![]() | UZBEKISTAN: SOLDATI SPARANO SU DIMOSTRANTI IN PIAZZA |
![]() Un'insurrezione era scoppiata nella notte a Andijon, una citta' nell'est dell'Uzbekistan dove forti sono gli estremisti islamici. Almeno nove i morti. La rivolta e' incominciata verso mezzanotte: un centinaio di ribelli - giunti a bordo di una quindicina di automobili - hanno assalto un commissariato di polizia e alcuni uffici amministrativi regionali, incendiato un cinema e un teatro e espugnato la prigione locale da dove hanno liberato circa quattromila detenuti. Una decina di poliziotti e' stata presa in ostaggio dagli insorti che sarebbero affiliati ad un movimento estremista islamico (Akromia, apparentemente agganciato ad Al Qaida) e hanno chiesto alla Russia di fare opera mediatrice tra loro e l'autoritario regime del presidente Islam Karimov. Il sangue, scrivono le agenzie russe, ha incominciato a scorrere stamattina, quando al centro di Andijon molta gente ha partecipato ad una manifestazione contro Karimov chiedendo piu' democrazia e piu' posti di lavoro. I manifestanti sono stati bersaglio di colpi di arma da fuoco mentre le forze dell'ordine cercavano di riprendere il controllo della citta'. Oltre a nove morti si contano almeno 34 feriti nelle sparatorie. Sempre secondo le agenzie di stampa russe, Karimov si trova dall'alba di oggi ad Andijon: ha arringato la folla riunita nel centro della citta' e starebbe negoziando con i ribelli. Nei giorni scorsi ad Andijon ci sono state proteste di piazza in favore di 23 giovani del posto finiti sotto processo per aver partecipato in ad una serie di ''azioni estremiste'' organizzate dal movimento musulmano Akromia. Stamattina intanto a Tashkent, la capitale di quell'impoverita repubblica ex sovietica in totale crisi economica e minacciata dall'Islam fondamentalista, un presunto kamikaze e' stato abbattuto mentre tentava di avvicinarsi all'ambasciata israeliana. Successivamente da Israele si e' appreso che l'uomo non aveva una cintura esplosiva bensi' un corpetto di legno. Da parte sua la Kirghizistan, dove il mese scorso la ''rivoluzione dei tulipani'' ha rovesciato il regime post-sovietico di Askar Akaiev, ha chiuso la frontiera con l'Uzbekistan. Lo stesso ha fatto il Tagikistan mentre il Kazakhstan si e' limitato a rafforzare i controlli di frontiera. La Russia ha espresso preoccupazione per i fatti di Andijon. ''Seguiamo molto da vicino la situazione e gli eventi sono preoccupanti. Ci aspettiamo che stabilita', legge e ordine siano rapidamente ripristinati'', ha affermato Aleksandr Yakovenko, portavoce del ministero degli Esteri russo. | |
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati | 13/05/2005 14:35 |
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