Nick: buendia Oggetto: metti una sera a cena con Data: 29/3/2003 0.58.7 Visite: 31
eccola. e' arrivata, e' qui. dopo una pizza e una birra, dopo uno sguardo di disapprovazione ai miei libri del cuore mescolati come in un mazzo di carte a quelli che eccitano solo la mia mente, ai miei vestiti spiegazzati, alle cicche bruciacchiate in un posacenere stracolmo, alle mie occhiaie e ai miei ventisette anni, rami verdi che non danno frutto, ora e' qui. la sento parlare e parla di me, parla della mia testa che non ragiona come la sua. mamma, le ho detto, cosa mi hai insegnato del 1968? tu avevi 20 anni, cinque fratelli, eri all'Orientale, portavi la gonna al ginocchio, i capelli corti, pesavi 47 chili e fumavi di nascosto. mamma, cosa pensavi di me quando non c'ero ancora; mi eri gia' cosi' nemica o ti spaventava solo l'idea di vederti rotonda e pesante con un pallone al posto della pancia? a quanti amori ti sei data? quanto di ieri butti alle spalle e te ne vergogni silenziosa? stasera ti ho detto che avro' dei figli ma non ci saranno bomboniere riso confetti non ci sara' nessuno a dire viva gli sposi. ci saro' io fin quando reggero' e ai miei figli non raccontero' bugie come tu le hai raccontate a me. mamma io non saro' la figlia di cui potrai vantarti con le tue colleghe di lavoro. ti daro' dei dolori che ti vergognerai di rimproverarmi addirittura. mamma, il mio dolore più grande sara' che inevitabilmente tu mi continuerai ad amare fino alla fine dei tuoi giorni e vorrai salvarmi da quella che per te e' la strada che non fa per me. a volte penso che sei troppo vecchia o troppo giovane o comunque sia troppo lontana da me e non ci incontreremo mai neanche quando come dici tu saro' io stessa una mamma. ho una dolcezza che tu non hai mai avuto o forse non hai mai voluto dimostrarmi. ma sei mia madre e per una strana alchimia io non so rinnegarti. non posso pensare ad una donna che non sia tu che mi stira le camicie e che prega per me quando si alza e quando sta per addormentarsi. perche' non capisci che io non ti appartengo? non ti basta sapere di avermi dato la vita? questa cosa ti da il potere infinito su di me di farmi sentire in debito con te e con te soltanto. chissa', forse solo per questo mille volte ho pensato di morire e invece sono ancora piena di vita. e ho voglia di tenermi aggrappata ai miei respiri anche quando si assottigliano, i muscoli del collo sono di granito, non ce la faccio e per pochi secondi una voce che non e' mai la mia, insistente, cattiva mi soffia nel cervello che e' così che sto morendo, così, senza una causa, il polso batte come un orologio impazzito, la mia faccia perde ogni colore. nessuno puo' convincermi che e' solo un attimo, nessuno che mi stia accanto riesce a farmi capire che e' solo frutto di una paura piu' grande di me. e spesso quando tutto questo rito si compi sono da sola e quando mi riprendo piango come un bimbo che si sveglia al buio. perche' io non voglio morire e invece ogni volta e' cosi' verosimile che, davvero, sono troppo stanca. mamma, dov'eri quando mi sono ammalata fino a questo punto? te lo chiedo ma non mi importa perche' in fondo tu non mi puoi guarire. tu non puoi fare piu' nulla per me perche' io non voglio piu' nulla da te. |