Nick: mir Oggetto: La piscina Data: 4/6/2005 13.47.54 Visite: 157
Eravamo in quell'orario mollo che normalmente viene dedicato alla siesta. C'era molto silenzio e questa condizione mi ha sempre affascinato. Vivere a Napoli significa avere sempre l'apparato uditivo in funzione per qualcosa. Qualcosa che non è quasi mai piacevole. Bevevo un martini e tenevo un piede in acqua. Non sapevo che sapore potesse avere un martini ma lo avevo sempre sentito nei film, quindi lo avevo ordinato con curiosità la prima volta al bar. La barista era semplicemente uno schianto. Il micro bikini conteneva a stento un corpo zeppo di curve, i capelli erano sbionditi dal sole e la pelle era scura di un'abbronzatura perfetta. Era un tranello per vendere di più? Soldi benedetti. Bendetti soldi che mi tenevano un piede in acqua e in mano un martini. E gli occhi sulla barista che quando non preparava roba si stendeva sul suo lettino di dea con un'abbronzatura da mantenere in ordine. I tedeschi ustionati sonnecchiavano sotto l'ombrellone, gli americani ubriachi erano andati a dormire in stanza e io ringraziavo Dio e i soldi di farmi tenere questo piede nell'acqua e il martini in mano e la dea di fronte. Facevo il vuoto dentro di me perchè qualcosa rimanesse. E forse qualcosa è rimasto. Tranne il silenzio. http://www.librando.net "Una volta il futuro era migliore" Karl Valentin |