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Nick: Bukowski7
Oggetto: Borf è morto. Viva Borf.
Data: 16/7/2005 6.19.55
Visite: 98

Fonte: Repubblica del 15luglio2005


Grazie a una soffiata, la polizia ha catturato il
ragazzo
Il mistero della sua identità aveva affascinato la
cittadinanza
Washington, la caccia è finita
Preso "Borf", il "re" dei graffiti
E' uno studente di 18 anni: ha riempito la capitale di
immagini



WASHINGTON - "Crescere significa arrendersi", era uno
dei suoi messaggi preferiti. Una scritta che
accompagnava spesso i suoi giganteschi graffiti,
firmati sempre con un nome: "Borf". Ma ieri il "re dei
graffiti" di Washington è stato arrestato. Per mesi il
misterioso artista aveva riempito la capitale con
l'immagine del volto di un ragazzo, dallo sguardo
beffardo, col pugno alzato a mostrare una bomboletta
spray. Ora la sua identità è stata svelata e si
comprendono finalmente le ragioni della sua
creatività.

Il "re dei graffiti" ha 18 anni, si chiama John
Tsombikos e frequenta una scuola d'arte. La polizia lo
ha arrestato ieri all'alba, cogliendolo sul fatto,
grazie a una soffiata. Era infatti impegnato in un
altro dei suoi giganteschi ritratti di Borf. Il volto
che ha dipinto per tutta Washington, compresi i punti
di maggiori traffico della città, è quello del suo più
caro amico, morto suicida due anni fa, che aveva
appunto il nomignolo "Borf".

Le immagini erano apparse nei luoghi più disparati,
dai ponti ai cartelli stradali, dai negozi a intere
facciate di edifici. Spesso erano accompagnate da
messaggi anarchici ("La proprietà è un furto"),
anti-maturità ("Gli adulti sono obsoleti") o più
scanzonati ("Borf fa bene al fegato"). La reazione
della gente all'invasione iconografica è stata
differente: alle proteste indignate di alcuni, per il
deturpamento della proprietà pubblica, si è
contrapposto l'entusiasmo di altri, che vedevano in
Borf un paladino contro il grigiore della vita
quotidiana.

I suoi graffiti sono diventati un vero oggetto di
dibattito a Washington, così come i messaggi sibillini
che spesso li accompagnavano. Centinaia di foto dei
suoi "lavori" sono finite su internet: molti si
interrogavano sui motivi e sull'identità
dell'indiscusso "numero uno" della capitale nell'arte
murale.

Alcuni degli enormi graffiti anti-sistema, disegnati a
diversi metri di altezza e in luoghi di difficile
accesso, hanno richiesto ore e ore di lavoro. Come
Borf sia sempre riuscito a farla franca resta un
mistero, visto che numerose delle sue opere apparivano
nei luoghi più centrali e in vista della capitale.
Alcune immagini sono apparse perfino a New York e a
San Francisco, dipinte da Tsombikos durante trasferte
in autobus dalla capitale. La sua popolarità ha fatto
nascere anche degli imitatori. Scritte come "Borf è
gay" o "Borf odia Dio" (vista sul muro di una chiesa)
sono state rinnegate dall'artista.

Nelle ultime settimane l'apparizione di nuovi graffiti
del celebre Borf era stata minima a Washington.
Tsombikos, dopo l'arresto, ha spiegato il motivo alla
polizia: negli ultimi tempi aveva viaggiato per
l'Europa, partecipando anche alle proteste in Scozia
per il G8. Ora è incriminato per vandalismo contro
proprietà pubbliche e private. "Borf è morto", ha
detto agli agenti. Anche in manette, non ha perso il
suo stile ambiguo e beffardo.

__________________
it's just me against myself


-------------------------

ORA: anche se le sue idee non erano originali
(così come non lo erano i suoi messaggi e le scritte che faceva, a volte copiate di punto in bianco da writer molto più noti e più bravi di lui)
ed anche se il termine "re degi graffiti" è quanto di più lontano dalla realtà possiate immaginare
(tale definizione fa rabbrividire chi davvero di writing ci campa e ne ha fatto una scelta di vita)
questo ragazzo è da ritenersi, nel suo piccolo, un eroe...
e, come lui, i ragazzi arrestati a Genova poco fa
(mi riferisco in particolare a BLEF)
o i ragazzi della TATS di New York arrestati l'anno scorso e poi rilasciati "a furor di popolo"...
e alcuni esempi di writing in stile "pop" che avete il piacere di vedere anche qui a Napoli, spesso nell'indifferenza generale.

Lungi da me voler postare di nuovo il buon vecchio
"GRAFFITI IS NOT A CRIME"...
però, un appunto sull'identità di questo ragazzo
non potevo lasciarmelo sfuggire.

Borf è morto. Viva Borf.
"Quanto sei alto, soldato?"
"Signore: 1 e 73, signore!"
"1 e 73? Non sapevo che facessero pile di merda così alte, soldato!"


"Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!"



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Borf è morto. Viva Borf.   16/7/2005 6.19.55 (97 visite)   Bukowski7
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