Nick: Georgie Oggetto: Post culturale Data: 5/5/2005 13.29.49 Visite: 192
La vostra amata Georgie (perchè voi AMATE la sottoscritta!) vi dona lezioni di detti e proverbi, perchè spesso non se ne conosce il significato, e qualcuno viene storpiato: 1)Menare il can per l'aia: badate, non è come si dice in napoletano "Mena' e cani 'ncielo". Esso è uno storpiamento dell'originale. Esso viene usato quando una persona riderisce di essere molto stanca, e per sminuire la fatica fatta o per sottolineare che questa fatica non ha avuto luogo, si esclama "Hai menato il can per l'aia?"; 2) Piantare in Nasso: altro detto srorpiato dai più. Pochi sanno che esso deriva dalla mitologia, ovvero la storia di Teseo e Arianna in cui la seconda aiuta il ragazzo ad uscire dal labirinto. Teseo, invece di essere riconoscente, pianta in Nasso (luogo in cui si svolge la storia) e va via. 3) Siamo al verde: questo modo di dire deriva dai tempi in cui non vi era ancora l'elettricità, per cui si usavano le candele. Ebbene, queste candele, una volta consumate per intero, avevano sul fondo uno strato verde ed allora chi le utilizzava sapeva che non aveva più luce e che non aveva altro da fare che andare a letto. (siete pregati di non dire che poteva accenderne un'altra, stiamo parlando di persone povere). 4) Pagare il pizzo: questa espressione è utilizzata ora in "ambito" mafioso, ma una volta era una sorta di riconoscenza per qualcuno che aveva dato una mano in qualche lavoro. Il pizzo non è altro il beccuccio della giara, della brocca d'acqua, in siciliano. Dopo un certo lavoro la padrona o il padrone di casa donavano al volontario "un pizzo d'acqua". Per oggi il "cultura time" è terminato. Quando me ne verrà qualcun'altro vi farò sapere. Arrivederci miei allievi! |