Nick: \\\Ulisse Oggetto: Welcome on Fakeland Data: 16/5/2003 20.33.33 Visite: 32
Ah, scusate il papiello e complimenti a chi leggerà tutto. (retrieving Message of the Day...) "Irc Napoli, la più bella città del mondo non poteva non avere la più bella comunità virtuale del mondo" E sulla home di ellegi, leggo: "Tutti gli uomini mentono, ma dategli una maschera e saranno sinceri......" Ci pensavo qualche giorno fa. E' un tema trito e ritrito, è vero. Ma ci pensavo dopo aver avuto sott'occhio quello che ho incollato a piè pagina. Oramai è universamente accettato che indossiamo delle maschere. Esistono maschere per nascondere, altre per essere, altre per sperare, altre per non vedere.... Ogni travestimento nasce da un bisogno. MI domando allora: Perché utilizzare piu nick? Chi mi conosce un pochino sa che anche io ne utilizzo, o meglio, ne utilizzavo, anche un altro ma .... per motivi davvero plateali. Invece, in generale e non assolutamente riferito solo ad ircnapoli, noto che sia in chat che nei forum di discussione sia oramai abitudine che la stessa persona tenga piu' nick registrati. Why? E' forse un'esigenza di verifica, una rete che può salvare da imbarazzanti cadute di stile? Con un nick di comodo puoi fanculare più liberamente visto che gli altri non lo possono associare direttamente a te o, comuque sia, difficilmente (nonostante probabili sospetti) ne avranno la "certezza"? Uno dovrebbe assurgere a "nick ufficiale" lasciando all'altro il compito della provocazione ... Un piccolo dramma Jekyll/Hyde dove coesistono tranquillamente entrambi senza porsi dilemmi sulla coerenza, anzi facendo spesso della più aspra contrapposizione la vera motivazione della propria esistenza. Un'altro motivo potrebbe essere il bisogno di visibilità, di claque, di autocelebrarsi creando un alone di consenso intorno al nick ufficiale, attivata spesso, proprio dalla smisurata ammirazione che il secondo nick ostenta verso il primo; Insomma, un gioco piuttosto contorto. vabè, tutto questo per portare l'elogio alla follia. Eggià, nu poco folle dovevo sforzarmi d'apparire... /// U. tratto da (Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia): "Se uno tentasse di strappare la maschera agli attori che sulla scena rappresentano un dramma, mostrando agli spettatori la loro autentica faccia, forse che costui non rovinerebbe lo spettacolo meritando di esser preso da tutti a sassate e cacciato dal teatro come un forsennato? Di colpo tutto muterebbe aspetto: al posto di una donna un uomo; al posto di un giovane, un vecchio; chi prima era un re, d'improvviso diventa uno schiavo; chi era un Dio, ad un tratto appare un uomo da nulla. Dissipare l'illusione significa togliere senso all'intero dramma. A tenere avvinti gli sguardi degli spettatori è proprio la finzione, il trucco. L'intera vita umana non è altro che uno spettacolo in cui, chi con una maschera, chi con un'altra, ognuno recita la propria parte finché, ad un cenno del capocomico, abbandona la scena. Costui, tuttavia, spesso lo fa recitare in parti diverse, in modo che chi prima si presentava come un re ammantato di porpora, compare poi nei cenci di un povero schiavo. Certo, sono tutte cose immaginarie; ma la commedia umana non consente altro svolgimento."
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