Nick: zopar Oggetto: se io fossi in battaglia Data: 5/5/2005 16.28.24 Visite: 69
Non sono un americanista e lo sapete detto ciò vorrei spezzare una lancia non in favore degli americani ma dei soldati in genere... Ho letto di post su calipari e di post sul ferito ucciso nella moschea. Dalle nostre comode poltrone critichiamo, ci indignamo, e diciamo la nostra. Se io fossi in battaglia, penso che oltre a farmale sotto fino a farci l'abitudine, perderei ogni pietà e ogni senzo umano, pur di salvarmi la pelle... Mi vedo al posto di quel militare nella moschea... Io avrei fatto lo stesso. Io non so se tizio è vivo o no, non so se mi salta addosso o si fa saltare in aria, non so se in quel momento rischio di morire o meno... Allora scusa caro ma ti sparo per bene così sicuro che sei morto... mors tua vita mea Per calipari: al di là delle tesi vere o false, ammettiamo che sta macchina mi arriva sparata (o meno) senza fermarsi all'alt... Io prima sparo poi ragiono, non ho voglia di morire e scusate se è poco. Per legge in italia, si intima l'alt si spara un colpo in aria e poi si spara a chi è in fuga/arrivo. Lì però non è l'italia, ma una zona di guerra io soldato me ne sbatto, ci tengo alla pellaccia e sparo... Che poi i servizi segreti non si sono coordinati è un altro paio di maniche. Non sto qui a parlare della questione in se voglio solo sottolineare cosa vede e sente un soldato, o per lo meno provarci visto che io con un mitra in mano in una zona nemica non ci sono mai stato. Ultima cosa: al di là che sia giusta o sbagliata, che si doveva andare o meno in iraq, stiamo parlando di GUERRA. Il proverbio in guerra e in amore tutto è permesso ha un suo valore. Se sto in guerra e rischio la vita non mi faccio problemi sulla vita del mio nemico. Non vedo quindi perchè dovrei sentirmi accusato di omicidio o altro. Le torture non vedo perchè non debbano essere utilizzate fanno parte del "gioco". LA stupidità umana è così grande che prima porta l'uomo a far la guerra e poi che fa? Cerca di dare regole a questa pratica abominevole solo per tenere la coscienza calma. E in questi tempi, dove l'informazione-spettacolo la fa da padrone e le menti resta scosse allora ci si appella a queste fantomatiche leggi del rispetto per i prigionieri e roba simile... ma se è guerra e siete idioti a farla che cazzo di leggi poi volete per indorare la pillola? Dire no alle conseguenze della guerra e NON alla guerra stessa è solo una mera illusione che non porterà mai a nulla... Purtroppo non sono uno storico (penso fosse il 1300) e la mia memoria non è così potente riguardo queste cose ma ricordo di un vescovo o cardinale che inviò dei soldati in un paesino francese (abitato soprattutto da protestanti, ma non solo) dicendo: "uccideteli tutti, dio saprà quali sono i suoi". Oppure delle prime battaglie tra "nobili cavalieri" e guerrieri semi-barbarici, dove i nobili cavalieri avevano tutto un loro codice di rispetto verso il nemico e i semi-barbarici ne fecero polpette... Come potete immaginare di dare regole a qualcosa che regole non a? Come potete pensare di chiedere rispetto pietà e giustizia verso qualcosa che è la negazione stessa di queste 3 qualità e che porta all'abrutimento dell'uomo e dell'individuo che rischia la vita in condizioni spesso penose? La guerra è guerra e ogni sua manifestazione per la sua essenza non mi scandalizza nè ho bisogno di trovare colpevoli. Mi scandalizza la guerra in se e chi la vuole e i colpevoli siamo tutti noi, compresi quelli che guardano le bombe cadere alla tv davanti a un piatto di pasta, compreso me che ora sto scrivendo, non solo un soldato (buono o cattivo che possa essere classificato) che rischia la vita per qualcosa che non ha senso... |