Nick: siddharta Oggetto: IL GIRO DI UN MONDO Data: 22/7/2005 9.4.15 Visite: 77
Com'è fresca l'aria al mattino, quando giro in bicicletta nelle strade poco percorse del mio paese, quando aspetto che il giornalio mi faccia risalire nel naso l'odore della carta stampata. Com'è è fresca l'aria ad una certa ora in cui tutto gira più lento, in cui tutto non è ancora iniziato, d'estate quando le scuole sostano lì spente come donne sedotte e abbandonate per due o tre mesi tradite per altri posti, com'è fresca l'aria nell'odore dei pochi spazi verdi, nel percorso che va da una villa comunale a quest'ora ancora chiusa e chi lavora il marmo vicino al cimitero. Il cimitero! A quest'ora ci trovi tutte quelle mamme, quei padri pensionati, i vecchi rimasti soli che salterebbero ben volentieri una notte che trada a finire per ritrovarsi lì ogni mattino a richiedere per l'ennesima volta un accendino per un lumino. Com'è fresca l'aria al amttino quando una leggera brezza ti scuote i pensieri, ti scava gli errori, ti allevia del peso di una notte passata a non riuscire a dormire, una notte lenta come un valzer che ti spinge lenta tra il divano e il frigorifero, tra un libro e una chitarra, tra un letto denso di ombre e ricordi freschi di giornate da poco vissute; ma le persone sono come meteoriti che schizzano e nessuno ti avverte, ti arrivano addosso che non le aspettavi con tutta l'energia e fanno giri impercorribili quando come per magia risalgono come un 'immagine mandata al contrario e come meteoriti si allontano volendo farsi passare per piccioni viaggiatori. Com'è fresca l'aria quando ti ritrovi dentro il tuo passato quello più recondito, quando scorri facce che riconosci ma non sai bene chi sono, i nomi, le voci: ma questo lo può capire chi nasce in un paese di provincia, ma questa è un'altra storia. Com'è più fresca l'aria stamattina mentre riscopro che sono vivo a dispetto di tutto, quando mi sento un artista, un artigiano, un egoista, uno che gira in mano con un quotidiano e non con una rivista. Com'è fresca l'aria di mattina presto quando a stento mi vesto e su due ruote percorro un mondo che forse ora tu non vedrai mai. p.s. (scusate se ci sono errori, non rileggo) Non sempre chi si traveste da gigante riesce a reggere il peso dei suoi ornamenti. |