Nick: AnJeLiCa Oggetto: vacanze 2003 Data: 3/5/2003 18.4.45 Visite: 29
Paludi, stagni e acquitrini che il mare strappa al Rodano e il Rodano si riprende. Spiagge di accecante bellezza, saline, cavalli, tori e feste gitane sotto il cielo di stelle che ispirò Van Gogh. Un'oasi nel sud della Francia per chi ama la natura e vuol sentirsi un po' zingaro. Sulle tracce dei Gipsy King..
La Camargue non esiste. È un'idea. Meglio, è un'idea figlia più della natura che dell'uomo. Sotto l'aspetto politico e amministrativo quest'area paludosa appartiene a 2 regioni, la Provenza e il Languedoc-Roussillon. E sotto un aspetto puramente "fisico" fino a poche decine di secoli addietro la Camargue proprio non c'era: si è formata in tempi "recenti" con i sedimenti del Rodano, che ogni anno in alcuni punti sottrae al mare diverse decine di metri. In altri punti, invece, l'erosione agisce al contrario. Così il paesaggio è in continua trasformazione e soltanto la costruzi one di alcune dighe, a partire dalla seconda metà dell'800, è riuscita a contenere il fenomeno. Eppure questi 85 mila ettari di palude, stagni, bassi acquitrini salati e infinite spiagge bianche di desolata bellezza, rappresentano una delle attrazioni turistiche più celebrate (e apprezzate) d'Europa. A giudizio di alcuni, perfino troppo: non è raro imbattersi in abitanti del posto che sostengono che siano meno fastidiose le zanzare (e in determinati periodi è un'autentica invasione!) di certi turisti. Chi ci viene in vacanza deve amare la natura. E può esser certo che il suo amore sarà ripagato, perché il patrimonio naturalistico e faunistico di questa zona è immenso: ci sono oltre 400 specie di volatili, e i mammiferi sono ben rappresentati, a cominciare dai famosi cavalli e dal toro della Camargue. Il cavallo ha origini preistoriche, è bianco e si distingue per l'altezza inferiore al normale (circa 1,45 m) e per la corporatura piuttosto robusta. Mentre i tori, allevati allo stato di semilibertà, sono neri e snelli: gli esemplari più pregiati vengono selezionati per la riproduzione o per partecipare a giochi come la course à la cocarde (una sorta di corrida incruenta), l'abrivado (una mandria viene lanciata di corsa lungo le strade cittadine) o il bandido (la corsa libera dei tori dall'arena alla zona di pascolo). Le tradizioni hanno un ruolo importante nella vita quotidiana. Certo, è stupido pensare di incontrare per le vie di Arles le arlésiennes in costume o, lungo le strade che costeggiano l'étang de Vaccarès, gruppi di gitani in roulotte con la chitarra in mano. Però capita spesso di imbattersi in un gardian a cavallo (per chi non lo sapesse, sono i cowboy locali, l'equivalente dei nostri butteri) vestito da capo a piedi secondo le antiche usanze: cappello di feltro nero, camicia a fiori, foulard, giacca di velluto a coste grosse, pantaloni e stivali in pelle. Questi allevatori di bestiame vivono nelle tipiche cabanes de gardians, piccole case rivestite di calce bianca e con il tetto di paglia. Un'altra tradizione che continua ad essere celebrata è il raduno degli zingari, in prevalenza gitani e rom, che il 24 e 25 maggio arrivano a Saintes Maries de la Mer da tutta Europa per onorare la loro patrona, Santa Sara, i cui resti, secondo una leggenda provenzale, sarebbero conservati nella chiesa del villaggio. Oggi i turisti superano alla grande gli zingari,ma nonostante questo resta una cerimonia suggestiva, con musica e danze per le strade, e una processione che finisce letteralmente dentro il mare. Per chi (purtroppo una minoranza) è realmente interessato ad approfondire la cultura gitana, si tratta di un'occasione imperdibile. Pur essendo un terreno incredibilmente piatto (eccezion fatta per le costruzioni in muratura, il punto più alto non raggiunge i 5 metri sul livello del mare), la Camargue offre una grande varietà di paesaggi e addentrarsi nei suoi sentieri può riservare molte sorprese. Lo si può fare in parecchi modi: si va dalle lunghe passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo, fino ai mini-safari in 4x4. La regione si distingue anche per il suo grande interesse storico, artistico e culturale. Arles, stupenda cittadina di poco più di 50 mila abitanti, è iperattiva sotto l'aspetto culturale, in particolare per le iniziative legate alla tauromachia, alla fotografia (ai primi di luglio si tiene un festival internazionale che attrae appassionati da tutto il mondo), alla musica e al teatro e la moda (Christian Lacroix è nato qui). Resa importante dai romani, Arles è una città-museo che in passato ha stregato personaggi come Vincent Van Gogh, che vi si stabilì per oltre un anno tra il febbraio del 1888 e il maggio del 1889, e dipinse oltre 200 tele, compresi quadri celeberrimi come I girasoli, Campo di grano, La sedia di Van Gogh, Notte stellata e Il ponte di Arles. Curioso notare che nessuno dei suoi lavori sia conservato ad Arles e che ogni traccia della casa gialla dove abitava e del vicino caffè in Place Lamartine siano state cancellate dai bombardamenti durante la Grande Guerra. Nonostante questo, parecchi turisti arrivano fin qui per godere delle stesse suggestioni che ispirarono il maestro olandese. E gli arlesiani fanno del loro meglio per non deluderli: hanno ricostruito il ponte di Langlois, hanno trasformato l'ospedale in cui il pittore fu curato nell'Espace Van Gogh (ospita importanti mostre d'arte), finanziano la Fondazione Van Gogh (espone opere di artisti contemporanei ispirate al maestro), hanno persino dipinto di giallo un normalissimo bar, che ovviamente si chiama Cafè Van Gogh, per celebrare uno dei suoi dipinti più famosi, il Caffè di notte. Superata Arles, invece ci si addentra nella Camargue vera e propria, terra dominata da paludi, zanzare e stormi di fenicotteri rosa che si alzano continuamente in volo sopra le sterminate coltivazioni di riso e le enormi saline della zona. Qui si viene per cercare un mondo selvaggio non lontano da casa e, nonostante la zona attorno a Saintes Maries de la Mer sia ormai stata trasformata in un'accogliente località turistica (forse anche troppo), l'atmosfera che si respira rimasta ancora abbastanza genuina. Il mio è un suggerimento per chi non ha ancora idea di cosa fare quest'estate.... io ci sono stata l'anno scorso, in barca a vela... ragazzi è davvero uno spettacolo: ve la consiglio!!!!!
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