Nick: MuS|CA' Oggetto: Per Jackie Data: 6/4/2003 17.32.48 Visite: 27
Ciao Jackie, ti scrivo qui perché mi è dispiaciuto leggere nelle tue risposte ai post sulla guerra che soffri quando si parla male degli "Americani". Mi sono detta che non sempre stiamo attenti ai termini che usiamo quando parliano, che non sempre teniamo conto dei sentimenti degli altri di chi ci legge o ascolta e che per noi, forse, è più importante quello che dobbiamo dire che non come lo diciamo e a chi lo diciamo. Credimi, parlando per me, il mio non è un giudizio tu "tutti" gli "Americani" è ovvio. Ci sono buoni e cattivi in ogni Paese, così come se dico che questa è una guerra ingiusta e bisogna lasciare in pace gli Iracheni non voglio dire che Saddam sia un Santo. Quella che critico è l'Amministrazione, un'Amministrazione, e non è la sola, che usa qualunque mezzo per raggiungere il proprio scopo, che passa sopra alla rappresentanza di tutti i Paese del mondo creando un precedente pricolosissimo per la stabilità mondiale. Purtroppo, mi trovo a dover rimpianger il mondo diviso in due blocchi, c'era più stabilità allora, sembra una bestemmia ma è così, i ruoli erano chiari e ognuno aveva il suo ed era anche più facile prendere una posizione. So che neanche a te piace questa Amministrazione, così come a me non piace la nostra, un Berlusconi che è la brutta copia e il Cavalier servente di un Bush che ha sicuramente più potere e più mezzi, ma mi fa male quando all'estero parlano male degli "Italiani". Non siamo tutti uguali neanche noi, ma sembra sia più facile identificare tutto un popolo con chi lo guida o con alcune caratteristiche retoriche e conformistiche. Non è questo che cerco nei rapporti umani e non è sicuramente questo atteggiamento che può favorire la conoscenza reciproca e la pace e l'uguaglianza per tutti. Mi fa male pensare che tu, una mia e nostra amica, soffra credendo di essere messa nel calderone dei "colpevoli". Qui colpevoli mi sa che siamo tutti, siamo colpevoli perché stiamo sempre zitti e ci svegliamo solo quando le cose sono già decise, quando crediamo di non poter incidere sul potere, persino quando ridiamo a una barzelletta, a una battuta che rasenta il razzismo. Ho amici negli USA, ho avuto anche una storiella con uno statunitense, pensa che lui era il primo a criticare certi atteggiamenti dei suoi connazionali, amo la musica e il cinema Americani, quelli che mi hanno fatto appassionare a questo mestiere. Non credo, però, che potrei vivere negli USA per la violenza crescente che c'è li, ma forse è solo questione di abitudine, di sentirsi più legati alla terra natia. Non potre lasciare l'Italia neanche pensando a tutti i difetti gravi e a tutto quello che non va nel mio Paese. Non so se sono stata chiara, Jackie, ma le tue risposte hanno creato in me uno stato emotivo che forse non mi rende troppo chiara nell'espressione. Mi spiace per i vostri morti, mi spiace per i morti Iracheni, chissà quanti tra i tuoi e i loro non erano daccordo con i metodi, entrambi dittatoriali, di Bush e con Saddam. coscienze Mi spiace per la morte delle nostre coscienze e della nostra voglia di amore. Ti voglio bene e, quando finalmente riusciremo a incontrarci, voglio un caldo abbraccio e un bacetto Ciao cara :* Marisa |