Nick: FandangoL Oggetto: Racconto breve Data: 20/5/2003 23.57.34 Visite: 35
Erano giorni che aspettava quell'appuntamento. Gia' era difficile parlare al telefono, figuriamoci di persona. Camminava a passo svelto (anche se era in anticipo) ed il nervosismo aumentava di minuto in minuto. Manco aveva preso il caffe' quella mattina. Nella sua testa aveva ben chiaro tutte le parole che voleva dire. Un discorso lucido: "Ma che credi che il mio tempo sia inutile? Credi che solo io debba investire tempo in questa relazione? Dare, dare, dare. Soltanto dare. Mai un'occasione che nasca da te. Mai un pensiero gentile. Mai un sorriso. Ogni volta che torno a casa, dopo esserci visti, mi verrebbe da aprire la finestra e buttarmi di sotto. Non riesco ad immaginare un futuro per noi. Ma il dramma peggiore e' che il non vederti mi distrugge. I minuti da solo sono infiniti. E allora andiamo avanti' cosi'. Senza speranza. Scelgo di soffrire, sapendo di soffrire". Ecco cosa avrebbe detto. Tutto d'un fiato. Senza farsi interrompere. Senza consentire repliche. Perche' questo aveva nel cuore. E se non aveva la possibilita' di esprimerlo sarebbe scoppiato. Ormai era quasi arrivato all'appuntamento. Un paio di angoli da svoltare. Troppo concentrato sul discorso, manco si era accorto del rumore della sirena accanto a lui. Rimane un solo angolo. In mezzo alla piazza una strana folla. C'e' qualcosa li' nel mezzo. A terra il corpo di lei. Il sorriso bloccato nell'ultimo suo attimo. L'ultimo lampo dei suoi occhi splendidi, mentre qualcuno con gesto pietoso glieli socchiudeva. Non avrebbe mai ascoltato. Mai piu' L
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