Nick: Black 80 Oggetto: Si può fare anche senza? Data: 6/4/2003 10.39.39 Visite: 24
Mi sta succedendo una cosa strana, spontanea, inaspettata. Sta nascendo dentro di me la consapevolezza che tutte le mie cose, il mio cellulare, le sigarette che fumavo, in gran parte i vestiti che indossavo, e tante altre cose, sono malate. Da un po' di tempo a questa parte, circa da quando s'è iniziato a parlare del genocidio al quale stiamo assistendo, ho iniziato a pensare:"ma è giusto fumare sigarette americane, se non sono per niente d'accordo col loro meccanismo di produzione, che include la guerra come elemento fondamentale della loro economia?" Giuro che non è stata una forzatura, è stato un processo molto naturale, spontaneo, che nello stesso momento in cui scrivo, si evolve dentro la mia testa. Ho iniziato a provare un senso di leggera nausea per tutta la roba americana che avevo, ho iniziato a cambiare marca di sigarette, con la scusa dell'aumento... Ho iniziato a non comprare cibo (integratori) americano. Ma, cosa più importante, ho iniziato a fare caso alla faccenda "americano - non americano". Che per me è una cosa inaspettata. Ho apprezzato per anni, e ancora è parte integrante della mia vita, il jazz, come prodotto americano. Pur conoscendo molto bene la storia della musica afroamericana. Ora rifletto seriamente sul fatto che, una delle poche cose stupende create dall'America, altro non è che la reazione (almeno in fase embrionale) della protratta schiavizzazione a cui erano sottoposte le popolazioni di fratelli neri. Resta inteso che l'ho sempre saputo, ma ora ci faccio caso. E' strano, non so come spiegarlo. E' come se dentro di me si fosse mosso qualcosa, fosse scattata una molla. E se tutte le persone contrarie alle barbarie, alle violenze inaudite, agli stermini dei quali si serve, e sui quali SI BASA il sistema economico americano, iniziassero a pensarla così? Quello che sto facendo io non è un'operazione mirata a danneggiare qualcuno o qualcosa. E' semplicemente una presa di coscienza. Sento che la loro roba è sporca. Mi mette quasi a disagio averla con me. E' un'idea. Non mi chiedete altro. E' da poco che ci penso, osservo quello che pensa la mia mente. Mi lascio trasportare. Stefano. |