Nick: Black 80 Oggetto: Lettera Data: 13/4/2003 10.22.24 Visite: 27
Vedi, come ora che i tuoi capelli diventano sempre più bianchi, non può più approfittare la tua bocca dei bachetti che preparasti in suo onore. E per i quali mollasti tutto. Perchè se da un lato, caro padre, il torpore dei sensi rende più alte le mire dell'intelletto, esso mutila le più basse brame. E del solo intelletto, è in grado di sopravvivere soltanto l'uomo erudito, per leggi naturali o per le seconde scuole, che a tal fine s'addestra ormai da tempo. Questo tu non l'hai fatto. E cosa ti resta ora, i tuoi bifolchi sensi non appagati? Se potessi aiutarti lo farei, ma non un altra vita sarà paga sufficiente per sanare i tuoi debiti, che contraesti non con me, né con la gente che amo, che di ben altro cibo ama cibarsi, e che t'ha perdonato. Ma con la luce onesta e chiara, verso la quale mia madre, mia sorella, un giorno punteranno lo sguardo per sentirsi eterne, mentre tu, avido, cercherai ancora di consumare il cibo, che la tua vecchia bocca non potrà più masticare. Stefano. |