Nick: Paki76 Oggetto: routine Data: 9/6/2005 10.16.14 Visite: 102
Dopo 3 anni e mezzo di fidanzamento, con prospettiva matrimoniale, mi ritrovo avvolto dalla routine. I primi 5-6 mesi sono stati fantastici. Ottenevo ciò che veramente volevo da una donna: spensieratezza e trasgressione. In seguito è arrivata la routine. La presentazione dei genitori, le domande inutili, gli appunti quotidiani,la prospettiva economica x il futuro, i discorsi ipocriti. Nel rapporto con la sua comunità, mi sono ritrovato fuori dalla massa solo perchè dico ciò che penso. Anche su questo forum, a volte, sono successe delle incomprensioni per ciò. A chiunque chiedo parere, mi danno torto. Le cose devono andare così, è il mondo che va così. Se è bianco per formalità devi dire che è nero, se la pasta fa schifo devi mangiarla, se ti dicono stronzate devi tirare avanti e far finta di niente per quieto vivere, se c'è un anniversario devi comprare qualcosa "p fa verè".Devo fare così.La massa vuole così. Ritornando all'oggetto del post,voglio esprimere il mio dissenso. Il dialogo con la mia fidanzata non serve. Le risposte sono sempre le stesse, portate a consolidare il nostro amore col matrimonio e tutte le situazioni consumistiche annesse. E' così,sono adulto e debbo pensarci. Forse è proprio questo che non sento.Essere adulto. Mi piace essere ragazzino, ridere per nulla,scherzare con gli adulti, mettere la mano al sedere inaspettatamente, farmi le sveltine in auto, rubare coca cola all'autogrill, saltellare con gli ultras. A volte mi chiedo chi me lo fa fare.Ho tutto l'indispensabile.Ho un monolocale dove vivo felicemente tra i colori, la musica ed i miei dipinti, potrei invitarci tutte le donne che voglio, sono indipendente economicamente,ho un buon lavoro, un'auto. Chiedo a me stesso:"perkè debbo sentirmi le cazzate dei suoceri, dei miei genitori, della mia fidanzata, responsabilizzarmi di un matrimonio, una casa con spese maggiori e tutte le situazioni fastidiose?". La amo ma lei non vuole capire ho bisogno di quello per cui l'ho conosciuta. Lei va avanti per la propria strada.Cerca casa, si preoccupa dei mobili, da sintomi di malessere per i soldi, guarda la posizione geografica.E a me?Chi ci pensa a me?Io?Debbo pensarci da solo? Sparate pure.Accolgo. "Non è vero ma ci credo" |