Nick: pearl jam Oggetto: Non credete anche voi? Data: 26/7/2005 9.20.5 Visite: 127
Non ricordo nulla. Solo uno strano sapore di marmellata che intuisco in bocca, appena sveglio. Il tempo e' l'iperbole della vita. E le donne si somigliano tutte. Quando mi capita di rammentare qualcosa, e' solo per induzione.Un qualcosa che rimanda ad altro. Ed e' cosi' per la maggior parte delle sensazioni cerebrali(dovrei dire "dell'anima", ma stamattina son in vena di concretezza) che di tanto in tanto sperimento su di me. Amare, soffrire, compatire, discernere il bene dal male. Sguardi e parole. Tutto quello che m'accingo a fare non e' altro il risultato di altri fattori. Non ho mai avuto il controllo sulle mie azioni, tantomeno oggi.Ora.Da grande. Ora che so di dover far qualcosa. Ora che so, che per me amare e' alla stregua d'accordare una chitarra. Ora che m'accorgo che l'apatia e' un sogno dal quale non doversi svegliare. Ora che carlo inizia a sorridere di continuo. E riesco a vedere mio padre per quello che e':un vecchino che fa ancora sogni da giovane, ai quali nemmeno lui riesce a stare dietro. Ricordare per me sarebbe molto importante.Potrei sfogare e far sfociare in un best seller strutturato, la caterba di parole che alacremente scrivo giorno dopo giorno. Che non sempre vanno a finire su fogli bianchi. Che so, nel pozzo del cuore d'una donna, al giornalaio, a Martin, ai miei due cani. A carlo, che so che ne fara' buon uso.A mia nonna morta, ed a qualche porca fermata per strada. A volte credo di dover star zitto.Ma non perche' le mie parole possan esser danno, ma solo perche' le orecchie alle quali le elargisco potrebbe non volerle sentire. Un po' come quando degl'amabili anzianotti iniziano a raccontare rubiconde storie di vita vissuta.E tutti scappano.O se ne fottono. La saggezza va imboccata col cucchiaino. Non ne elargisco sempre, ok, ma cazzo se sto in vena potrei riscrivere la bibbia, e non mi servirebbero altri tre amici. E allora parole.Al vento. O alle donne, che e' la stessa cosa. E poi io non ricordo niente. Ne' quelle che ho detto, ne' dove ho scritto quelle che ho scritto.Ne' quelle insensate, ne' tantomeno quelle imperlate d'oro. Pero' ricordo perfettamente che l'olio di colza potrebbe sostituire la benzina. E che Hemingway s'e' sparato un bel colpo in bocca. Non ho molti ricordi, ne' noziostici ne' riguardo il mio passato. Non c'e' posto per loro, devo contenere la miriade di parole che quotidianamente uso per restare al passo. Al passo con un mondo che fa di tutto per bisfrattare me, e quelli come me. Per evitare di scoparci le loro donne, salire le loro scale.Vorrebbero sentirsi loro soddisfatti ed in pace con se stessi quando ci danno una mano. E noi? Come facciamo a raggiungere il medesimo intento? Come espiamo ore intere di assennata condotta di vita? Come, e chi, potra' perdonarci il Dio a cui versiamo lacrime e maledizioni ogni sera, per l'ennesimo risveglio concessoci o solo per un alito di vento insinuatosi fra i capelli? Oh, che bella la vita. Resistete reietti di tutto il mondo. RIRCORDATE, c'e' ancora una speranza: LE PAROLE. "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |