copertura etica a quest'ultima guerra in Irak, mentre ci ha un po' stupito un Franco Cardini che, dopo aver specificato la legittimità dell'azione bellica, ha affermato che in questo caso specifico si trattava di una scelta inutile (Bush avrebbe sbagliato l'obiettivo o il metodo?).
Ruini e Biffi che inizialmente appoggiavano la richiesta al papa di offrire una giustificazione etica alla guerra (del resto storicamente è quasi sempre avvenuto), si sono visti costretti a cambiare atteggiamento: il primo allineandosi agli anatemi contro la guerra e mai contro gli stati invasori, mentre il secondo dichiarando di essersi ritirato a vita ascetica e spirituale.
Le enunciazione dottrinali come sempre giustificano tutto ed il contrario di tutto e tra preghiere e fiaccolate tutto il mondo cattolico, quello pacifista e quello guerrafondaio, quello opusdeista e quello terzomondista, si attrezza per garantirsi le fette di quella torta che si chiama ricostruzione.
Il NO alla guerra ha poco senso, cioè è falso ed interessato, se non è accompagnato da un'analisi sulla causa principale di tutte le guerre, che è l'esistenza stessa degli stati, intesi come nazioni delimitate da confini e protette da eserciti, che producono inevitabilmente la più alta espressione della violenza organizzata sugli individui.

chiara gazzola

CROCIATE E MISSIONI


La definizione che delle missioni offre il Decreto Conciliare " Ad gentes " è semplicistica e tutta tesa, fin dall'inizio,ad evitare ogni problema:
Le iniziative particolari,con cui i divulgatori del Vangelo,andando nel mondo intero,svolgono il compito di predicare il Vangelo e di fondare la Chiesa in mezzo ai popoli e ai gruppi che ancora non credono in Cristo,sono chiamate comunemente "missioni";esse si realizzano appunto con l'attività missionaria,e si svolgono per lo più in determinati territori,riconosciuti dalla Santa Sede.
Se poi passiamo dai testi conciliari ai libri di teologia missionaria, adottati nelle Facoltà di Missiologia delle Università pontificie in Roma, ci troviamo davanti a stupefacenti affermazioni,che al di là delle vaghe enunciazioni e dell'apologetica corrente,servono a delineare più realisticamente la vera natura dell'azione missionaria.Fra le tante scegliamo due citazioni particolarmente indicative, che ci appaiono come eloquenti risposte a due domande cruciali che hanno percorso tutta la storia del monoteismo cristiano: 1) E' possibile esportare il Vangelo senza esportare con esso la cultura occidentale ? 2) E' possibile esportare il Vangelo senza la coercizione e le guerre?La prima risposta appartiene al gesuita Padre Nkeramihigo che, affrontando il tema di una corretta inculturazione del cristianesimo, afferma senza mezzi termini la necessità dell'occidentalizzazione di ogni altra cultura:
Se il destino del cristianesimo è stato storicamente legato al destino dell'Europa è normale ,tenendo conto della specificità dell'incarnazione,che l'accettazione del cristianesimo sia legata a quella dell'Occidente e viceversa.
Si afferma in pratica con molta semplicità e coerenza che, poiché la religione cristiana è nata e cresciuta dentro la storia e la filosofia dell'Occidente,in particolare nel triangolo culturale costituito da Gerusalemme ,Atene e Roma ,portare il cristianesimo equivale a portare la cultura occidentale.
E chiaro perciò che per accettare il cristianesimo ogni altra cultura dovrà perdere la propria identità entrando nell'area d'influenza dell'Occidente.
La seconda risposta appartiene sempre ad un gesuita,Padre Shih,docente di Catechesi missionaria presso l'Università Gregoriana, che affrontando il tema dei mezzi con i quali l'inculturazione evangelica si è storicamente prodotta afferma:
"Avendo presente l'impossibilità per gli individui di una società tradizionale ad abbandonare la propria religione ancestrale e convertirsi ad una religione straniera quale quella cristiana, riconosciamo un duplice contributo del colonialismo alla causa missionaria della Chiesa. Infatti, sottomettendo la società indigena all'autorità del governo coloniale, il colonialismo ne scioglieva ad un tempo il meccanismo di controllo sociale liberando, per così-dire, gli individui membri dalla pressione dei gruppi e dando loro un certo spazio libero per decisioni personali.
Inoltre il colonialismo introduceva un nuovo metodo di produzione e un nuovo sistema economico. Con ciò esso forniva agli indigeni dei paesi colonizzati un'alternativa alla loro vita tradizionale assicurando così ai convertiti al cristianesimo la sussistenza e la sopravvivenza al di fuori dei loro gruppi naturali."
In questo passo viene riconosciuto esplicitamente che è la coercizione , in particolare quella con le armi, e non certo la persuasione,che conduce alla conversione;si capisce cosi come il fatto che i missionari ,al contrario dei crociati, siano disarmati è solo una strategia di penetrazione dietro la quale vi sono sempre le armi dei militari e gli interessi dei mercanti.
Emergono così dalle due citazioni riportate due tratti veramente reali dell'ideologia missionaria tutta costruita su un supposto comando divino ad esportare una verità assoluta in tutte le culture:
1) Esportare la religione cristiana per esportare la cultura occidentale.
2) Esportare questa cultura e questa religione attraverso l'uso delle armi.
Aggiungiamo poi noi un terzo carattere, che pone in evidenza l'aspetto economico dell'istituzione missionaria e i suoi legami con gli interessi espansionistici dell'Occidente:
3)Esportare questa cultura e questa religione per ottenere il massimo utile dal capitale investito nell'opera di conquista.
Nell'apologetica corrente del mondo missionario questi tre elementi, che potremmo riassumere nella triade delle tre m, missionari , militari , mercanti, sono funzionalmente separati per fare in modo che sulla figura del missionario,presentato come portatore disinteressato di fratellanza e civiltà, converga l'appoggio economico e di opinione del popolo cristiano;in tal modo risultano cosi allontanati e rimossi gli aspetti spesso evidenti delle complicità e collusioni con il mondo degli interessi militari ed economici e si costruisce un ampia riserva di "buona coscienza".
Riflettendo perciò sulla vera natura dell'ideologia missionaria possiamo comprendere che la caratteristica che distingue l'imperialismo cristiano, , da ogni altro imperialismo precedente,è che l'espansionismo militare ed economico è sospinto e giustificato,nonostante tutte le prove storiche in contrario, da un vantato amore dell'altro, oggi presentato anche sotto l'aspetto della difesa dei diritti umani; questo amore del prossimo mentre si enuncia si nega poiché consiste nel cambiare radicalmente la natura culturale di colui che si dice di amare imponendogli una cultura e una religione non sua.
Il danno incalcolabile che l'ideologia missionaria ha provocato nel mondo è costituito dal fatto che sotto la copertura di portare la " vera" religione e la "vera" civiltà e con la costruzione di un fanatismo religioso spinto a volte fino al martirio, ha collaborato efficacemente nel rendere effettivo il dominio, esteso ormai su scala globale, della razionalità tecnico-scientifico-economica;questo tipo di razionalità non solo è capace di far passare come interessi dell'umanità quelli di ben determinati gruppi di potere,ma è capace anche di compromettere l'avvenire e la sopravvivenza delle generazioni future con una serie infinita di guerre.
Il paradosso fondamentale di tutto il monoteismo cristiano risulta così essere il seguente:
la religione dell'amore del prossimo, come afferma di essere quella cristiana,proprio attraverso l'istituzione missionaria è stata incontestabilmente la matrice culturale dei due più grandi genocidi che la storia dell'umanità ricordi,il genocidio degli indiani d'America e quello degli ebrei e tuttora ,evocata dalla lotta al monoteismo islamico,si dispone a coprire ed esaltare le guerre attuali e future.


Rodolfo Calpini




MENO MALE CHE C'E' L'EXTREMA RATIO

L'allineamento di Santa Romana Chiesa alla politica del governo statunitense di Bush Jr. ebbe modo di svilupparsi senza stonature né recite in maschera, dopo l'11 settembre, quando tuonarono i cannoni virtuali e politici, e predissero una guerra permanente e duratura di cui ne fece le spese il popolo afgano in primo luogo. Allora, pur trattandosi di vendetta furiosa (o di mess'in scena, a secondo delle chiavi di lettura), sempre una guerra si andava a fare. Allora, mentre il papa polacco in viaggio nell'area caspica rantolava la solite frasi di circostanza contro i conflitti, il suo portavoce, e gli altri alti dignitari, Ruini in testa, in quel di Roma si schieravano apertamente con la corazzata americana, benedicendone le "pistole fumanti", offrendo così anche l'ombrello vaticano e cattolico alla "giusta guerra" contro il terrorismo. L'unica raccomandazione era quella di evitare di fare vittime innocenti. L'auspicio era, in pratica, di mirare bene e colpire il bersaglio. Che poi, quando le bombe hanno raso a suolo villaggi e case povere, autobus stracarichi di gente e persino i convenuti ad un banchetto nuziale, la raccomandazione vaticana non è ritornata a redarguire i cattivelli a stelle e strisce, queste sono quiscquiglie.
La guerra giusta, parente decaduta e furba della guerra santa, è sempre viva nel vocabolario e nell'agenda degli inquilini d'oltretevere, i quali, però, sono anche maestri nell'annusare il vento che arriva e nel calcolare con molto anticipo le ripercussioni di un'azione. Ecco che la strategia cambia in occasione della lunga preparazione e poi dell'attuazione della guerra del Golfo contro l'Iraq. Qui, con una opinione pubblica mondiale apertamente schierata contro, con il mondo cattolico in maggioranza contrario, il vaticano ha intuito che, pur senza rinnegare i propri principi guerrasantisti, occorreva adottare un metodo diverso, rispolverare tutta l'esperienza plurisecolare della Chiesa in quanto a doppiezza, acquisire una centralità massmediatica per giocarsela poi nel momento delle mediazioni. La storia dell'Iraq, unico stato arabo con una laica apertura verso i cristiani, e l'assoluta e scoperta mancanza di pretesti seri da parte di Bush, Blair e dei loro servi, hanno fatto il resto.
Così abbiamo assistito ad un rosario di dichiarazioni, appelli, omelie, messe, marce organizzate dalla Chiesa, dal centro alla periferia, la cui impressione da cogliere all'esterno sarebbe dovuta essere quella di un fronte cattolico fortemente schierato contro la guerra, dal suo leader massimo fino all'ultima pecorella di periferia.
La cosa singolare è che, mentre a sinistra, e all'estrema sinistra in modo più accentuato, si è avvalorata acriticamente questa posizione, sottolineando il ruolo del papa nel contrastare l'invasione dell'Iraq e la politica di guerra (nel frattempo diventata) preventiva (e Bertinotti si è sbrodolato in elogi e genuflessioni a iosa), in alcuni settori del mondo cattolico si è percepita l'ambiguità di fondo che dalle stesse parole del papa trapelava, oltre che ad una mancanza assoluta di fatti seguenti alle belle parole. Da parte di questi settori si è chiesto e richiesto - inutilmente - al papa di sciogliere i nodi, di abbandonare la doppiezza.
E' a tutti noto come Bush abbia costantemente ammantato di religiosità la propria crociata antirakena; non possiamo dire che su questo campo si sia trovato contestato dai tenutari del verbo cristiano; Giovanni Paolo II ha sempre precisato, subito dopo avere sparato alto contro la guerra, l'apocalisse, il male più grande dell'umanità, che questa avrebbe dovuto essere solo l'ultima possibilità. Lasciava così una porta aperta ai guerrafondai che, in effetti, si ritenevano giunti al capolinea dei tentativi di evitare lo scoppio del conflitto: basti ricordare gli ultimatum a Saddam.
Questa dell'"extrema ratio" è la giustificazione delle guerre contemplata nel nuovo catechismo; essa mette al sicuro chi se ne fa portavoce, poiché permette una giustificatissima coerenza in caso di guerra. Naturalmente qui parliamo di sottigliezze di cui la massa non si è neanche accorta.
Noi rispettiamo quei pacifisti o semplici cittadini di matrice cattolica che hanno preso parte alle mobilitazioni contro la guerra, ma non possiamo non accusarli di ingenuità e cecità, se non hanno colto dietro il "predicar bene" il solito "razzolar male" del capo della Chiesa e dei suoi uomini.
Il Vaticano avrebbe avuto diverse armi per mettere in crisi la macchina bellica, ma non le ha volute usare, neanche sotto forma di minaccia. Pensiamo all'enorme valore ricattatorio e condizionante di un eventuale annuncio di ritiro dei depositi vaticani presso la Federal Reserve degli Stati Uniti: sarebbe stato come l'annuncio di un cataclisma, un nuovo 1929 per gli USA.
Ma pensiamo anche a cosa avrebbe potuto produrre un gesto singolare ma rilevante all'interno del mondo religioso, come la scomunica di tutti i guerrafondai, a partire dagli uomini di Stato e di Governo.
Il papa avrebbe potuto organizzare un viaggio in Iraq o anche una conferenza episcopale permanente a Baghdad, mettendo in serie difficoltà la macchina bellica. Ma avrebbe potuto fare veramente di più, facendo un appello all'obiezione di coscienza rivolto a tutti i cattolici coinvolti nella guerra. Invece gli unici appelli all'obiezione li ha continuati a fare verso i medici e gli operatori sanitari perché rifiutassero di praticare l'aborto. Una scelta di fondo che la dice lunga sulle parole e sui fatti che la Santa Romana Chiesa ha speso nei mesi scorsi contro la guerra.
Pippo Gurrieri




OGNI EPOCA HA LE SUE INQUISIZIONI

"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". (Gv 8,32)
Sarebbe anacronistico usare la parola inquisizione se non vi fossero pensieri totalizzanti che siano espressione di poteri religiosi o di ideologie massificanti.
Proprio perché ritengo che la libertà di pensiero che scaturisce dall'esperienza degli individui vada comunque difesa, allo stesso modo penso vada ostacolata ogni imposizione autoritaria che giustifica il pensiero trasformandolo in una verità valida per tutti.
Si legge nella "Fides et ratio" di Giovanni Paolo II del 1998: "Nella fede la libertà non è semplicemente presente: è esigita. E' la fede che permette a ciascuno di esprimere al meglio la propria libertà. La libertà non si realizza nelle scelte contro Dio…la libertà raggiunge la certezza della verità e decide di vivere in essa."
La verità esiste perché ci si crede, non serve alcuna dimostrazione, non serve capire, bisogna solamente credere; la fede non ammette dubbi.
Questo approccio mentale non lo troviamo solo nella giustificazione dei dogmi religiosi, ma lo possiamo riscontrare anche in alcune discipline accademiche e in provvedimenti legislativi che così impongono i loro giudizi di valore creando discriminazioni.
Se nella società globalizzata e globalizzante con estrema facilità si parla di "normalità" senza che nessuno la sappia con precisione definire, con altrettanta facilità si bolla e si reprime la diversità individuandola soprattutto nei comportamenti e nei ragionamenti non largamente condivisi.
Se la normalità è legata alla produttività sono soggetti devianti tutti coloro che non condividono questo sistema di progresso-morte; se la normalità è legata alla sottomissione sono soggetti devianti tutti coloro che hanno un' indole ribelle; se la normalità è l'adattamento incondizionato sono soggetti devianti tutti coloro che esprimono un dissenso critico.
Il delirio del potere costituito sta nel puntare il dito contro i "deliri" e le sofferenze degli individui, sta nell'inventare sempre nuove categorie di criminali o malati e di fare in modo che in quanto tali vengano eliminati, per lo meno dalla vista dei benpensanti.
Così si costruiscono nuovi ghetti, così si cancella la memoria storica, così si eliminano le istanze di libertà; i ghetti rappresentano la cura per le anomalie sociali: carceri, c.p.t., nuovi manicomi, licenziamenti, censure e quando non basta va ancora di moda l'eliminazione fisica.
Prima di mettere in pratica la cura è necessario definire la patologia e la patologia diventa "verità" scientifica o metafisica anche quando si basa sul concetto che esiste solo perché la cura è efficace.
Il metodo inquisitorio che non si basa sui fatti, ma sui giudizi è in grado di reprimere i conflitti sociali ed è per questo, e solo per questo, che viene ritenuto efficace, valido, portatore di verità.
E' molto facile cadere vittime della trappola inquisitoria, ma ci si può salvare: basta tacere, uniformarsi, seguire la logica di branco, seguire la bandiera che sventola più alta.
Predefinire i ruoli sociali ha sempre creato molti vantaggi nella ricerca del consenso e ancor oggi si cerca di imporre alle donne logiche esistenziali che spesso contraddicono istinti e desideri.
L' insistenza sul ruolo sociale della famiglia - tipica di una politica dal sapore confessionale e patriarcale - e sulla dignità della donna che deve pacificare i conflitti continuerà a produrre sicuramente violenze; questa santificazione della donna consolatrice e pacificatrice che insegnerà a sua figlia la difficile arte della sottomissione è basilare se si vuole consolidare un potere che si basa sull'ingiustizia sociale.
Del resto nella "Fides et ratio" ci viene spiegato che "non ha motivo di esistere competitività tra ragione e fede".
Chiara Gazzola




SCUOLA PUBBLICA: RESPINGERE L'ASSALTO CLERICALE

Da alcuni anni a questa parte la situazione nella scuola pubblica è in continuo peggioramento, sotto tutti i punti di vista. L'attuale governo, sulla scia di quelli che lo hanno preceduto, ma con un impegno senza dubbio maggiore, ha preso una serie di provvedimenti devastanti che stanno producendo danni probabilmente irreversibili se non sapremo inventarci, sto parlando di docenti, studenti e famiglie, forme di intervento e di lotta in grado di arginare e poi respingere la marea montante della destra, della chiesa e del padronato.
All'interno di questo quadro particolarmente virulenti sono i provvedimenti a favore della chiesa cattolica che sta mostrando nella scuola grande tracotanza, una tracotanza mai persa del tutto, è vero, ma per qualche tempo smorzata a seguito delle lotte operaie e studentesche degli anni fra il 1960 e il 1980.

Fra i provvedimenti di rilievo c'è in primo luogo la legge sulla parità che mette la scuola privata, in larga parte in mano al clero, sullo stesso piano di quella pubblica, con conseguenti cospicui finanziamenti della prima che vengono ricavati decurtando i già magri bilanci della seconda. Ma non è solo di soldi che si tratta. Ad esempio, vengono messi sullo stesso piano docenti assunti in modo clientelare (scuola privata) con quelli (scuola pubblica) che hanno dovuto superare un concorso per entrare in ruolo o fare anni di precariato prima del posto di lavoro stabile. E qui si parla di un tipo di "clienti" che per essere assunti negli istituti privati dovevano e devono dar prova di sicura fede cattolica, poiché non credo sia possibile a un laico, un non credente, un musulmano, ancorché con le carte in regola dal punto di vista professionale, lavorare dove padrone è il prete.
Un altro punto importante riguarda l'immissione in ruolo di decine di migliaia di insegnanti di religione cattolica. Come si sa, questi vengono nominati dalle curie ma è lo stato che li paga. Dopo l'immissione in ruolo, se le curie decidessero di revocare loro l'incarico, lo stato se li deve anche tenere, passandoli su altra cattedra per la quale abbiano l'idoneità. Questo è un ottimo modo per far entrare a pieno titolo nei ranghi della scuola pubblica, senza concorso, una folta schiera di persone cresciute negli oratori e all'ombra protettiva dell'altare. In via teorica, nel giro di alcuni anni una buona parte dei insegnanti della scuola pubblica potrebbe avere questa provenienza. Se ci mettiamo poi le schiere di docenti integralisti cattolici, forse non folte, ma sicuramente presenti, si arriva alla conclusione che essa, oltre ad essere in via di trasformazione in azienda privata a tutti gli effetti, finirà con l'essere ridotta a una succursale del Vaticano, a una struttura che somiglierà per molti aspetti a ciò che in questo Paese erano le scuole prima dell'unità. E' possibile che io stia esagerando, invelenito come sono nei confronti di quel che sta accadendo e di chi lo vuole (e di chi non si oppone), ma se guardo alla Storia non mi pare che si stia andando verso un quadro troppo diverso da quel che ho rapidamente tracciato

Oltre a queste due macroscopiche questioni, vorrei accennarne un altro paio, meno evidenti forse, ma ugualmente significative. La prima riguarda gli spazi per corsi e approfondimenti su temi religiosi (è ovvio, aperti a tutte le confessioni) che all'interno di ogni scuola pubblica, se richiesti, devono essere individuati. Naturalmente nelle scuole private gestite dal clero questi spazi non servono perché ogni aula è già una cappella. Della cosa se n'è parlato poco più di un anno fa e poi più nulla, ma siccome non le sparano mai per il solo gusto di sprecare colpi, sono sicuro che ci ritroveremo bell'e serviti quando meno ce lo aspettiamo. Voglio vedere poi quando lo studente bigotto, l'integralista, il fascista (spesso riassunti nella stessa persona) andranno a pregare, meditare o fare il corso sulla cultura religiosa: al mattino alzandosi un'ora prima, durante l'intervallo, al pomeriggio o durante le lezioni di letteratura e storia del docente di sinistra e non credente? Staremo a vedere. Intanto credo si debbano tenere gli occhi ben aperti. Un'altra questione è quella del crocifisso appeso nelle aule e nei corridoi. In alcune scuole non c'è: sono quelle dove buona parte del corpo docente, preside e personale sono laici, orientati a sinistra, ecc. In altre c'è ma si vede poco, magari solo in qualche aula: idem come sopra. In altre ancora imperversa per le ragioni opposte a quelle appena dette. Sempre più, tuttavia, si trovano ferventi integralisti pronti alla battaglia per avere la croce alle loro spalle quando siedono in cattedra.

Finisco qui, per non rubare troppo spazio al giornale, con la convinzione che, nonostante la pessima situazione e, a volte, il pessimismo che ci agguanta, vi siano comunque possibilità e spazi per interventi significativi e lotte. E' compito dei non credenti, dei laici e della sinistra in genere, direi anche di quei cristiani che vivono il loro sentire senza bisogno di prevaricazioni e integralismi, contrapporsi a questa marea e impedire che il territorio "scuola pubblica" venga colonizzato e clericalizzato, sia esteriormente, dal punto di vista dell'immagine, sia nei metodi e nei contenuti dell'insegnamento.

Rino Ermini




LA CHIESA:<>
L'ennesima crociata vaticana, voluta fortemente dal cardinale Ratzinger, indirizzata principalmente al politici italiani (e non) affinchè non rendano legali le unioni omosessuali e lesbiche; la congregazione per la dottrina della fede esprime poi un divieto assoluto alla possibilità che le coppie dello stesso sesso possano poi adottare dei minori


IL REGALO DI LETIZIA ALLE PRIVATE
Con uno stanziamento di 30 milioni di euro all'anno il ministero della pubblica istruzione e dell'economia rimborserà le rette delle scuole private ( quasi tutte cattoliche) alle famiglie che ne faranno richiesta a prescindere dal loro reddito.
mentre si continuano a tagliare le risorse alle scuole pubbliche, mentre il caro scuola è causa di abbandono scolastico, finalmente i figli e i nipoti di frate Berlinguer, di suor Letizia potranno usufruire degli sconti ministeriali.


APPROVATA LA LEGGE SUGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE
Quella promessa che sapeva di minaccia è diventata una realtà, cioè una legge dello stato italiano che offre l'ennesimo privilegio allo stato del Vaticano.
Quindicimila insegnanti di religione cattolica delle scuola pubbliche potranno essere immessi in ruolo e insegnare anche altre materie.
Martedì 15 luglio 2003 la Camera dei deputati, con soli 380 deputati presenti e cambiando all'ultimo momento l'ordine del giorno anticipandone la votazione, approva questa legge che sancisce l'indizione di un concorso su base regionale per assumere a tempo indeterminato il 70% degli insegnanti di quella materia facoltativa che il Concordato craxiano chiama I.R.C. (insegnamento religione cattolica).
Come stabilisce il Concordato del 1984 e l'intesa tra il ministro dell'istruzione e la CEI del 1985, l'assunzione e l'eventuale revoca di questi insegnanti è prerogativa del vescovo e quindi anche per accedere al concorso servirà presentare un nulla osta della diocesi di appartenenza.
Si verificheranno non poche anomalie quando il ministero della pubblica istruzione dovrà farsi carico di insegnanti licenziati dal vescovo perché non più moralmente adatti e basta poco per esempio decidere di divorziare o di avere un figlio fuori dal matrimonio consacrato!…lo stato dovrà trovare una cattedra a questi insegnanti revocati dalle curie!
Molti partiti centristi dell'Ulivo (Margherita, Udeur) hanno votato a favore perché in questo modo viene sanata la situazione di alcuni precari della scuola ( di tutti gli altri quando se ne faranno carico?), mentre G. La Malfa, Ds, Pdci, Rifondazione e Verdi hanno votato contro questo provvedimento definito incostituzionale.
Va poi sottolineato che gli insegnanti di religione godevano già di privilegi rispetto a tutti gli altri precari della scuola per quanto riguardava il trattamento sanitario e gli scatti di anzianità.
Questa legge non solo discrimina i precari della scuola ma permette agli insegnanti di religione assunti dal vescovo ma pagati dallo stato di essere immessi in ruolo su altre cattedre.


GUERRE E ASSISTENZA UMANITARIA
Il "Rapporto 2003 sulle catastrofi del mondo" presentato dalla Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa denuncia quanto siano discriminatori i metodi utilizzati nella distribuzione degli aiuti umanitari che si concentrano sulle aree geografiche più rilevanti da un punto di vista massmediatico, mentre ignorano totalmente o quasi altre zone.
1,7 miliardi di dollari vengono destinati per i soccorsi e la ricostruzione in Iraq, mentre non arriva a destinazione il miliardo di dollari promesso per sfamare 40 milioni di persone in 22 paesi africani; esattamente come nel 2000 si erano raccolti 185 dollari pro capite (raccolti, ma non è dato sapere quanti ne siano giunti a destinazione) nei paesi del sud-est europeo dopo la guerra in Kosovo, mentre per la Corea del nord ne erano stati stanziati solo 10 pro capite. Se gli aiuti umanitari sono in stretta relazione con il valore strategico delle aree geopolitiche e quindi con la loro visibilità mediatica, va da sé che esiste una stretta relazione tra le azioni militari e gli aiuti stessi e quindi sulla speculazione insita in tutto il progetto attuato, infatti negli anni novanta è stato coniato il termine di "guerra umanitaria" a simboleggiare quale sia il legame tra bombardamenti, aiuti e speculazione delle sofferenze.
Gli aiuti poi che giungono a destinazione entrano in conflitto con le esigenze locali, come è avvenuto in Afghanistan dove le derrate alimentari hanno pesantemente danneggiato l'agricoltura e dove si è preferito inondare questo territorio con le eccedenze dei coltivatori occidentali, piuttosto che avviare un utilizzo razionale delle risorse interne.
La politica economica dei paesi ricchi va così sempre più a braccetto con l'ideologia dell'evangelizzazione cattolica che, attraverso una speculazione culturale ed economica e servendosi delle pratiche militari, attua quel progetto di dominazione che non solo non arricchisce economicamente i paesi cosiddetti "bisognosi", ma li rende schiavi delle grandi potenze.
c.g.


ULTIME SULLA L.147
Mentre la L.147 sulla procreazione medicalmente assistita è ancora ferma alla Camera dei deputati, la regione Campania ha approvato un provvedimento regionale che non vieta alle donne sole o alle coppie lesbiche di potersi avvalere delle tecniche di procreazione assistita.
Alessandra Mussolini (AN) è prontamente ricorsa ad una interpellanza parlamentare rivolta al ministro della salute Sirchia invitando il governo a bloccare questo provvedimento regionale definito "atroce" e speculativo nei confronti degli embrioni.
Questa decisione della regione Campania contraddice sicuramente i mille divieti imposti dalla L.147 che sancisce che solo le coppie eterosessuali conviventi da almeno tre anni possano avvalersi delle tecniche di procreazione assistita e che la fecondazione debba solo essere omologa (cioè che si utilizzino i gameti dei futuri genitori biologici), mentre una donna sola o una coppia lesbica deve per forza ricorrere alla fecondazione eterologa, vietata dalla legge.
La L.147 ammette inoltre l'obiezione di coscienza per il personale medico e paramedico e sancisce la "tutela giuridica dell' embrione" negandola alla donna che non potrà abortire (vietato anche l'aborto selettivo e terapeutico) e non potrà partorire anonimamente; vietate inoltre alcune tecniche di fecondazione artificiale come la FIVET.
Trattasi in sintesi di una legge-regalo per il Vaticano che attraverso di essa realizza pressioni politiche ed ingerenze fortissime sulla libera scelta degli individui.
Se grazie all'approvazione della L.147 e alla conseguente rimessa in discussione della L.194 sull'interruzione di gravidanza si realizzerà quello stato etico tanto sognato dai cattolici, quali saranno i prossimi provvedimenti?
c.g.

SULLA 147

La legge 147 sulla fecondazione medicalmente assistita è ancora ferma in parlamento, ma periodicamente il dibattito attorno ad essa si colora di tinte sempre più misogine.
Le parlamentari della sinistra si lasciano scavalcare dal protagonismo e dalle fin troppo chiare intenzioni di una Mussolini che non avendo potuto fare l'attrice recita però benissimo la parte della "femminista" più richiesta dalle trasmissioni televisive, mentre i maschi del parlamento non hanno più pudore nel manifestare volgarità e sessismo.


FRUTTI DELLA TERRA ALLA CHIESA
A Terricciola, vicino a Pisa, paese di 1500 abitanti, la chiesa locale ha rispolverato un provvedimento che obbligherebbe gli abitanti a versare una quota alla parrocchia del ricavato dei frutti della terra.
Il vescovo ha tenuto a precisare che trattasi di "un appello alla coscienza delle persone perché nella parrocchia c'è una situazione di emergenza edilizia che riguarda i luoghi di culto


"VOGLIO VIVERE" CONTRO L'ABORTO
E' stata lanciata in tutta Italia la nuova campagna antiabortista "Voglio vivere", nome anche di una associazione che per rispondere ai ripetuti appelli del papa "a non lasciare niente di intentato per fermare la follia dell'aborto" promuove diverse iniziative.
Il coordinatore nazionale è Fabrizio Caruso e la principale campagna dell'associazione è una raccolta firme a sostegno della petizione di Berlusconi affinché sia rivista la L.194 sull'interruzione di gravidanza; sembra che abbiano già raccolte 50.000 firme!
"Voglio vivere" distribuisce anche un libro di domande e risposte sull'aborto, cioè sul genocidio del XX secolo, così come lo definì Roberto Fiore di Forza Nuova al meeting di C.L. di tre anni fa.


NUOVI FINANZIAMENTI AGLI ORATORI
La commissione affari costituzionali ha dato parere favorevole al finanziamento di nuove risorse da destinare ai centri di aggregazione parrocchiali.
La presidenza del Senato ha consentito l'esame in sede deliberante per cui il provvedimento non vedrà il passaggio in aula; ciò significa che molto presto andrà in attuazione la legge sulla formazione giovanile che vedrà gli oratori parrocchiali della chiesa cattolica come unici soggetti a cui verranno destinati questi fondi.
Si taglia ovunque e per ogni cosa i prezzi aumentano, ma le risorse per il mondo cattolico non conoscono crisi!


L'ANTICLERICALE -RESOCONTO DELLA TRE GIORNI-


Il 12, 13, 14 settembre si è tenuto a Libera "L' ANTICLERICALE", l'incontro annuale degli anticlericali organizzato dall'Associazione per lo Sbattezzo e dallo spazio sociale anarchico Libera (Modena).
Nei tre giorni sono stati affrontati tutta una serie di tematiche centrate sulla chiara e forte denuncia delle pratiche e ingerenze clericali, di sfruttamento e di dominio, presenti in tutti i campi della vita pubblica e privata.
Uno degli argomenti principali è stato il rapporto scuola/clero, che si manifesta attualmente nella nuova scuola confessionale della liberale Letizia.
Sempre contro la scuola clericale è stata la manifestazione di fronte al Provveditorato agli studi di Modena, di sabato 13.
Un altro dibattito molto seguito è stato: "Ogni epoca ha le sue inquisizioni" , in cui si sono confrontate varie esperienze.
Oltre ai dibattiti e la presentazione di libri vari, nello spazio cinema di Libera sono stati proieattiti i film. Amen, Magdalene, I banchieri di dio.
La buona organizzazione della cucina e del bar gestiti da Libera, ha permesso:
- di realizzare dei menù a basso costo
- di realizzare un ottimo utile, consegnato all'Associazione dello Sbattezzo, per promuovere le prossime iniziative anticlericali
- di ottenere un basso carico lavorativo, tale da permettere ai compagni impegati nella tre giorni, di seguire la manifestazione nella sua totalità.
Tra le iniziative serali le più significative, sul piano emotivo e relazionale, è stato sia il concerto dell'@BAND (canti anarchici suonati in libertà) e il concerto dei Lomas.

La componente anarchica presente all'ANTICLERICALE ha permesso di mettere in luce la diversa posizione sull'anticlericalismo.
A chi sostiene un anticlericalismo sfrenato disinteressandosi dei rapporti di potere che si sviluppano con l'instaurarsi di una religione, si è contrapposto un ateismo maturato tra i principi anarchici, capace d'inserire la lotta anticlericale in una sfera più ampia in cui si cerca il cambiamento sociale in tutta la sua complessità e totalità


ANCORA SOLDI ALL' OPUS-DEI

I primi dati sulla svendita degli immobili statali non solo ci dicono che non serviranno a colmare i debiti pubblici, ma che arricchiranno ulteriormente le finanze ecclesiastiche, soprattutto di quelle organizzazioni come l'opus-dei che all'interno della chiesa cattolica hanno sempre più potere politico ed economico.


SULLA 194

La legge 194 sull'interruzione di gravidanza che già sentenzia e offre possibilità contro la sua stessa applicazione, in alcune zone è completamente ignorata e quindi non attuata perché in presenza di personale che si avvale dell'obiezione di coscienza non viene garantito il servizio all'utenza, cioè alle donne che dovranno cercare altrove un luogo dove questo servizio viene espletato.
La legge non prevede che gli ospedali privati possano praticare aborti e quindi spesso si torna in clandestinità.
La sospensione di questo servizio è attuato in 8 strutture su 10 nella provincia di Frosinone, 3 su 6 in quella di Viterbo, 1 su 3 in quella di Rieti, 6 su 9 nella provincia di Latina; se la regione Lazio sembra essere la più efficiente, non mancano dati allarmanti provenienti dalla Sicilia e da altre regioni.


FAMIGLIA E PATRIARCATO

Questo governo, seguendo i dettami vaticani, garantisce provvedimenti di aiuto alle famiglie ed in questo senso sta lavorando moltissimo; restringeranno la legge sulle adozioni, minacciano la possibilità di ricorrere all'interruzione di gravidanza, attraverso la sussidiarietà smantellano i servizi sociali, discriminano le convivenze che non appartengono alla categoria etero e benedetta dal sacro matrimonio, renderanno più complessi i divorzi e che altro?
Del resto la chiesa è sempre più impegnata a rendere alta l'attenzione sulla grave minaccia dello smembramento della famiglia tradizionale, cioè su tutti i "valori" del patriarcato!


RIMBORSI PER LE RETTE DELLE SCUOLE PRIVATE

Il ministero dell'istruzione e quello dell'economia rimborserà le rette delle scuole private a tutte le famiglie che ne faranno richiesta per un ammontare di 30 milioni di euro per i prossimi tre anni scolastici.
La Moratti promette privilegi ai meeting ciellini e poi approva gli stanziamenti con una puntualità degna da donna-manager efficiente e precisa, "dimenticandosi" poi della scuola pubblica che è sempre protagonista solo in materia di precarietà e di tagli delle risorse.


FINANZIARIA E OPUS DEI

50 milioni di euro, cioè il 25% dell'ammontare totale degli stanziamenti a favore degli atenei è l'ultimo regalo che, grazie alla finanziaria 2004, il governo fa alla chiesa cattolica; questo il finanziamento pubblico (ministero dell'economia e della salute) per la realizzazione di un nuovo campus biomedico di proprietà dell'Opus-dei.
Ancora una volta i tagli agli istituti pubblici si riversano nelle tasche private delle mafie cattoliche.


LE CROCI E LE SPADE
La scuola pubblica è una croce ed infatti la croce cattolica verrà imposta nelle scuole con un ulteriore e specifico provvedimento legislativo molto più efficace della serie di circolari ministeriali che si sono succedute sull' argomento. Da anni associazioni laiche ed anticlericali portano avanti la battaglia della rimozione dei simboli religiosi nelle scuole pubbliche, sostenendo un criterio di pluralismo e aconfessionalità e da anni insegnanti, genitori e studenti si sono impegnati in questo senso, ma la visibilità massmediatica ricercata e offerta sulla vicenda A. Smith offre il fianco ad un arretramento di tutto il dibattito politico e sociale proprio perché non è sostenuta da una volontà di rispetto delle diversità culturali e di libera espressione di pensiero, ma da un altrettanto pericoloso atteggiamento integralista, con modalità da soap-opera televisiva che porterà probabilmente a qualcuno solo vantaggi elettorali.
In molte scuole e uffici pubblici il crocifisso era stato rimosso proprio perchè in assenza di una legge recente i consigli di circolo o di istituto potevano deliberare in materia, esattamente come per l'altra questione spinosa della celebrazione degli atti di culto.
Nel caso in questione - quello delle scuola di Offena - vi è stato il ricorso al tribunale, in attesa della sentenza, a scatenare un dibattito massmediatico e parlamentare di infimo livello culturale.
Sembra che tutta la vicenda sia stata costruita per dare ulteriori privilegi al clerico-fascismo dilagante ed infatti già da tempo le lobby cattoliche e i loro portavoce sostenevano l'irrinunciabile necessità di una nuova legge; la conferma sta nell'appiattimento delle posizioni prese dalle forze politiche che da destra a sinistra, salvo rari casi, dimenticano anche il significato della parola laicità per ribadire invece che la cultura italiana è basata sulla cristianità di cui la croce ne è simbolo.
La tragedia è che non è affatto una questione di simboli, ma imponendo - con questa modalità - l'equazione italianità-cristianità si impone la "giustezza" di altri provvedimenti legislativi razzisti, discriminatori e fascisti.
Come atei e anticlericali continueremo la nostra lotta contro i privilegi alla chiesa cattolica, a tutte le chiese, a tutti i poteri affinchè si realizzi una convivenza basata sulla libertà di espressione e di pensiero.


RECORD DELL' 8 PER 1000

"E' un dato molto importante che per la prima volta nella storia dell'8 per mille viene superata questa soglia" afferma il cardinale Ruini dopo aver appreso la notizia che la somma relativa all'8 per mille delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini italiani superava il miliardo di euro (cifra che comprende il conguaglio del 2000 e l'anticipo del 2003).


RATZINGER E LE UNIONI GAY

Il 31/08/03, con un documento di dieci pagine firmato dal prefetto della "congregazione per la dottrina della fede" il cardinale Joseph Ratzinger , il vaticano ha ribadito il suo no alle unioni omosessuali che definisce "nocive per il retto sviluppo della società umana".
Nell'introduzione al documento è dichiarato l'obiettivo di "illuminare l'attività degli uomini politici cattolici perché si oppongano a qualsiasi tutela legale delle unioni omosessuali" e che "non deve essere consentito alle unioni omosessuali alcun tipo di adozione di bambini, perché sarebbe un atto di violenza contro i minori, una pratica immorale"; vi si legge poi "il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge naturale. Gli atti omosessuali precludono all'atto sessuale il dono della vita. In nessun modo possono essere approvati."
Il giorno dopo la pubblicazione del documento ecclesiastico a Bari è stato selvaggiamente picchiato il segretario cittadino dell'Arcigay Michele Bellomo che era già stato minacciato da esponenti fascisti.


LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI?

Il decreto legislativo del 09/07/03 n.216 (attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro) reca le disposizioni relative all'attuazione della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione, dalle convinzioni personali, dagli handicap, dall'età e dall'orientamento sessuale con specifico riferimento: all'accesso all'occupazione e al lavoro compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione; all'occupazione e condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera, la retribuzione e le condizioni di licenziamento.
Viene però altresì specificato:"non costituiscono atti di discriminazione…quelle differenze di trattamento dovute a caratteristiche connesse alla religione, alle convinzioni personali, all'handicap, all'età o all'orientamento sessuale di una persona, qualora, per la natura dell'attività lavorativa o per il contesto in cui essa viene espletata, si tratti di caratteristiche che costituiscano un requisito essenziale e determinante ai fini dello svolgimento dell'attività medesima."
Tutto ciò significa che potrebbe essere escluso l'accesso al lavoro presso un'agenzia interinale a chi è contrario al lavoro precario; potrebbe essere giustificato il licenziamento di un ambientalista da parte di un'industria inquinante ecc.
La norma è in contrasto con l'art. 3 della costituzione che afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, razza, opinioni politiche e condizioni sociali e personali e con l'art. 21 che sancisce la libertà di manifestare il proprio pensiero.
Questo decreto potrebbe spalancare la porta ad abusi perché le discriminazioni sui luoghi di lavoro potrebbero assumere nuovi criteri di giudizio strettamente soggettivi


IL CROCIFISSO VA TOLTO
Come Collettivo Anticlericale "Né Dio" di Modena ci sentiamo indignati e nauseati dal coro catto-clerico-comunista-fascista scatenatasi attorno alla vicenda crocifisso dopo una sentenza di un tribunale dell'Aquila.
La commissione d'inchiesta ministeriale è la dimostrazione di come la democrazia e le sentenze di tribunali democratici non vengano rispettate da chi ha l'autorità politica o religiosa: il solito fascismo clericale!
I simboli religiosi non possono essere imposti a tutti ma devono rimanere segregati nei luoghi di culto.
Abbiamo vissuto gli anni della scuola combattendo la presenza dei crocifissi sui muri.
Il crocifisso è stato ed è un simbolo di morte per tante popolazioni massacrate in nome del cristianesimo.
La tratta degli schiavi aveva la benedizione della croce, la "civilizzazione" dei popoli "selvaggi" avveniva con la spada in una mano e nell'altra la croce, l'inquisizione, la caccia alle streghe e molto molto altro.
Wojtyla ha già chiesto una ventina di volte scusa per le malefatte della sua chiesa.
Via i crocifissi e tutti i simboli religiosi dai luoghi pubblici.
Collettivo Anticlericale "Né Dio" di Modena


COERENTE IPOCRISIA

Il 23.11.'03 è apparsa su "Il resto del carlino" un'intervista a mons. Vecchi, in seguito ad una sua omelia per i caduti in Iraq che, come sottolinea il quotidiano, "ha fatto discutere, anticipando anche il card. Ruini".
Mons. Vecchi si scaglia contro il pacifismo espresso nelle piazze perché "prepara a quello scontro di civiltà che costituisce la vera minaccia sul futuro … la bandiera della pace non rappresenta tutti e quindi non è opportuno appenderla in parrocchia, che è simbolo dell'unità. La vera bandiera del cristiano è la croce".
Auspica poi l'unitarietà nazionale: "accanto a uno stato laico c'è una nazione che ha bisogno di ritrovare unità nelle radici cristiane".
Sui simboli religiosi nelle scuole afferma: "i nostri simboli religiosi vanno oltre la fede cattolica…
Il compito della chiesa è annunciare il vangelo anche ai musulmani".
Interpellato poi sulle prossime elezioni amministrative a Bologna risponde: "la chiesa di Bologna è equidistante…si tratta di aiutare il cristiano a capire chi lo rappresenta di più, nei valori che contano".
Sintesi: la croce è simbolo della cristianità e diventa simbolo di pace se tutti ne condivideranno i valori… quindi affermare di volere la pace è fare la guerra e fare guerre di religione significa pace!
Lo stato è laico se tutti i cittadini sono bravi cristiani!
In politica essere equidistanti significa far capire agli ignoranti chi li rappresenterà meglio!!!



CHIESA E TERRORISMO

Il card. R. Martino, capo del pontificio consiglio giustizia e pace, non esita ad affermare che "per la chiesa i problemi non si risolvono con la guerra, ma ora c'è il terrorismo, piaga che va estirpata con fermezza".
La guerra è quindi giustificata, anzi va finanziata e sostenuta perché non è guerra, ma lotta al terrorismo; definire terroristi tutti gli oppositori ad un sistema politico-economico-religioso offre un efficace alibi agli attacchi bellici e alla costruzione mediatica dei nuovi nemici.
Per l'impero romano i popoli non sottomessi erano barbari; per l'attuale potere occidentale ogni dissenso è terrorismo ed infatti vengono definiti tali palestinesi, curdi, ceceni, antimperialisti, anarchici ecc.



GERARCHIE…

Il card. Ruini, rappresentante della chiesa più integralista, presenzia la maggior parte degli eventi ufficiali dello stato italiano: la messa per i caduti in Iraq, l'anniversario della visita del papa in parlamento ecc.
Queste le sue parole alla messa celebrata dopo i recenti episodi bellici in Iraq che hanno visto coinvolti anche militari e civili italiani:" Con questa messa ci rivolgiamo a dio nostro creatore e padre, onnipotente e ricco di misericordia e gli affidiamo uno per uno questi nostri morti e le loro famiglie, ciascuno dei feriti, tutti gli italiani, militari e civili, che sono in Iraq e in altri paesi per compiere una grande e nobile missione, e con loro questa nostra amata patria, la pace nel mondo ed il rispetto per la vita umana (…) Cari fratelli e sorelle, Gesù nel vangelo ci ha avvertiti che il criterio in base al quale saremo giudicati è quello dell'amore operoso, che sa riconoscere la sua misteriosa presenza nel più piccolo e più bisognoso dei nostri fratelli in umanità. Abbiamo perciò ascoltato con intima commozione le parole della sposa di uno dei caduti che, dopo aver letto un altro,molto simile brano del vangelo, quello nel quale Gesù ci invita ad amare anche i nostri nemici, ci ha detto con semplicità che di quella parola di Gesù lei e suo marito avevano fatto la regola della propria vita.
E' questo il grande tesoro che non dobbiamo lasciar strappare dalle nostre coscienze e dai nostri cuori, nemmeno da parte di terroristi assassini. Non fuggiremo davanti a loro, anzi, li fronteggeremo con tutto il nostro coraggio, l'energia e la determinazione di cui siamo capaci. Ma non li odieremo, non ci stancheremo di sforzarci di far loro capire che tutto l'impegno dell'Italia, compreso il suo coinvolgimento militare, è orientato a salvaguardare e a promuovere una convivenza umana in cui ci siano spazio e dignità per ogni popolo, cultura e religione".
Chi meglio di Ruini può rappresentare i "valori" di uno stato che continua a essere definito laico purchè non si metta in discussione l'ingerenza vaticana su leggi e finanziamenti?
Chi meglio di Ruini può trovare un sacro alibi alla guerra e all'occupazione militare?
Chi meglio di Ruini può santificare l'evangelizzazione armata in nome di una democrazia che imporrà linee e comportamenti del futuro assetto geopolitico internazionale?



COME SARA' IL DOPO BIFFI?

Carlo Caffarra, ex vescovo di Ferrara, è il nuovo arcivescovo di Bologna; è stata definita una nomina all'insegna della continuità ed infatti il dopo Biffi si annuncia all'insegna di un cattolicesimo destro ed integralista perché Caffarra ha forti legami con gli ambienti più oltranzisti a livello internazionale e così si giustifica la sua brillante carriera.
Fautore della tradizione cattolica, antiabortista, contrario ad ogni "contaminazione culturale" e onnipresente negli i



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SBATTEZZATEVI   27/4/2005 15.24.33 (85 visite)   ^Germana^
   re:SBATTEZZATEVI   27/4/2005 15.28.56 (30 visite)   NAPU
      re:SBATTEZZATEVI   27/4/2005 15.32.12 (27 visite)   ^Germana^
         siete piu' fanatici dei   27/4/2005 15.37.15 (24 visite)   Althusser
            pensavo che volessi dire.   27/4/2005 15.46.45 (23 visite)   DOCET
               pensavi male   27/4/2005 15.49.26 (20 visite)   Althusser
   re:SBATTEZZATEVI   27/4/2005 15.28.59 (24 visite)   `R`
   PENTITI DELLE TUE PAROLE   28/4/2005 14.26.35   Di-Gi (ultimo)

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