Nick: O' DrOgHè Oggetto: Terry schiavo di Italia Data: 16/7/2005 15.57.48 Visite: 114
Pistoia, Crisafulli uscito dal coma Poteva essere il Terry Schiavo italiano Salvatore Crisafulli, l'uomo in coma dal settembre del 2003 a causa di un incidente stradale, si è risvegliato dopo quasi due anni ed è tornato nell'abitazione di Monsummano Terme (Pistoia). Crisafulli è stato dimesso dall'ospedale San Donato di Arezzo dove è rimasto ricoverato due mesi. Il suo caso aveva fatto scalpore perché il fratello, senza aiuti da parte dello stato, aveva minacciato di staccargli la spina. Rischiava di trasformarsi in un tragico epilogo italiano alla 'Terry Schiavo'. E' finita invece nel migliore dei modi la vicenda di Salvatore Crisafulli, l'uomo uscito dal coma dopo 22 mesi. Il suo calvario iniziò l'11 settembre del 2003, quando Crisafulli, padre di 4 figli, rimase vittima di un incidente stradale a Catania: un furgone lo investì mentre si recava in Vespa al lavoro. Da allora iniziarono i viaggi della speranza da un centro all'altro e le cure prestate in casa, senza l'aiuto di specialisti. Il fratello Pietro smise di lavorare per poterlo assistere. Poi, alla fine di aprile, esasperato, lancio' un grido di aiuto alle istituzioni: "Se nessuno ci aiuterà io staccherò la spina a mio fratello. Tanto farlo continuare a vivere così per altri dieci anni non servirebbe a nulla, se non ad acuire le sue sofferenze e quelle della mia famiglia". "Ci hanno chiesto per curarlo una cifra esorbitante - lamentava Pietro Crisafulli - circa 10 mila euro al mese. In Austria 33 mila euro e 20 mila in Svizzera. Cifre impossibili: noi dove li prendiamo tutti quei soldi? Io non lavoro e la pensione di invalidità di Salvatore ancora non si vede. Com'e' possibile chiedere così tanto per curare una persona?". "Se le cose non cambieranno - aggiunse il fratello dell'uomo nell'aprile scorso - io mi vedrò costretto a prendere la decisione più terribile della mia vita: far morire mio fratello, cosi' come e' morta Terri Schiavo". La vicenda, scoperta da Tgcom, finì su tutti i giornali e le televisioni nazionali, suscitando una vasta eco nell'opinione pubblica. Del caso si occuparono il ministro della Salute Francesco Storace e la Regione Toscana, che trovò, nel 2004, la soluzione nel centro di neuro-riabilitazione dell'ospedale San Donato di Arezzo, per un ciclo di cure riabilitative. Cure che sono proseguite in questi mesi. Fino al 'miracolo'. Secondo la relazione dei medici dell'ospedale aretino Salvatore è affetto da "stato secondario parzialmente assimilabile a sindrome Locked-in". Insomma, sarebbe cosciente come ha sempre sostenuto suo fratello Pietro. Quando Salvatore è tornato nella casa del fratello Pietro a Monsummano Terme, è scoppiato a piangere. Nei prossimi giorni, con un aereo messo a disposizione dal ministero della Sanità, verrà trasportato a Catania, la sua città natale. Sono contento......
BOIA CHI MOLLA |