Nick: Bukowski7 Oggetto: Nessuno tocchi Caino Data: 27/6/2005 2.32.22 Visite: 95
RAPPORTO 2005 DI NESSUNO TOCCHI CAINO. AUMENTANO I PAESI ABOLIZIONISTI E DIMINUISCONO ESECUZIONI Il Rapporto 2005 di Nessuno tocchi Caino "La pena di morte nel mondo", curato anche quest’anno da Elisabetta Zamparutti, ha continuato a registrare un’evoluzione positiva verso l’abolizione. Sono stati 8 i paesi che hanno deciso di rinunciarvi portando così a 138 i paesi o i territori che l’hanno abolita per legge o in pratica. Di questi, i paesi totalmente abolizionisti sono 86; gli abolizionisti per crimini ordinari sono 11; 1 paese, la Russia, in quanto membro del Consiglio d’Europa è impegnato ad abolirla e, nel frattempo, attua una moratoria delle esecuzioni; quelli che hanno introdotto una moratoria delle esecuzioni sono 5; i paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono cioè sentenze capitali da oltre dieci anni, sono 35. I mantenitori si sono ridotti a 58, contro i 61 del 2003 e i 64 del 2002. Nel 2004, solo 25 di questi paesi hanno effettuato esecuzioni, a fronte dei 30 del 2003 e dei 34 nel 2002. Di conseguenza, è diminuito anche il numero delle esecuzioni nel mondo. Nel 2004 sono state almeno 5.476, contro le almeno 5.607 del 2003. L’Asia è il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo con un dato complessivo, di almeno 5.403 esecuzioni, in diminuzione comunque rispetto al 2003, quando ne erano state registrate almeno 5.482. Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per le 59 esecuzioni negli Stati Uniti, che però sono in calo del 40% rispetto al 1999. In Africa la pena di morte è caduta ormai in disuso: nel 2004 è stata eseguita in soli tre paesi – Egitto, Sudan e Somalia – dove sono state registrate almeno 9 esecuzioni contro le 56 del 2003 e le 63 del 2002 effettuate in tutto il continente. In Europa vi è un solo paese che ancora la pratica: la Bielorussia che nel 2004 ha effettuato almeno 5 esecuzioni. Dei 58 mantenitori della pena di morte, 44 sono paesi dittatoriali o illiberali. In questi paesi, nel 2004, sono state compiute almeno 5.411 esecuzioni, pari al 98,8% del totale mondiale. La sola Cina, ne ha effettuate almeno 5.000, circa il 91,3% del totale mondiale; l’Iran ne ha effettuate almeno 197; il Vietnam almeno 82 una vera e propria escalation in gran parte legata al proibizionismo sulla droga; nella Corea del Nord, il numero è imprecisato, ma siamo nell’ordine di parecchie decine; l’Arabia Saudita almeno 38; il Pakistan almeno 29; il Bangladesh almeno 12; il Kuwait almeno 9; l’Egitto almeno 6. Le democrazie liberali che ancora la prevedono sono 14 e di queste 4 (erano sei nel 2003) hanno compiuto 65 esecuzioni, pari all’1,2% del totale mondiale: Stati Uniti (59), Taiwan (3), Giappone (2) e India (1). Le esecuzioni sono invece riprese, dopo alcuni anni di sospensione, in Libano, in Afghanistan, dove nell’aprile 2004 è stata compiuta la prima esecuzione dalla caduta dei Talebani, in India, in Indonesia e il 12 giugno 2005, giustiziando quattro detenuti condannati per omicidio, l'Autorità Palestinese ha interrotto una moratoria di fatto delle esecuzioni che durava da tre anni. Nel 2004, sono stati giustiziati nel mondo almeno 5 minorenni: in Cina (1), Iran (3) e Pakistan (1). Un altro minorenne è stato impiccato in Iran nel gennaio del 2005. Per saperne di piu' : www.nessunotocchicaino.it RAPPORTO 2005 DI NESSUNO TOCCHI CAINO. PRESIDENTE SENEGAL, SARO' UNA GUIDA PER AFRICA 24 giugno 2005: "Mi sforzerò di essere una guida per il futuro, spero di creare un futuro per l'Africa". Con queste parole il presidente della Repubblica del Senegal, Abdoulaye Wade, ha ricevuto il premio "L'abolizionista dell'anno 2005", a lui consegnato dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, nel corso della presentazione del Rapporto 2005 di Nessuno tocchi Caino. Il premio, quest'anno alla prima edizione, rappresenta il riconoscimento alla personalità che più di ogni altra si è impegnata sul fronte della moratoria delle esecuzioni capitali e dell'abolizione della pena di morte. Il 10 dicembre 2004, nella giornata mondiale dei diritti umani, l'Assemblea nazionale del Senegal ha infatti approvato all'unanimità la proposta del presidente Wade che abolisce la pena di morte per tutti i reati nel Paese. "E’ un momento di grande emozione per me - ha detto Wade - ricevere questo premio che sarà sempre con me, per incoraggiarmi nelle mie scelte". Il presidente della Repubblica del Senegal ha quindi tratteggiato il percorso che lo ha portato a sostenere l'abolizione della pena di morte per tutti i reati in Senegal. "Sin da quando ero piccolo - ha raccontato - e vedevo i bambini e le donne anziane essere uccise, pensavo 'se un giorno sarò presidente, non permetterò tutto questo'. Pian piano sono diventato sempre più consapevole del fatto che la pena di morte non era, non poteva essere una punizione. Sono stato molto incoraggiato da Victor Hugo che ha cercato di porci nei panni del condannato. Mi sono quindi convertito. Ma prima di arrivare al potere - ha proseguito - mi sono posto un altro problema: 'spero di non dovermi mai trovare nella situazione di dover firmare una condanna a morte'. Se ciò fosse successo, quel giorno - ha sottolineato Wade - avrei preferito rinunciare alla carica di presidente". Per saperne di piu' : http://www-5.radioradicale.it/servlet/VideoPublisher?cmd=segnalaGoNew&livello=s1.9.11&file=uni_michele_0_20050624130332.txt (fonte: Nessuno Tocchi Caino) (chi l'avrebbe mai detto che era questa la fonte, eh?) Noi/ generazione post BR figli della bomba/ voi/ generazione di PR figli della bamba... |