Nick: cupa Oggetto: se volete..nn leggete:) Data: 4/4/2003 17.20.6 Visite: 28
è dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi,ma lagrime ancora e tripudi suoi.Quando la nostra età è tuttavia tenera,egli confonde la sua voce con la nostra,e dei due fanciulli che ruzzano e contendono tra loro e,insieme sempre,temono sperano godono,si sente un palpito solo,uno strillare e un guaire solo.Ma quindi noi cresciamo,ed egli resta piccolo;noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare,ed egli vi tiene fissa la sua antica serena meraviglia;noi ingrossiamo e arrugginaiamo la voce,ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo di campanello.Il quale titntinnio segreto noi non udiamo distinto nell'età giovanile forse così come nella più matura,perchè in quella,occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita,meno guardiamo a quell'angolo d'anima donde esso risuona.[...] I segni della sua presenza e gli atti della sua vita sono semplici e umili. Egli è quello che ha paura del buio,perchè al buio vede o crede di vedere;quello che alla luce sogna o sembra sognare,ricordando cose non vedute mai;quello che parla alle bestie,agli alberi,ai sassi,alle nuvole,alle stelle;che popola l'ombra di fantasmi e il cielo di dei.Egli è quello che piange e ride semza perchè,do cose che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione.Egli è quello che nella morte degli esseri amati esce a dire quel particolare puerile che ci fa sciogleiere in lacrime,e ci salva.Egli è quello che nella gioia pazza pronunzia,senza pensarci,la parola grave che ci frena.Egli rende tollarabile la felicità e la sventura,temperandole d'amaro e di di dolce,e facendone due cose ugualmente soavi al ricordo. Egli fa umano l'amore,perchè accarezza esso come sorella,accarezza e consola la bambina che è nella donna.eGLI NELL'interno dell'uomo serio sta ad ascoltare,ammirando,le fiabe e le leggende,e in quello dell'uomo pacifico fa echeggiare stridule fanfare di trombette e di pive,e in un cantuccio dell'anima di chi più non crede vapore d'incenso l'altarino che il bimbo ha ancora conservato da allora.Egli ci fa perdere il tempo,quando noi andiamo per i fatti nostri,che ora vuol vedere la cinciallegra che canta,ora vuol cogliere il fiore che odora,ora vuo toccare la selce che riluce.E ciarla,senza chetarsi mai;e,senza lui,non solo non vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito,ma non potremmo neanche pensarle a ridirle,perchè egli è l'Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente.Egli scopre nelle cose le somiglianze e le relazioni più ingegnose.Egli adatta il nome della cosa più grande alla più piccola,e al contrario.Ma in tutti è,voglio credere.[...] E prima vorrei farti una domanda:Un fine l'hai tu?E puoi dirmi quale?Nessun utile nè diretto nè indiretto mi viene da te,o fanciullo.Checchè tu possa dire,nessuno.Quale invero sarebbe?[...] |