Nick: Y_GAGARIN Oggetto: IERI LIVORNO, OGGI PERUGIA.... Data: 20/5/2005 15.29.39 Visite: 88
DOMANI A CHI TOCCA????? Verona: storie di ordinaria polizia. Questa volta è toccato agli ultras del perugia. INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA RUSSO SPENA Al Ministro dell'interno Per sapere - premesso che: - venerdì 13 Maggio allo stadio Bentegodi di Verona, per il campionato di serie B, si è svolta la partita Verona-Perugia; - la rappresentanza dei tifosi perugini, era presente in tre gruppi organizzati, i quali, fin dal momento in cui sono scesi dai pullman si sono resi conto che l'atmosfera era parecchio tesa, ed hanno, quindi, assecondato le richieste che venivano loro fatte: riportare nei pullman le bandiere sgradite, togliere le aste considerate pericolose; - durante il filtraggio ai cancelli di ingresso la tifoseria perugina ha assistito a scene di razzismo nei confronti di un ragazzo nigeriano che fa parte di uno dei gruppi organizzati di Perugia: "durante le perquisizioni abbiamo udito commenti e battute sul colore della pelle di questo ragazzo da parte degli agenti di Polizia"; - durante la gara, a parte il vergognoso comportamento del pubblico veronese nei confronti dei giocatori di colore, non si sono registrati comportamenti provocatori da parte dei tifosi perugini contro le Forze dell'Ordine. I tifosi hanno vissuto la loro partita, esultato per la vittoria, e, a fine partita, erano pronti a ritornare sui pullman. E qui sono cominciate a precipitare le cose, in un primo momento, ancora sugli spalti, gli agenti hanno cercato di rimuovere lo striscione di uno dei tre gruppi organizzati della tifoseria perugina, suscitando le proteste di tutti, compresi gli agenti della questura di Perugia che li seguono in trasferta; - dopo questo episodio la situazione sembrava tornata alla normalità, ogni gruppo ha rimosso il proprio striscione e raccolto il materiale coreografico, e cominciato a scendere le scale per uscire dagli spalti. A questo punto i tifosi vengono aggrediti con un furore ingiustificato dal reparto che prestava servizio nel settore ospiti. I ragazzi increduli raccontano "non c'erano veronesi in vista, o almeno noi non ne abbiamo visti, non c'era motivo di scatenare una carica, e nonostante questo sono partiti ed hanno cominciato a picchiare chiunque fosse nelle vicinanze, uomini ragazzini e donne, senza risparmiare nemmeno gli agenti della questura di Perugia che chiedevano spiegazioni e cercavano di riportare la calma. Chi ha avuto la sfortuna di cadere a terra nella calca che si è creata per uscire e raggiungere i pullman, è stato preso ammanettato e portato in questura. Un funzionario in borghese si accaniva in modo particolare su donne e ragazze, e quando gli è stato chiesto di identificarsi non ha risposto e se ne è andato. Abbiamo percorso i duecento metri che separavano lo stadio dai nostri pullman a forza di calci e manganellate. Una volta saliti tutti quanti dentro i mezzi, pronti per partire, abbiamo notato che la Polizia circondava uno per uno tutti i pullman, a quel punto alcuni esponenti delle Forze dell'Ordine sono saliti sui mezzi cercando, testuali parole, "il negro di merda". Più volte davanti alle nostre facce sbigottite hanno ripetuto "tirate fuori il negro di merda" "dateci il negretto che ci pensiamo noi" "portateci il negro che gli facciamo cambiare colore". Di fronte al nostro tentativo di difesa di questo ragazzo, che è consistito nel gridare a questi signori che eravamo tutti uguali e che eravamo tutti neri, ci siamo sentiti rispondere che dovevamo scendere uno per uno in modo da smettere di nasconderlo dicendo, altre testuali parole, "muovetevi terroni di merda altrimenti oggi vi ammazziamo tutti". Siamo dovuti sfilare uno per uno davanti agli uomini della Polizia, in quel momento eravamo seriamente preoccupati per il ragazzo di colore che stavano cercando, perché visto il momento di tensione e il modo in cui ci hanno trattato, temevamo per la sua salute se lo avessimo consegnato"; - nonostante i tentativi dei tifosi perugini di nasconderlo, il ragazzo nigeriano è stato trovato, ammanettato, caricato in macchina e portato in questura, dove lo hanno arrestato con le accuse di lesioni resistenza e offese a pubblico ufficiale. A tutti i presenti è stato chiaro che il motivo dell'arresto era un altro, il colore della sua pelle; - oltre al ragazzo nigeriano, altri cinque ragazzi sono stati portati in questura, con l'unica colpa di aver tentato di scappare o di difendersi dalla carica immotivata a cui erano sottoposti. Ad oggi in carcere a Verona ci sono due ragazzi, il nigeriano e un altro ragazzo, il quale scappando dalle botte che arrivavano da tutte le parti è caduto e si è lussato una spalla -: - quale sia stato il motivo che ha scatenato la carica delle Forze dell'Ordine nei confronti della tifoseria perugina; - come sia possibile che rappresentati dello Stato Italiano inscenino una "caccia al negro" in piena regola; - quali iniziative intenda porre in essere perché venga fatta luce sugli episodi di razzismo nei confronti del ragazzo nigeriano; - quali iniziative intenda adottare affinché episodi del genere non abbiano più a verificarsi.
CI CHIAMAVANO BANDITI CI CHIAMANO TEPPISTI SIAMO PARTIGIANI SIAMO ANTIFASCISTI "DIFENDIAMO L'OPERAIO/ DAGLI OLTRAGGI E LE DISFATTE/ CHE L'ARDITO, OGGI, COMBATTE/ PER L'ALTRUI FELICITA' !" |